La Salernitana di Breda stecca la prima del 2025, il Sassuolo espugna l’Arechi di misura

di Sergio Del Vecchio-

L’emozione per l’esordio della nuova Salernitana del “capitano” Roberto Breda è stemperata dal vento gelido che sferza l’Arechi in questa domenica mattina di gennaio in cui arriva il Sassuolo primo della classe, meno di 7.500 gli spettatori, in molti forse scoraggiati dal meteo quasi proibitivo.

Tante le novità in casa granata, dopo una settimana di intenso lavoro in cui il DS Valentini e il nuovo mister hanno portato a Salerno cinque (quasi sei) innesti per cercare di risalire la china a tutti i costi.

Già dopo la prima seduta di allenamento si era capito che non tutti i nuovi arrivati sarebbero scesi in campo dall’inizio, allora ecco le scelte di Breda: in difesa il georgiano Luka Lochoshvili, terzino di fisico e di esperienza; in attacco la coppia Cerri – Raimondo per dare un segnale di cambiamento. Il 3-5-2 si completa con il centrocampo già visto in precedenza, Njoh e Ghiglione i quinti esterni, Reine-Adelaide, Amatucci e Maggiore a completare la mediana. Partono dalla panchina Verde, Soriano e Tongya.

Formazione tipo per la squadra di Grosso, con Moldovan tra i pali, la difesa a 4 con Doig, Muharemovic, Odenthal e Toljan, Boloca e Ghion a centrocampo, Laurienté, Thorstvedt e Berardi dietro la punta Flavio Russo.

Prima dell’inizio delle ostilità le squadre osservano nel cerchio di centrocampo un minuto di silenzio per ricordare Claudio Virno Lamberti, ex vicepresidente della Salernitana dal 1985 al 1990.

Pochi secondi dal fischio d’inizio del sig. Rapuano da Rimini e subito Reine-Adelaide cerca di dare una scossa ai suoi partendo in assolo in mezzo ai difensori avversari, il suo tiro con poca forza non sorprende Moldovan che blocca a terra.

Il gol del vantaggio di Flavio Russo

Passano una manciata di minuti e al 7’ il Sassuolo che era partito con un assetto attendista trova il gol. Alla seconda sortita in avanti di Lochoshvili la difesa resta sbilanciata e quando il georgiano perde palla, Thorstvedt è lesto a ripartire in contropiede tirandosi dietro due compagni. In 3 contro 2 i difensori granata vanno in bambola, Ferrari è indeciso se arretrare o andare incontro al portatore di palla, il giovanissimo Flavio Russo è lesto a smarcarsi e, solo davanti a Sepe, non sbaglia.

C’è ancora molto da lavorare, la Salernitana lascia troppo spazio fra i reparti e il gol subito ne è la riprova. Il Sassuolo invece è più compatto, organizzato tatticamente, la difesa è alta quando serve, fa densità quando è attaccata per vie centrali, in attacco Russo è affiancato da Laurienté e Berardi, mentre Thorstvedt è libero di spaziare dietro le punte. Sul fronte granata le due nuove punte, Cerri e Raimondo, ancora non si conoscono, si muovono con impegno, ma non lo fanno insieme, non si cercano e non dialogano fra loro. Reine-Adelaide sembra indietro di condizione, risulta spesso lezioso e le sue giocate non portano frutto all’economia del gioco di squadra. Indietro non va meglio, la difesa va assestata, se non è supportata dai mediani (Amatucci sarà generosissimo in tal senso) ha momenti di sbandamento in cui perde la bussola.

