Il Venerdi ri…leggiamo Poesia “questo viaggio chiamavamo amore”
di Graziella Di Grezia- (no AI)
Nel giorno dedicato all’ amore, il mio contributo è quello di ricordare un amore complesso e complicato, un amore che oggi diremmo non essere amore secondo la teoria triarchica, ma un sentimento diversamente definibile, di grande disequilibrio emotivo.
L’ amore tra Dino Campana e Sibilla Aleramo, per quanto appassionante, è tollerabile soltanto in una distanza spazio-temporale ben definita.
Il loro rapporto tormentato non fa luce ad un sentimento che di per sé dovrebbe inneggiare all’ equilibrio e alla semplicità, quasi sorprendendo per la sua linearità.
Lo spunto di riflessione è quello di provare a non “dimenticare le rose” come afferma il poeta, a non far sfiorire un sentimento che per la sua caducità rischia di avere una durata esigua e una potenza inversamente proporzionale.

L’ invito è quello a ricordare le rose, a curarle facendo attenzione alle spine e a delineare un viaggio fatto di linearità e semplicità.
Siamo tra la fine dell’ 800 e la metà del ‘900, Dino Campana affetto da una non definita patologia psichiatrica, era l’ autore dei “Canti Orfici”, che fu “galeotto” per l’ amore tra Campana e Aleramo.
L’ amore durò circa un anno e negli anni successivi Campana fu ricoverato in un ospedale psichiatrico, dove trascorse i suoi ultimi anni di vita.
A poco servì il tentativo di Sibilla Aleramo di aiutarlo.
Rileggiamo questa lirica intensa e struggente, perchè resti a memoria di relazioni insane che ci auguriamo possano appartenere sempre più al passato.
DINO CAMPANA
In un momento.
In un momento
Sono sfiorite le rose
I petali caduti
Perché io non potevo dimenticare le rose
Le cercavamo insieme
Abbiamo trovato delle rose
Erano le sue rose erano le mie rose
Questo viaggio chiamavamo amore
Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose
Che brillavano un momento al sole del mattino
Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi
Le rose che non erano le nostre rose
Le mie rose le sue rose
P. S. E così dimenticammo le rose.
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