Al Verdi “Iliade. Il gioco degli Dei” con Alessio Boni
Dal testo di Francesco Niccolini, liberamente ispirato all’Iliade di Omero con drammaturgia di Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer, al Teatro Verdi di Salerno è andato in scena “Iliade. Il gioco degli Dei” con Alessio Boni e Antonella Attili.
l’Iliade per specchiarsi nei miti più antichi della poesia occidentale e nella guerra di tutte le guerre.
Quello che ci viene proposto è quel mondo arcaico, regolato dal Fato e dagli Dei che tanto abbiamo studiato e amato, un’ulteriore occasione per ricordare gli antichi miti e la guerra di tutte le guerre, ma la regia, questo mondo ce lo propone in chiave moderna: eccoci apparire le divinità che con una lettera vengono convocati ad una festa. Non si incontrano da tanto tempo, parliamo di secoli, dai tempi della bella Elena, di Achille, Ettore, Andromaca, Priamo, Ecuba, Agamennone, Patroclo, Odisseo, dal tempo di tutti quei personaggi di cui si divertivano a muoverne i fili.

Gli dei però hanno perso il loro splendore, la loro possenza, sono immagini fragili che si ritrovano su una spiaggia abbandonata e giocano con gli eroi omerici come fossero marionette.
L’etica del successo non lascia spazio alla giustizia, gli dei sono sempre stati capricciosi e gli uomini, senza coscienza e potere di scelta, mossi dagli dei stessi sono protagonisti di una lunga guerra senza veri vincitori nè vinti.
Allora come oggi, il desiderio di potere, l’ossessione del nemico, l’irrazionalità e il caos rendono possibile la guerra: è decadente il mondo di allora tanto quanto quello di oggi in cui è la guerra ad imperare.
“Diciamo di aver creato gli uomini a nostra immagine e somiglianza, ma non è il contrario? E noi dei siamo solo uno specchio… Chi fu la causa della strage, gli uomini o gli dei. Che differenza c’è?…”
“La coscienza e la scelta non sono ancora cose che riguardano gli umani – spiegano Aldorasi, Boni e Prayer nelle note di regia – la civiltà dovrà attendere l’età della tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà da quegli dèi che sono causa di tutto, ma non hanno colpa di nulla. In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal fato ineluttabile e da dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico, dai giochi di potere e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale e rendono possibile la guerra. Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in Iliade che, come accade con la grande poesia, contiene anche il suo opposto: la responsabilità e la libertà di scegliere e di dire no all’orrore”.
“Iliade. Il gioco degli dèi” è una coproduzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che per questo progetto si lega al Nuovo Teatro di Marco Balsamo, assieme alla Fondazione Teatro Donizzetti di Bergamo e alla Fondazione Teatro della Toscana. Le scene sono di Massimo Troncanetti, i costumi di Francesco Esposito, il disegno luci di Davide Scognamiglio, le musiche di Francesco Forni, creature e oggetti di scena sono di Alberto Favretto, Marta Montevecchi, Raquel Silva.Spettacolo con : (in o.a.)HAROUN FALL – JUN ICHIKAWA – LILIANA MASSARI -FRANCESCO MEONI – ELENA NICO – MARCELLO PRAYER, con la regia di Roberto Aldorasi – Alessio Boni – Marcello Prayer. Scene di Massimo Troncanetti, costumi di Francesco Esposito, disegno luci di Davide Scognamiglio, musiche di Francesco Forni, creature e oggetti di scena Alberto Favretto – Marta Montevecchi – Raquel Silva, regia Roberto Aldorasi – Alessio Boni – Marcello Prayer.
Fotografie a cura di Filippo Manzini
