Tra consumismo e mondo americanizzato, ecco il Black Friday
di Claudia Izzo-
E dopo Halloween eccoci a scimmiottare gli americani ancora una volta con una insulsa, sfrenata corsa agli acquisti. Signori, il Black Friday!
Se il mondo diviene un grande centro commerciale, tornano a fare eco le parole di Jean Baudrillard, ne “La società dei consumi”, gli oggetti -danno l’impressione di una vegetazione proliferante e di una giungla- che come nei cattivi romanzi di fantascienza ritornano a circondarlo ed investirlo dominate dalle leggi del valore di scambio e -l’uomo- selvaggio dei tempi moderni fatica a ritrovare i riflessi della civiltà-.
Negli Stati Uniti è il venerdì che segue il Giorno del Ringraziamento, celebrato a sua volta, tradizionalmente, l’ultimo giovedì di novembre e per molti diventa un ponte fino al week-end. Con questa data si da il via, negli Stati Uniti, alla stagione degli acquisti natalizi; infinite sono le offerte del mercato, in ogni settore merceologico, sia nei negozi tradizionali che attraverso l’ e-commerce. Stiamo parlando di un vero e proprio fenomeno che ha raggiunto una portata globale: dagli Usa al Canada, Regno Unito, Germania, e Italia..
Quanto dura?
E’ Iniziato prima, il 21 novembre, divenendo una sorta di “settimana del Black Friday” e finisce il 2 dicembre.
Storia del nome
Black Friday, il nome tanto in voga di questo venerdì ultimo del mese di novembre fu coniato a Filadelfia negli anni ’60 dalle Forze dell’Ordine: proprio quel giorno vi era l’arrivo di turisti per la partita di football che si sarebbe svolta il giorno dopo e i commercianti iniziarono a proporre grandi sconti per attirarli. A definirlo “nero” furono proprio i poliziotti che, a causa di questo caos generato dagli sconti in atto, dovevano lavorare molto di più per ripristinare l’ordine nelle strade.
Il potenziale di questo giorno era ormai chiaro a tutti, restava soltanto un problema, come dare una connotazione positiva a quel “Black” perchè il nero è da sempre associato a grandi sciagure come ad esempio il Giovedì Nero della Borsa di Wall Street del 29 ottobre 1929, in cui si ebbe il crollo più rovinoso della Borsa di Wall Street, appunto, con un ribasso del 50% del valore dei titoli più significativi. Di qui l’idea di una nuova forma di storytelling, il Black stette così a significare il passaggio dal rosso (perdite) al nero (profitti) delle aziende. Il significato del nome della giornata divenne, da quel momento, imprescindibilmente legato alle contabilità aziendali: in quel periodo cioè, le aziende che erano in perdita vedevano il loro bilancio entrare in attivo, proprio grazie al Black Friday che divenne l’inizio della stagione dei profitti per le attività commerciali.
Il concetto del dono.
Questa ennesima invenzione americana ha avvicinato anche noi Italiani a questa corsa all’acquisto, che insieme a tanti altri fattori, ci allontana sempre più da quello che è il vero significato del Natale. Si vive con il cruccio di questi infiniti regali da dover fare riducendo la ricorrenza della Santa Nascita ad una cena e ad una scartocciata di regali. Ma è questo ciò che siamo diventati?
Ma si risparmia davvero i questo giorno?
Secondo economisti e sociologi si risparmia se si tratta di acquisti programmati, di beni di cui già in partenza si conosce effettivamente il valore economico: se così non fosse, questo giorno diviene scenario di acquisti irrefrenabili e fuori controllo.
Il marketing ha usato tutte le sue cartucce, come una bacchetta magica ha saputo creare, ancora una volta il senso di urgenza e di necessità, come una voce che incita la nostra coscienza: “Affrettati a fare acquisti, hai solo 24 ore e tutto tornerà come prima…tic tac, tic tac…”