Al 22’ calcio di punizione affidato a Berardi dal lato sinistro della lunetta per fallo da cartellino giallo di Amatucci sullo stesso Berardi, la posizione è congeniale al fantasista calabrese, ma il tiro non disegna un grande arco e si infrange sui pugni di Sepe. Tre minuti dopo sempre il Sassuolo, che nel frattempo ha preso il controllo del gioco, con Laurienté che libera Doig al cross da sinistra, Berardi tenta una difficile volée ma Sepe e Njoh gli sbarrano la strada. Su questa azione Berardi rimane a terra mentre il gioco va avanti tra le proteste di Grosso che si prende il giallo da Rapuano. Volano parole grosse anche dalla panchina granata, a farne le spese è il team manager Sasà Avallone che finisce negli spogliatoi con un cartellino rosso.

Il 2-0 di Muharemovic

La Salernitana non trova il bandolo del gioco, la sua manovra risulta lenta e prevedibile, il Sassuolo ne approfitta e trova il secondo gol. E’ il minuto 40, da un tiro d’angolo da destra Berardi pesca Laurienté appostato sul palo opposto, il francese prende il goniometro e crossa sulla testa di Muharemovic che deve solo spingerla dentro a un metro dalla linea bianca, sotto lo sguardo attonito della difesa granata e di Sepe sorpreso dal capovolgimento di fronte.

La ripresa, il gol di Cerri

Vogliamo pensare che Breda negli spogliatoi si sia fatto sentire, perché alla ripresa la Salernitana rientra in campo con Stojanovic al posto di uno svogliato Ghiglione e con un piglio diverso. La lancetta non segna nemmeno due minuti quando proprio il nuovo entrato Stojanovic si produce in un affondo interessante sulla destra e lancia in profondità Cerri che fa a sportellate con Odenthal che tenta di servire Moldovan ma l’attaccante granata è tenace e di forza riesce a toccarla dentro beffando gli avversari.

Al quarto d’ora Breda pensa ai cambi per cercare di pareggiare la gara, entrano Verde per Raimondo e Soriano per un Maggiore in difficoltà. La Salernitana cerca di tenere alta la pressione, al 18’ Reine-Adelaide con una finta salta due difensori e tenta il tiro che viene murato, al 23’ Verde approfitta di un’indecisione dei neroverdi, si avventa sul pallone sulla tre quarti e apre per Cerri in posizione laterale, stavolta Moldovan è bravo a chiudere lo specchio. Un minuto dopo ancora Reine-Adelaide in area, affrontato lateralmente finisce a terra ma Rapuano fa segno di continuare. Al 25’ il francese esce per far posto all’esordio granata di Stefano Girelli, che va a posizionarsi a destra con licenza di tentare l’affondo e la sovrapposizione.

Al 33’ occasionissima granata, Amatucci lancia in profondità Cerri mettendolo in condizione di presentarsi solo davanti a Moldovan, stavolta Odenthal riesce a sbilanciare l’avversario quanto basta per farlo inciampare e cadere prima di aver calciato in porta. E’ l’ultima grande chance di Cerri, ormai a corto di fiato, che esce sostituito da Torregrossa.

Il Sassuolo sembra stanco e controlla il possesso senza affondare. Passato il 40’ altra grande occasione per il pareggio. Stavolta è Lochoshvili a lanciare in avanti verso Verde che è solo davanti a Moldovan ma decide di calciare di controbalzo senza imprimere forza al pallone che finisce fra le braccia del portiere.

Finisce così, con i forcing granata, sempre lenti e confusi, soprattutto per portare l’uomo al cross, Torregrossa che non riesce a sfruttare un assist di Verde, nervosismo, Tello espulso dalla panchina per proteste dopo un giallo a Ferrari che ha sulla testa il gol dell’ex ma manda alta l’ultima occasione.

Nel dopo partita tanti rimpianti, ma anche la speranza di un secondo tempo in cui i granata hanno tenuto bene testa alla prima in classifica e avrebbero meritato almeno il pareggio. Roberto Breda lancia uno sguardo ancora al mercato. Serve tanto lavoro e altri rinforzi.

Sergio Del Vecchio Sergio Del Vecchio

Sergio Del Vecchio