Il soldatino che affolla le vetrine a Natale: lo Schiaccianoci e il suo magico mondo

di Claudia Izzo-

Ce ne sono tanti durante il periodo natalizio, accanto agli alberi, sulla mensola del camino, sulle carte da regalo, sui bigliettini d’auguri, come segnaposto…sono i soldatini Schiaccianoci di legno, devenuti ormai irrinunciabili decorazioni natalizie, utilizzati come augurio di buona fortuna.

Lo schiaccianoci di legno è un giocattolo utensile in grado di frantumare le noci, che sporge nelle vetrine americane e lo ritroviamo in tanti film.

La loro storia inizia nella Germania del ‘600, nella regione dei Monti Metalliferi, nell’attuale Sassonia, quando una popolazione della Turingia, zona della Germania centro-occidentale, decide di ribellarsi alle truppe tedesche per le dure  pressioni fiscali. La popolazione insorta  decise di dar vita ad una protesta creativa, costruendo allora un grande soldato di legno la cui unica funzione era rompere noci. La ribellione portò al pagamento di meno tasse. Da allora lo schiaccianoci è entrato a far parte dei simboli della tradizione tedesca e gli artigiani si dedicarono ad intagliare il legno per riprodurre l’ormai celebre personaggio.

Nel 1816 lo Schiaccianoci acquistò ulteriore fama in seguito alla pubblicazione de “Lo Schiaccianoci e il re dei topi” scritto da Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, esponente del Romanticismo tedesco, forse ispirato dagli schiaccianoci di legno decorato che abbellivano i mercatini di Natale della Germania dell’800.

La storia narra della Vigilia di Natale in cui i piccoli Fritz e Maria ricevono tra i doni un o Schiaccianoci, pupazzo di legno raffigurante un soldato che rompe le noci con le mascelle quando si fa leva sul suo mantello. Durante la notte, nella camera della bambina appare il re dei Topi con sette teste e sette corone che guida l’esercito dei roditori. Lo Schiaccianoci diviene generale dei soldatini, lo affronta in battaglia ma viene costretto alla ritirata poi lo vincerà uccidendolo in battaglia. Alla fine della storia  quel giovane capace di rompere le noci con i denti rivelerà di essere stato Lo Schiaccianoci e chiederà in sposa Maria.

A questa opera seguì la versione del 1845 dello scrittore francese di Alexandre Dumas, l’autore de Il Conte di Montecristo, I tre Moschettieri. Dumas tratteggia la storia magica della Principessa Pirlipate, vittima dell’incantesimo della signora Rattona e del figlio, il re topo dalle sette teste, della magica noce Krakatuk, del bel giovane costruttore di creazioni meccaniche. A questa versione dell’opera  si ispirò il coreografo Marius Petipa  per il balletto “Lo Schiaccianoci” del compositore russo Tchaikovsky.

A Neuhausen in Sassonia ha sede il museo che custodisce la più grande collezione di Schiaccianoci.

Oggi la statuina di legno ha perso la sua funzione di rompere il guscio delle noci acquisendone una tutta decorativa, un simbolo di buon auspicio.

Se dunque il valoroso Schiaccianoci  vince la guerra contro il Re dei Topi che voleva conquistare il suo regno e tagliargli la testa, dopo aver difeso il suo mondo, il soldatino di legno vuole difendere il nostro mondo e la magia del Natale.

Regalare un soldatino di legno vuol dire regalare un simbolo per difendere il nostro mondo interiore, la magia e la bellezza dei sentimenti.

 

 

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Claudia Izzo Claudia Izzo

Claudia Izzo

Giornalista dal 2005, Direttore di salernonews24.it, fonda e dirige campanialife.it, cetaranotizie.com. Presidente dell'Associazione Culturale Contaminazioni è ideatrice e promotrice di iniziative culturali sul territorio nazionale. Membro della Commissione Cultura dell'Ordine dei Giornalisti della Regione Campania per il triennio 22/24, è docente di Giornalismo presso istituti scolastici. Ideatrice e conduttrice della rubrica Ex Libris sull'emittente RCS75, già ghost writer per tre campagne elettorali, è ideatrice e curatrice del libro "La Primavera Fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus. (Il Pendolo di Foucault). Si occupa di comunicazione, storia, design e territorio.

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