La Pillola del Lunedì: È giusto definire bestie le persone crudeli?
di Luigi D’Aniello-
Comunemente si è soliti definire bestiali comportamenti come le barbarie perpetrate dai terroristi di Hamas, la distruzione sistematica di intere città che si sta avendo nella guerra tra la Russia e l’Ucraina con la morte di miglia di innocenti, la morte per stenti e freddo di diversi bambini a Gaza fino ad arrivare alla risposta “bestiale” che ha dato, adirata, una barista salernitana a Mara, artista di strada, alla richiesta di quest’ultima di riempire per la seconda volta la sua bottiglia d’acqua per poter abbeverare uno dei suoi cani.
Ritengo che mai definizione sia stata più inappropriata perchè, al contrario dell’uomo che quasi sempre pianifica i suoi atti di crudeltà, nel regno animale, le cosiddette bestie pur avendo comportamenti aggressivi, di solito agiscono quasi sempre solo per procurarsi del cibo, per la loro sopravvivenza o per la protezione del loro branco, perchè guidati dall’istinto.
Gli animali ci portano felicità, cosa questa che può capire solo chi nella sua vita ha provato l’amore per un cane che è un tesoro che arricchisce la vita, è un legame che, anche dopo la morte lascia un’impronta indelebile nel cuore di chi lo ha vissuto, questo perché il suo amore è unico e profondo. Infatti i cani sono noti per la loro lealtà, fedeltà, affetto incondizionato e per la loro capacità di creare un legame speciale con gli esseri umani, legame che si manifesta anche attraverso piccoli gesti quotidiani quando si sdraiano accanto a noi o ci seguono ovunque o quando si avvicinano a consolarci nei momenti di sconforto perché i cani sono in grado di percepire le emozioni umane .
Per cui, anche se spesso le persone crudeli vengono definite bestie, non solo ritengo che tale affermazione sia inappropriata ma ritengo anche che mai le bestie uguaglieranno gli orrori che hanno commesso e commettono gli uomini.
Un animale non potrebbe mai essere crudele quanto un uomo.
Fedor Dostoevskij