Finalmente il regista Moretti ha ricevuto la risposta che desiderava
di Giuseppe Moesh*
Ho insegnato per quasi cinquant’anni in diverse Università italiane al Sud, al Centro e al Nord e dappertutto ho riscontrato lo stesso fenomeno di decadimento del livello culturale degli studenti che ci giungevano dalle scuole superiori.
Quando furono introdotti i test d’accesso, proposi, ai miei colleghi, unitamente al collega Bianchi d’Urso, di sottoporre gli studenti allo svolgimento di un tema del tipo di quelli che si chiedevano agli studenti delle scuole elementari quali “Una bella giornata” o “La mia famiglia”, certi che sarebbe emerso il tragico livello di povertà lessicale e di ignoranza grammaticale di buona parte di quegli aspiranti.
Ho più volte evidenziato che il lassismo conseguente la sbornia sessantottina sia stata una delle cause maggiori di quel degrado; a questa si è aggiunta la necessità di imporre una visione ideologica funzionale alla creazione di un serbatoio elettorale, attraverso forme para libertarie che ha portato a sostituire alle responsabilità delle famiglie e della scuola, una assurda concezione che vede nelle occupazioni e nelle forme di lezioni autogestite sostitutive delle conoscenze e del loro approfondimento, l’attuale visione considerata moderna, della non cultura.
Rigettare un sistema organicamente progettato, in nome di una pretesa pulizia antifascista attribuendo la stessa alla visione gentiliana, peraltro condivisa da Croce, è stata la peggiore iattura che poteva essere messa in atto per distruggere le basi di un paese che ha avuto modo di eccellere a livello mondiale.
Imparare a memoria una poesia impone l’allenamento della mente e la comprensione dei sentimenti che in essa sono proposti. Studiare il latino è aprirsi ad una organizzazione mentale altra rispetto a quella a cui siamo abituati nella semplificazione quotidiana di una lingua sempre più povera e omologata.
Studiare a casa dopo la scuola implica anche una partecipazione della famiglia e questo è l’altro elemento di decadenza del paese.
Il progressivo arretramento culturale implica l’indifferenza ed il rifiuto da parte di genitori deresponsabilizzati che pretendono il diploma senza studio; le percentuali di promozioni sono semplicemente ridicole, considerando segno di eguaglianza il pezzo di carta e non attribuendo ad esso alcun altro valore. In tal modo si è ottenuto un abbassamento progressivo dell’intero paese; si sono salvati solo quei giovani appartenenti ai gruppi più abbienti delle ZTL che potendo frequentare scuole private o selezionate, possono continuare a restare eredi, novelli nobili, titolari di posizioni di privilegio come emerge scorrendo la nomenclatura istituzionale, contraddicendo così le aspirazioni dei Padri Costituenti che ambivano a creare le condizioni di uguaglianza sociale attraverso l’offerta a tutti i cittadini delle stesse opportunità, e che era andato sotto il nome di “ascensore sociale”.
Per questi motivi oggi credo che bisogna rendere merito al Ministro Valditara per la proposta, che spero presto verrò accettata dal Governo, che prevede l’introduzione del Latino alle scuole medie e potenziamento di Letteratura, Grammatica, Musica, Arte nelle scuole superiori potendo dare così finalmente una risposta alla richiesta di Nanni Moretti “Per favore dite qualcosa di sinistra”.
*già Professore Ordinario presso l’Università degli Studi di Salerno
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