Buon Anno, Buon 30 Dicembre!
di Michele Bartolo-
Meno tre, meno due, meno 1….è mezzanotte!
Auguriii! Buon Anno a tutti! Viva il 2025, sarà sicuramente migliore dell’anno passato, anno nuovo vita nuova! Quante volte abbiamo partecipato a questo rito e quante volte ci siamo ripromessi di cambiare, perché l’anno nuovo ci avrebbe resi magicamente diversi e ci avrebbe consentito di realizzare ogni nostro desiderio.
Si, l’eterna speranza dell’uomo di migliorare, di trasformarsi, di essere quello che non è stato l’anno appena trascorso, di riuscire a rimeditare sui propri errori e riorganizzare la propria vita, ripartendo da zero.
Nella realtà, tutti sappiamo che la felicità di proiettarci nel futuro dura appunto lo spazio di una notte: il cenone, l’ubriacatura di feste e festini, i fuochi di artificio, la roba vecchia buttata dal balcone, usanza ancora non dismessa in alcuni quartieri dei centri storici delle nostre città.
Se poi la vogliamo dire tutta, io ricordo con nostalgia il Natale ed il Capodanno di quando eravamo bambini, il sacro periodo dell’infanzia, quando tutti eravamo felici e non ci ponevamo tante domande sulla nostra esistenza e sul suo scopo, impegnati, allora, a dedicarci solo al gioco ed immersi nella beata spensieratezza. Quella stessa sensazione di piacere, quella propria dell’infanzia, la possiamo ritrovare solo nel nostro passato, nel ricordo di quelle emozioni e di quelle sensazioni.
Ma questo, però, non equivale a trovare la felicità, perché alla fine si rivela solo una forma di rimpianto per una età ed un periodo della nostra vita che non c’è più e non ci accompagna ora ed adesso. In questo senso, non può farci felici solo il ricordo né può farci sperare, per il futuro, di ritrovare quei momenti di felicità perduta. Anzi, passando gli anni, raggiungendo l’età adulta, spesso il Natale, festa tipica della famiglia, porta con sé un velo di tristezza, soffocata come è dal consumismo imperante, dal regalo ad ogni costo e turbata, invece, dal richiamo ai Natali precedenti, dove magari c’era qualche persona che ora, purtroppo, non c’è piu.
Il Capodanno, poi, ancora di più si caratterizza per essere una festa della gioventù e dell’incoscienza, palesandosi, nell’età matura, per quello che tragicamente è: un rito pagano, ripetitivo e convenzionale, che ci accompagna nel passaggio da un anno all’altro come se il giorno dopo fosse completamente diverso dal giorno prima.
In realtà, tutti abbiamo la consapevolezza che il 01 gennaio altro non è che il giorno successivo al 31 dicembre e che ritornerà di nuovo Carnevale, Pasqua, Ferragosto e Natale e così per gli anni a venire, sempre seguendo lo stesso rito e la stessa cadenza dei nostri comportamenti, protesi a cercare di essere diversi da quello che siamo stati.
Ecco, se si potessero cambiare le regole del gioco, il giorno dell’ultimo anno potrebbe davvero essere un momento di emozione e felicità unica: se potessimo, per una strana magia, proiettarci non nel futuro, ma nel passato, tornare all’anno precedente, ripartire questa volta veramente da zero. Se ci pensate avrebbe veramente significato l’augurio anno nuovo vita nuova perché, in questo caso, potremmo davvero ripartire da zero, correggere gli errori commessi, cogliere le occasioni che ci siamo lasciati sfuggire, ripensare le relazioni familiari e sociali che abbiamo avuto, in buona sostanza cambiare il corso degli eventi e della nostra vita, conoscendo già le conseguenze positive e negative delle esperienze già vissute.
Festeggiare il ritorno al passato avrebbe poi un fascino indiscutibile: essere eternamente giovani, non invecchiare mai, rivedere persone, familiari ed amici perduti, vivere una seconda vita senza morire e rinascere. Indubbiamente sto fantasticando troppo, la vita va avanti e non torna indietro.
Ma il mio augurio a tutti voi per il nuovo anno vuole modestamente essere questo: guardare sempre davanti, al nostro futuro, ma con gli occhi del passato. Sarebbe bello se dopo la notte di San Silvestro sorgesse l’alba del 30 dicembre, se il tempo potesse fermarsi, rivolgere lo sguardo alle spalle e tornare ai momenti già vissuti. Per riprendere le parole di Alessandro Baricco, “forse proprio questo è il senso del lungo andare nella vita, scoprire quante storie camminano con noi”. A tutti i lettori, Buon Anno!
