Festival di Sanremo: il caso del videomessaggio del Papa

Si era parlato di una sorpresa che sarebbe intervenuta  durante la prima serata del Festival di Sanremo, ma non aspettavamo qualcosa di tanto “celestiale”.

A giungere nell’ambito della manifestazione canora italiana,  il Papa con un  videomessaggio perchè, come ha affermato,   “La musica è bellezza, è strumento di pace, è una lingua che tutti i popoli parlano per raggiungere il cuore di tutti, può aiutare la convivenza degli uomini”.

Di qui, il caso: il Papa, secondo Dagospia, non sarebbe stato al corrente di questa messa in onda che risalirebbe addirittura al maggio dell’anno scorso; dunque, non un messaggio per il Festival di Sanremo, ma qualcosa di riciclato  e di girato invece per la Giornata Mondiale dei Bambini.

La polemica dilaga, si sa, Sanremo è un turbinio di Chi? Come? Quando? Perchè?

E se non succede qualcosa, qualcosa deve pur succedere.

A stroncare la polemica, è stato il direttore artistico e conduttore del Festival stesso, Carlo Conti durante la conferenza stampa: egli si sarebbe rivolto al Padre francescano Enzo Fortunato per far recapitare al Pontefice una lettera che porta la data del 12 Gennaio. Lo stesso frate avrebbe fatto pervenire al conduttore il videomessaggio del Pontefice.

Tutti alla ricerca delle tante  prove che spuntano, come un giallo da risolvere, forse dato il vuoto dei contenuti dei monologhi del Festival stesso.  Così c’è chi fa notare sequenzialità delle date e della circostanze:  il Papa avrebbe inviato il video precedentemente anche perchè, nel videomessaggio visto durante il Festival non mostra l’affanno dovuto alla bronchite della scorsa settimana.

Insomma, troppo gossip da far perdere di vista il contenuto del messaggio stesso del Pontefice, mandato in onda  prima  dell’esibizione di Noa e Mira Awad, cantante israeliana la prima e artista palestinese  con cittadinanza israeliana la seconda.

In un mondo diviso e devastato dalle guerre, due artiste, esponenti di terre senza pace, hanno unito le loro voci, come una preghiera, sulle note di Imagine di John Lennon, interpretata in ebraico, arabo e inglese.

Forse il messaggio su cui attenzionarsi era questo. No?

Il testo integrale del discorso letto da Papa Francesco durante la prima serata del Festival di Sanremo:

Carissimo Carlo,

ho ancora nel cuore il ricordo della Giornata Mondiale dei Bambini, lo scorso maggio, tu eri con noi con il calore umano che ti contraddistingue, in quel bellissimo momento allo Stadio Olimpico con i bambini di tutto il mondo.

Sai, la musica è bellezza, la musica è strumento di pace. È una lingua che tutti i popoli, in diversi modi, parlano e raggiunge il cuore di tutti. La musica può aiutare la convivenza dei popoli.

Penso, in questo momento, a mia mamma che mi raccontava e mi spiegava alcuni brani di opere liriche facendomi conoscere il senso di armonia e i messaggi che la musica può donare. Pensando al tuo invito penso direttamente a tanti bambini che non possono cantare, non possono cantare la vita, e piangono e soffrono per le tante ingiustizie del mondo, per le tante guerre, le situazioni di conflitto. Le guerre distruggono i bambini. Non dimentichiamo mai che la guerra è sempre una sconfitta.

Questo è quello che desidero di più, vedere chi si è odiato stringersi la mano, abbracciarsi e dire con la vita, la musica e il canto: la pace è possibile! Oggi tu lo stai facendo e lo stai facendo dire attraverso la musica.

Cercate di vivere delle belle serate e rivolgo un saluto a tutti coloro che sono collegati, specialmente le persone che soffrono, e a tutti voi, e che la buona musica possa raggiungere il cuore di tutti. Sai, la musica può aprire il cuore all’armonia, alla gioia dello stare insieme, con un linguaggio comune e di comprensione facendoci impegnare per un mondo più giusto e fraterno.

Grazie

Claudia Izzo Claudia Izzo

Claudia Izzo

Giornalista dal 2005, Direttore di salernonews24.it, fonda e dirige campanialife.it, cetaranotizie.com. Presidente dell'Associazione Culturale Contaminazioni è ideatrice e promotrice di iniziative culturali sul territorio nazionale. Membro della Commissione Cultura dell'Ordine dei Giornalisti della Regione Campania per il triennio 22/24, è docente di Giornalismo presso istituti scolastici. Ideatrice e conduttrice della rubrica Ex Libris sull'emittente RCS75, già ghost writer per tre campagne elettorali, è ideatrice e curatrice del libro "La Primavera Fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus. (Il Pendolo di Foucault). Si occupa di comunicazione, storia, design e territorio.