Con Astley il 9 Gennaio 1768 nasceva il primo circo moderno
di Antonietta Doria-
Era il 9 gennaio 1768 quando Philip Astley, sergente maggiore nel quindicesimo dragoni leggeri, della cavalleria inglese, fondò la scuola di equitazione. Si era trovato senza lavoro e decise di sfruttare ciò che meglio sapeva fare: cavalcare. Appena qualche anno prima, innanzi alla stazione di Waterloo aveva dato vita al suo primo spettacolo, musica, pagliacci e giocoleria.
L’arte più antica del mondo fu alla base di quello che divenne l’Anfiteatro di Lambeth Road e la sua innovazione consistette nelle acrobazie a cavallo in cerchio, invece che su un lungo rettilineo che gli portò tantissimo successo tanto da essere invitato a corte da Giorgio III e da Luigi XV nel 1772, arrivando nel cuore di Parigi.
Era nato così il primo circo moderno; a stupire erano gli equilibristi, dove i domatori portavano gli alamari sul petto, rivisitazioni delle divise di fine Settecento con musiche che derivavano da marce militari, con cavalli ammaestrati, esercizi acrobatici, pantomime. Astley ha fondato 18 circhi in tutta Europea prima che all’inizio del XIX secolo sorgessero piccoli circhi itineranti. Il suo circo fu rilevato dal cavallerizzo veneziano Antonio Franconi (1738-1836) i cui figli vi diedero il nome di Cirque Olympique .

Nel 1782, un allievo di Astley, Charles Dibdin, abbandona il suo maestro e apre il Royal Circus, diffondendo il termine “circo”, mutuato dall’antica Roma. Dovremo aspettare ancora per il classico tendone che fu un’innovazione tutta americana.
Il Circo nell’antica Roma, invece, era il luogo, di forma ad anello, circus, cerchio, dove si disputavano le corse dei cavalli. La pista aveva la forma di un rettangolo molto allungato dove uno dei due lati corti era arrotondato, sull’altro lungo sorgevano i carceres, ovvero i box dai quali prendevano il via i carri costituito da due torri. Sul resto del perimetro erano costruite le gradinate per il pubblico, al centro dell’emiciclo delle gradinate c’era il pulvinar: la tribuna d’onore. Seguendo l’usanza greca, nell’antica Roma le corse non si svolgevano con cavalli montati, ma aggiogati a un carro a due ruote, la biga, guidato da un auriga, un guidatore.
I più celebri Circo sono quello di Roma, il Circo Massimo e quello di Costantinopoli che fu utilizzato oltre che per i giochi anche per l’acclamazione dell’imperatore, per le assemblee popolari, feste e celebrazioni, condanne a morte in forma di rappresentazione sacra mettendo l’indiziato o il condannato dentro un forno, rifacendosi al Libro di Daniele, dove si narra dei tre fanciulli gettati in una fornace per ordine di Nabucodonosor. A Roma ricordiamo i combattimenti di gladiatori ed esecuzioni capitali pubbliche, eseguite esponendo il condannato alle belve feroci (ad bestias) o per crocifissione. La tradizione narra che San Pietro sia stato giustiziato, insieme ad altri cristiani, nel circo di Nerone, nei pressi del luogo ove oggi sorge la Basilica di San Pietro.
Sconosciuto – livro “Origine et histoire du cirque”
