La Pillola del Lunedì: I “vecchi”

di Luigi D’Aniello-

In una società con l’aumento esponenziale dell’egoismo, sempre più orientata verso l’individualismo, la frenesia del lavoro e la ricerca del successo personale hanno messo in luce una problematica sociale molto rilevante: l’abbandono dei più vulnerabili, in particolare degli anziani che vengono percepiti come un peso, piuttosto che come una risorsa.

Infatti, questo dare priorità al benessere personale a scapito dei legami personali, nella quasi totalità dei casi, ha portato a far percepire gli anziani come superflui e, proprio nel momento in cui questi richiedono maggiore attenzione e cura, vengono trascurati e “scaricati” in strutture residenziali che, sebbene possano offrire assistenza professionale, quasi sempre non riescono a replicare il calore e il supporto emotivo dell’ambiente familiare.

Non ci si rende conto che la loro presenza nelle famiglie e nelle comunità arricchisce la vita di tutti, e il loro abbandono rappresenta non solo una perdita per loro stessi, ma anche per il patrimonio culturale e affettivo delle nuove generazioni.

Comunque, uno dei motivi per cui gli anziani vengono percepiti come un peso piuttosto che come una risorsa, è alimentato anche dalla cultura consumistica e dal culto della gioventù, che ha portato ad una deumanizzazione degli anziani, facendoci dimenticare il valore della loro esperienza di vita e della loro saggezza.

E’ giusto sottolineare che gli anziani meritano dignità e rispetto, quindi è importante promuovere una cultura della responsabilità e della cura reciproca che significa, non solo fornire assistenza pratica agli anziani, ma anche coltivare relazioni significative e riconoscere il valore che essi apportano alla vita familiare e sociale ed è importante incoraggiare il dialogo intergenerazionale, affinché i giovani possano apprendere dai più anziani e viceversa, creando un circolo virtuoso di rispetto e solidarietà, anche perché anziani e giovani sono la speranza dell’umanità: i primi apportano la saggezza dell’esperienza, i secondi ci aprono al futuro, i giovani vedono meglio ma i vecchi vedono lontano.

In conclusione, il benessere individuale non dovrebbe sacrificare il benessere collettivo. Investire nel legame tra le generazioni e garantire che gli anziani non siano isolati o trascurati è una responsabilità di tutti. Solo così possiamo costruire una società più giusta, empatica e coesa.
“Nelle case di riposo per anziani la vita si ferma e l’unica via d’uscita è solo la morte “
( Chiara Libero)

Luigi D'Aniello Luigi D'Aniello

Luigi D'Aniello

"Non si è sconfitti quando si perde ma quando ci si arrende"

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