Etel Anan: se ne parla a Casa della poesia
In occasione del Centenario, Multimedia Edizioni – Casa della poesia ha dato alle stampe tre libri di Etel Anan (ristampe/nuove edizioni speciali/rivisitazioni): “Viaggio al Monte Tamalpais”, “L’Apocalisse araba”, “Crescere per essere scrittrice in Libano / Scrivere in una lingua straniera” (tutti nella traduzione di Raffaella Marzano).
Nel corso della serata sarà proiettato il film «Words in Exile» (Parole in esilio), documentario biografico realizzato dalla regista greca Vouvoula Skoura già presentato con successo al Festivaletteratura di Mantova, sempre grazie alla traduzione di Raffaella Marzano.
«Però io non mi sento un’esule – dice la poetessa – I miei viaggi sono stati sempre volontari. Vado ovunque nel mondo ci sia una crisi, un punto di rottura». Cosmopolita per vocazione, Etel Adnan ha studiato filosofia alla Sorbona, poi s’è trasferita ad Harvard e Berkeley, ha insegnato in California, ha lavorato come editore letterario del quotidiano di Beirut «L’Orient-Le Jour». «Sono al tempo stesso un’americana e un’araba, a volte queste identità sono in conflitto, altri giorni no. Scrivo in francese e in inglese, dipingo in arabo. Ma di tanto in tanto divento una montagna squassata da un terribile terremoto».
Etel Adnan ( Beirut, 24 febbraio 1925 – Parigi, 14 novembre 2021) è stata una saggista, poetessa e artista visiva libanese-statunitense, nominata nel 2003 “probabilmente l’autore araboamericano più celebre e affermato che scrive oggi” dalla rivista accademica MELUS dedicata alla letteratura multi etnica degli Stati Uniti.Oltre alla sua produzione letteraria, Adnan ha realizzato opere visive in una varietà di media, come dipinti ad olio, film e arazzi, che sono stati esposti nelle gallerie di tutto il mondo.
- CC BY-SA 3.0
