Il Venerdì ri…leggiamo Poesia “Scappare o tornare vuol dire snodare lo stesso dolore”
di Graziella Di Grezia (No AI)
Oggi rileggiamo una poesia di Fran Allen Zimmerman, tratta dalla raccolta “URLO – poesie contro”, Introterra Edizioni, 2023 (pp. 47).
Fran è una donna energica, esplosiva, con grande capacità comunicativa, una donna che porta il suo messaggio attraverso la parola non amplificata (“Io non parlo con il microfono perchè parlo per strada…e mi ascoltano tutti”) che si è esibita durante il reading poetico dello scorso Venerdì al Circolo della Stampa di Avellino.
La lettura condivisa era sul tema della violenza contro la donna, ma lei è andata ben oltre il tema perché lo ha attraversato e superato.
La sua poesia è un urlo, cosi come quella dei poeti che la accompagnano in questa raccolta, Consuelo Giangregorio, Mariaurora Terlizzi.
“C’era una volta in un corpo di bambina una forma di rassegnazione sugli schiaffi della realtà sociale”
Fran racconta della Bella Addolorata e di favole che si tramutano in tristi realtà del quotidiano in cui siamo ormai usi a tollerare, per non dire subire, le vessazioni di un giornaliero fatto di soprusi continui.
“Più ci consumiamo,
più ci addentriamo nella vita”
scrive in versi di altre liriche.
Il suo è un urlo sentito e sincero, non un lamento, ma un grido di cambiamento, che porta in ogni luogo e non luogo come un ideale di vita.
Vi invito a leggere e anche a rileggere questa lirica “Poesia di soccorso”
Io rifiuto quel mare che nasconde un errore antico
e mi indirizza al vuoto umano.
Io rifiuto quell’ aria attaccata alla fuga
che chi sa
quando mi farà tornare alla fonte.
Scapare o tornare vuol dire
snodare lo stesso dolore.
Io rifiuto l’ inesprimibile scheletro
nel fondo del mondo.
A chi importa in che stato sono le cose?
Io rifiuto il rumore della spaccatura della strada.
Quando passo il confine sto parlando alla vita.
E’ l’ unica cosa che mi esce dal corpo.
Io rifiuto appendermi a un non ritorno.
A tera scrivo abitabili nomi e parole di libertà.
Fran Allen Zimmerman
