Il racconto della Domenica: Babbo Natale esiste?

di Michele Bartolo-

Caro Babbo Natale…ognuno di noi almeno una volta nella vita, anzi probabilmente parecchie volte, ha atteso l’ultimo mese dell’anno con tanta trepidazione. Arrivava, infatti, il momento per scrivere la lettera a questo personaggio misterioso e magico, impersonato da un vecchietto affabile con una lunga barba bianca, buono e generoso, al quale esprimere i propri desideri e dal quale aspettarsi i doni la notte della Vigilia. Possibilmente, anzi quasi sicuramente quelli indicati nella letterina. Allo stesso modo, ognuno di noi si è posto la famosa fatidica domanda, anche questa una o più volte nella vita: ma Babbo Natale esiste veramente? E se esiste veramente chi è?

Voglio raccontarvi anche io una piccola storia di Natale, anzi forse due, collegate tra loro. C’è un bambino di nome Raffaele che anche quest’anno, come gli altri anni, ha scritto la letterina a Babbo Natale. Quest’anno, però, qualcosa è diverso. Ha ascoltato i pensieri di alcuni amichetti, ha ripercorso le immagini degli anni trascorsi, insomma ha iniziato ad avere dubbi sull’esistenza di questo personaggio che ci accompagna dall’infanzia in poi.

Ha quindi immaginato di costruirsi una sorta di tabella del si e del no, mettendo a confronto gli argomenti a favore e quelli contro, proprio come succede in un talk show televisivo. Negli argomenti contro, ha subito inserito un dato scientificamente incontestabile: un uomo, peraltro cosi anziano, non può certamente volare su una slitta trainata da renne: da questo punto di vista, infatti, non si sono mai viste delle renne volare in cielo.

Ancor di più, come fa quest’uomo ad essere sempre lo stesso e ad essere appunto così anziano, tanto da prendere letterine ed esaudire desideri da duemila anni e passa: Raffaele si è convinto che un uomo non può certamente avere duemila anni. Terzo ed ultimo argomento contro riguarda la perplessità che rientri tra le possibilità umane quella di entrare di notte e di nascosto nelle case di milioni di persone in tutto il mondo, senza essere mai scoperto.

Accanto agli argomenti contro, ve ne sono però altrettanti a favore, come in un gioco di scacchi: le renne forse non possono volare, fanno parte di qualcosa di magico che  è stato aggiunto dalla leggenda e tramandato sino a noi, ma una slitta si, attraverso un congegno elettronico, come volano gli aerei, gli elicotteri, i droni, sicuramente potrebbe esserci il sistema di far volare una slitta. Allo stesso modo, Babbo Natale non può essere un uomo come noi, dotato come è di poteri soprannaturali. E questo potrebbe spiegare sia il fatto che siano oltre duemila anni che fa instancabilmente questo lavoro sia il fatto che riesca ad introdursi nelle case di tutti e sia così abile a non farsi mai scoprire.

Allora probabilmente, conclude Raffaele, Babbo Natale e Gesù sono la stessa persona o comunque Babbo Natale, come detto prima, è un essere superiore a qualsiasi essere umano. Ricorda, infine, la visita  che gli ha fatto l’anno scorso: c’erano tutti i suoi familiari nella stanza con lui quando i regali erano arrivati, quindi era impossibile che qualcuno di loro potesse essersi sostituito al misterioso personaggio dalla barba bianca.

Insomma, ci sono gli argomenti contro e ci sono quelli a favore: Raffaele inizia ad avere dubbi ed è indeciso, vuole avere la prova certa. Ecco ha trovato il sistema: metterà il suo tablet in modalità video, come ha visto fare su internet, lo posizionerà di notte nel salone della sua casa, proprio lì dove troneggia l’albero che la sua mamma ha preparato con tanto amore e zac..

il gioco è fatto, Babbo Natale non avrà scampo, sarà finalmente scoperto, Raffaele lo potrà vedere e non avrà più dubbi. E’ certamente un bambino curioso, ma anche molto riflessivo e, piano piano, di dubbi inizia ad averne altri.

I genitori, infatti, gli fanno comprendere che le speranze, i desideri, anche gli stessi regali che troverà sotto l’albero, non si realizzano e non si ottengono così: le prove certe sono fatte per gli spiriti matematici o per gli uomini ottusamente razionali, ma ognuno di noi, bambino o  adulto che sia, ha una sua dimensione spirituale, una sua anima, che trascende da tutto ciò che è materia e che ha bisogno di ritrovarsi in una dimensione anche onirica, sicuramente irrazionale e distaccata da un approccio tipico di un esperimento scientifico o giù di lì.

Insomma chi cerca la prova certa rischia di trovare Babbo Natale ma di perdere per sempre l’emozione dell’attesa e la speranza di essere esaudito nelle proprie richieste. In quella casa c’è anche un altro bambino, si chiama Francesco ed è il fratello di Raffaele.

Lui di dubbi non ne ha e  se anche ne avesse non ne parlerebbe, non li riferirebbe a nessuno, li terrebbe custoditi nel suo cuore. Anche Francesco scrive la sua letterina, chiede i suoi regali, conclude con un augurio di pace, prosperità e benessere per la sua famiglia e per il mondo intero. Anche lui esprime  in questo modo la sua anima dolce e sensibile, il suo spirito di ragazzino che sta per diventare uomo ma che trova necessario, oggi come ieri, rivolgersi a questo personaggio fascinoso ed affidargli le sue riflessioni più profonde e i suoi desideri, per sé e per gli altri.

Francesco crede a Babbo Natale e non ha bisogno di vederlo per crederci. Ma torniamo a Raffaele: ha riflettuto, forse ha ancora i suoi dubbi ma non cerca più prove certe come prima. Chiede al papà di spegnerlo quel tablet e di metterlo in carica per l’indomani. Ha rinunciato a posizionarlo in salone in modalità video. Ma la sua letterina rimane lì, sull’albero, in attesa di essere presa da Babbo Natale.

Ecco forse abbiamo trovato la risposta alla domanda iniziale se solo pensiamo che il Natale non è una data, ma uno stato d’animo, sia per un innocente bambino che per un consapevole adulto; è uno stato di grazia che si raggiunge quando  permetti a Dio di amare gli altri attraverso di Te, come diceva Madre Teresa di Calcutta.

Se il Natale è questo, Babbo Natale esiste ed esisterà sempre. Io ci credo e come me i miei figli, Francesco e Raffaele.

                                                                            

Michele Bartolo

Avvocato civilista dall'anno 2000, con patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori dal 2013, ha svolto anche incarichi di curatore fallimentare, custode giudiziario, difensore di curatele e di società a partecipazione pubblica. Interessato al cinema, al teatro ed alla politica, è appassionato di viaggi e fotografia. Ama guardare il mondo con la lente dell'ironia perché, come diceva Chaplin, la vita è una commedia per quelli che pensano.

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