Il Post Sanremo, seconda serata

di Carlo Pecoraro-

La performance senza trucco di Lucio Corsi convince sempre di più. E anche con il televoto è sul podio. Bravo, anzi: bravissimo.

Nella seconda serata del Festival annoia la coppia dei co-conduttori Frassica e Malgioglio. Troppo esagerata, macchiettistica, decisamente inutile.

Le canzoni sono le stesse di ieri.

Simone Cristicchi canta il rispetto per gli anziani e commuove. Non è retorico. In una società come quella di oggi, “che se ne frega di tutto sì”, non è affatto una canzone spericolata.

Certo, a me la sua canzone non piace e non ho avuto bisogno dei suoi versi per stare vicino ai miei vecchi – e come me, tanti – ma è bene ricordarlo a qualcuno.

E rimanendo in tema di qualunquismo: Bianca Balti che in conferenza dice di non essere lì a Sanremo per il suo cancro, che le ha strappato via i capelli ma non l’energia e il sorriso, e Conte, al contrario, dice: “Ecco a voi Bianca Balti, soprattutto in questo periodo una guerriera”. Bella figura di m…..

 

L’apertura è affidata a Damiano dei Maneskin.

Sì, i Maneskin, quelli che dopo Sanremo sono diventati amici di Keith Richards e compagni e hanno duettato con Iggy Pop.

Damiano, già da solo oramai, canta “Felicità” di Lucio Dalla. E sono “brividi brividi brividi” per dirla con Blanco e Mahmood. Anche perché è il brano di Dalla, scritto nel 1988 con Mauro Malavasi, a mettere i brividi in quel viaggio tra sogni, disillusioni e speranze.

Ma di draghi, baby, non ce ne sono più

Forse per questo i sogni sono così pallidi e bianchi

E rimbalzano stanchi tra le antenne lesse delle varie TV

E sì, le antenne lesse. Sul podio c’è ancora Fedez – quello che faceva il boss a X Factor, con tutta la sua boria da influencer – venuto a prendersi il perdono. A molti piace a me decisamente no. E il suo brano, quello si che è retorico. Preferisco Willie Peyote, l’ultima scampolo di sinistra rimasta in giro.

Le risposte che ti danno sembran fatte con lo stampo

Quindi metterò le mani avanti, due passi indietro ogni passo avanti

Dovresti andare a lavorare e non farti manganellare nelle piazze

Grazie ma no grazie

 

 

Carlo Pecoraro

Carlo Pecoraro

Giornalista professionista dal 2002. Nel corso della carriera ha collaborato con le principali testate locali del Gruppo L’Espresso ricoprendo per dieci anni, con contratto a tempo indeterminato, l’incarico di redattore per il quotidiano “la Città” di Salerno. Già collaboratore del settimanale “l’Avanti”. Consulente Scabec per il progetto ARCCA. In qualità di critico musicale ha collaborato con alcune riviste italiane specializzate in musica jazz. Ideatore della prima "Guida alla musica jazz in Italia". Nel 1998 ha pubblicato una monografia dedicata al contrabbassista Giovanni Tommaso. Per l’Enciclopedia Treccani, ha curato alcune voci del progetto Enciclopedia della Musica: 1900 - 2025 sotto la direzione scientifica di Ernesto Assante.