Salernitana al fotofinish: 2 – 1 alla Reggiana.
di Sergio Del Vecchio-
Sotto lo sguardo attento della proprietà, Iervolino ritorna in tribuna all’Arechi dopo mesi di assenza, con lui il Presidente Busso, volto a cogliere segnali positivi in questo momento delicato, la Salernitana dopo tre sconfitte consecutive cerca il riscatto con la Reggiana.
Unica novità rispetto alla partita col Sassuolo, Franco Tongya a centrocampo al posto di Maggiore. In attacco ancora il duo offensivo in rodaggio Cerri – Raimondo. Partono dalla panchina i nuovi acquisti Guasone e Caligara. La Reggiana, con Massimiliano Guidotti al posto di mister Viali squalificato, schiera la formazione tipo, un po’ più compatta, Libutti, Sampirisi, Meroni, e Fiamozzi in difesa, Ignacchiti, Reinhart e Sersanti sulla mediana, Portanova, Gondo e Vergara in attacco, Bardi a difendere i pali.
Il primo tempo
Si parte con la Salernitana volitiva, dopo un minuto Ferrari ci prova di testa, ma il suo tentativo arriva smorzato tra le braccia di Bardi. La risposta cinque minuti dopo della Reggiana è affidata a Portanova con un tiraccio di punizione direttamente in porta dalla lunga distanza, Sepe non si fida e con un po’ di indecisione alza in corner.
Al 10’ Amatucci verticalizza per Cerri che scambia bene con Raimondo e tenta il tiro senza angolarlo.
Risponde due minuti dopo Sampirisi con un colpo di testa fuori tentato nel mucchio da calcio di punizione di Vergara. La gara sembra in equilibrio, tuttavia la Reggiana inizia a guadagnare metri e possesso palla, nello scambio stretto gli emiliani vanno meglio, indietro sono ben schierati su due linee molto compatte, le due ali granata non trovano spazio per scendere, in particolare Stojanovic, ben marcato da Libutti.
E’ un buon momento per la Reggiana, al 21’ Portanova tenta il gol della giornata, con un tiro da centrocampo a sorprendere Sepe rimasto troppo avanzato. Proprio quest’ultimo al 24’ sta per regalare il vantaggio agli ospiti: Libutti insiste sulla sinistra, trova spazio e mette al centro un cross innocuo, Sepe ci arriva facile ma inspiegabilmente respinge coi pugni davanti a sé, Reinhart arriva prima di tutti e a porta sguarnita la spara fuori. Dopo il pericolo scampato i granata di casa si scuotono e al 30’ restituiscono lo spavento agli avversari. Da azione di calcio d’angolo, una corta respinta della difesa arriva a limite sui piedi di Tongya, che prende la mira e col destro calibra una parabola imprendibile che però si stampa sulla traversa.
La Salernitana prende coraggio, non succede molto altro fino alla ripresa ma i granata sono bravi a salire in pressing, schiacciando gli emiliani nella loro tre quarti, e a vincere duelli a centrocampo impedendo le ripartenze. Gondo diventa via via innocuo, ben marcato da Ruggeri che lo segue anche alto. Lochoshvili scende spesso, coperto da Ferrari, ma all’occorrenza ritorna a chiudere di fisico e di mestiere dove serve. Una buona gara la sua, fatta di tanti chilometri.
Il primo tempo si chiude in sostanziale equilibrio, con una leggera pendenza della bilancia verso i padroni di casa, che chiudono con un colpo di testa di Amatucci su cross da destra di Stojanovic.
La ripresa inizia con Luca Vido al posto di Gondo. Al 5’ un episodio cambia il corso della gara. Ignacchiti entra in ritardo su Cerri a metà campo, l’arbitro Giovanni Ayroldi in prima battuta estrae il giallo, il VAR Daniele Chiffi lo richiama alle immagini evidenziandogli la posizione troppo alta della gamba che va dritta sulla tibia del numero 90 granata. Ed è subito rosso.
