Il Venerdì Ri…leggiamo poesia “sono nato dalla somma di due metà contrastanti”

Oggi rileggiamo un epitaffio dell’ Antologia di Spoon River (1915), celebre antologia che raccoglie le storie di una straordinaria semplice quotidianità di unì America da lui stessa definita provinciale e puritana.

Lee Masters (Kansas 1868-Chicago 1950) fu un avvocato statunitense dalle ambizioni elevate; una delle sue prime raccolte fu “Mirror”,  raccolta che si ispirava ai tipi osservati in tribunale e che nasceva dalla sua profonda cultura classica.

Le passeggiate ai margini della città in cui si era trasferito con i genitori, Lewistown, lo portarono a conoscere il cimitero di Oak Hill, vicino al fiume Spoon; fu da questo scenario di vita personale che nacque l’ispirazione a narrare delle vite di uomini e donne “ordinarie” con le loro debolezze e ipocrisie.

La raccolta determinò una rottura con i concittadini, ma Masters, dopo il successo ottenuto, continuò ad aggiungere componimenti satirici alla prima raccolta, pubblicando nel 1924 “The new Spoon River amthology” che non confermò il successo della prima opera.

Dopo questo insuccesso, Masters si dedicò completamente alla scrittura, versando in condizioni economiche precarie e morendo dimenticato e in grande miseria.

Il suo grande successo fu decretato negli anni ’60 dalla raccolta poetica del 1915, ad oggi una delle più lette al mondo.

Oggi rileggiamo un epitaffio meno diffuso e letto, soprattutto online.

Narra di una dualità e di un dualismo, di una separazione e di un intero.

Narra di un DNA che si è fatto due metà per unirsi a generare un’ anima senza vita, come lui la definisce.

 

“Somma di due metà contrastanti,

non amalgamate e fuse,

ma ciascuna distinta, saldate insieme debolmente”

 

La riflessione, per la condizione in cui si pone il soggetto narrante, ci fa comprendere come la scissione di un essere umano genera soltanto un’ anima senza vita.

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Rileggiamo questo epitaffio di Edgar Lee Masters in italiano e anche nella sua versione originale.

HENRY LAYTON

 

“Chiunque tu sia, che passi qui accanto

sappi che mio padre era mite,

e mia madre violenta,

e che sono nato dalla somma di due metà contrastanti,

non amalgamate e fuse,

ma ciascuna distinta, saldate insieme debolmente.

Qualcuno di voi mi giudicò mite,

altri violento,

altri l’una e l’altra cosa.

Ma nessuna delle mie metà causò la mia rovina.

Fu il distacco delle due metà,

l’una mai parte dell’altra,

che mi ridusse un’anima senza vita.”

 

“Whoever thou art who passest by

Know that my father was gentle,

And my mother was violent,

While I was born the whole of such hostile halves,

Not intermixed and fused,

But each distinct, feebly soldered together.

Some of you saw me as gentle,

Some as violent,

Some as both.

But neither half of me wrought my ruin.

It was the falling asunder of halves,

Never a part of each other,

That left me a lifeless soul.”.

Graziella Di Grezia Graziella Di Grezia

Graziella Di Grezia

Grazyella, alias di Graziella Di Grezia, è medico radiologo, poetessa, scrittrice e pianista classica, giornalista. Madre di tre figli, unisce arte e scienza per promuovere il benessere artistico. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie e ideato il progetto "Cartoline Poetiche Postali" (Mail Poetry Project), che fonde arte postale e poesia. Promotrice e organizzatrice di spettacoli letterario-musicali, ha ricevuto numerosi premi per il suo impegno culturale e professionale.