Il gol di Luca Vido
La Salernitana sente di dover approfittare della situazione, ma lo fa in modo confuso e frettoloso. Cerri va in rete sfruttando una verticalizzazione in contropiede ma il guardalinee alza la bandierina dell’offside. Franco Tongya occupa con personalità la zona mediana sinistra, difatti con lui il baricentro è più alto, ma al pari di Reine-Adélaïde il suo movimento spesso diventa sterile, tanto da far venire qualche dubbio sul suo utilizzo in quella posizione, in più entrambi i giocatori sono troppo leggeri nei duelli a centrocampo e di frequente perdono palle velenose in contrasti anche al limite, ma pericolosissimi per le ripartenze avversarie. Proprio da una di queste transizioni veloci al 16’ Vergara fa un gran lavoro, arrivando sul fondo con finte e velocità, resistendo alla pressione di Lochoshvili e crossando da destra sulla testa di Portanova che stacca su Ruggeri fuori tempo, il pallone ben indirizzato scavalca Sepe e colpisce la traversa, Luca Vido è più lesto di Ferrari e la insacca per lo 0-1.
E’ il momento dei cambi, per la Salernitana al posto di Raimondo e Reine-Adélaïde entrano Braaf e Caligara, che fa il suo esordio in maglia granata. Dopo pochi minuti esce Lochoshvili, colto da crampi, per Bronn. La Reggiana cerca di blindare il risultato, togliendo Vergara e Portanova e inserendo Marras e il neo acquisto dal Sassuolo Kumi.
Il forcing granata non produce gli effetti sperati, negli ultimi metri la squadra di Breda manca di precisione, oppure adotta soluzioni frettolose, per cui si ha la sensazione che la Reggiana possa tener botta anche in dieci contro undici.
Il pareggio di Cerri
Esce Tongya per Verde e i granata acquistano quel qualcosa in più in termini di efficacia. Al minuto 31 proprio da una punizione morbida e pennellata di Verde, con tutta la sua fisicità e non solo con la testa, Cerri la schiaccia in porta per il pareggio. Segue un lunghissimo check del VAR per sospetto fuorigioco ma alla fine il gol è confermato.
Nei minuti che separano dal 90’ la Reggiana non riesce a partire più in contropiede e utilizza i nuovi entrati per cercare di fare muro davanti alla porta di Bardi che non viene impegnato più di tanto. La Salernitana si affida al tiro da fuori senza troppa convinzione e senza troppa mira, i vari Stojanovic e Caligara la sparano malamente in curva, solo Bronn tenta sul finale una sorta di pallonetto che avrebbe meritato miglior fortuna ma esce di poco. Braaf è troppo individualista, si danna l’anima fra le maglie bianche che lo accerchiano senza riuscire a produrre alcun pericolo degno di nota.
Il calcio di rigore del 2 a 1
Tra crampi e perdite di tempo Ayroldi concede ben otto minuti di recupero in cui i granata si producono in numerosi affondi e quando tutto sembra andare verso il pareggio ecco che Luca Vido, l’autore del temporaneo vantaggio reggiano, nel gestire una palla morta lungo l’out di destra, prima manca completamente il rinvio, poi ritenta, senza accorgersi dell’inserimento alle sue spalle di Ferrari, prendendo in pieno, regalando il calcio di rigore alla Salernitana e sforbiciando il suo voto in pagella.
Dal dischetto Cerri va con convinzione e non sbaglia, Bardi è spiazzato. E’ la vittoria.
La Salernitana torna al successo dopo sei partite, in tribuna a Iervolino torna il sorriso dopo quasi un anno, ma Breda, che non nasconde la soddisfazione per un lavoro sta iniziando a far vedere i risultati, è molto realista: ancora troppe le cose che non gli piacciono, ancora tanto il lavoro da fare. E la prossima è a Pisa.
