La storia di Angelo Vassallo, il prologo

di Pierre De Filippo-

Il prologo

Per comprendere l’omicidio di Angelo Vassallo è indispensabile guardare alla sua attività di amministratore locale, di Sindaco, perché le due cose sono strettamente e indissolubilmente legale.

Se Pollica, e la sua frazione più popolare, Acciaroli, quella del porto e della pesca che Angelo tanto amava, sono state individuate da menti raffinatissime come una importante piazza di spaccio è anche merito suo.

È soprattutto merito suo.

È chiaramente un paradosso e, al tempo stesso, un’iperbole.

Il suo merito è semplicemente quello di aver reso attrattiva la sua terra, di aver investito ogni euro a sua disposizione nel decoro urbano, nella tutela dell’ambiente, nella predisposizione di servizi sempre migliori. E di aver investito ogni goccia del suo capitale politico, della sua credibilità, della sua autorevolezza nel far comprendere ai suoi concittadini quanto alcune proposte, spesso guardate con scetticismo, freddezza e anche con la sottile cinica ironia dello sberleffo, fossero indispensabili per modernizzare il paese.

Perché Angelo Vassallo, il “Sindaco pescatore”, è uomo che guarda lontano, che vede cose che non ci sono mai state e si chiede perché no?

Ma è anche – al netto dell’immagine romantica da fiaba – un politico tanto esperto quanto accorto, che conosce la sua gente e, soprattutto, che è capacissimo di tessere una fitta rete di conoscenze e relazioni. La politica è anche questo.

Col vessillo dell’ambientalismo e politicamente orientato a sinistra vince le elezioni comunali del 1995 e diventa Sindaco, stravince le elezioni del 1999 e di nuovo quelle del 2005; nel 2010 è l’unico candidato, portando al voto oltre il 70% dei cittadini pollichesi.

Ma questo non vuol dire che non ci sia chi si oppone al suo disegno, ai suoi piani. Lui, però, procede spedito. Ha in mente solo lo sviluppo del suo paese, uno sviluppo del quale non vuole perdere la guida, il timone. Non vuole che esca dai binari della legalità.

Cosa che, nei mesi che precedono la sua morte, teme…

L’ultima estate, quella del 2010, è per il Sindaco Vassallo ricca di soddisfazioni e di preoccupazioni. Pollica ottiene per l’ennesima volta la Bandiera Blu e, soprattutto, si piazza al primo posto nella classifica di Legambiente per l’assegnazione delle appetite cinque vele.

Gli edifici pubblici sono alimentati da energia rinnovabile con un sistema di pannelli fotovoltaici, in anticipo su tutti; ha bandito i sacchetti in plastica e ha emesso un’ordinanza per multare chiunque getti mozziconi a terra. Si è inventato “Una scintilla per la vita – Spiagge da vivere”: attraverso un accordo con le ASL, ha fatto sì che ogni stabilimento balneare venisse dotato di un defibrillatore per le emergenze.

Pollica cresce.

È popolata di turisti, le sue strutture ricettive sono stracolme, le case dell’estate riaperte, i negozi pieni. Acciaroli attrae ragazzi e ragazze che invadono la piazzetta del porto, con la loro spensieratezza e la loro voglia di vivere.

Ma il Sindaco sa – perché è padre di famiglia anche lui – quanto spensieratezza e voglia di vivere possano far perdere lucidità. Sa, perché conosce il suo territorio, che a Pollica la droga non manca, che è stata una conseguenza tanto indesiderata quanto naturale del suo sviluppo, della sua notorietà, del suo arricchimento. E ha avviato una vera e propria crociata contro questi mercanti di morte.

Non si preoccupa di pestare piedi, di gettare il sasso nello stagno, di esporsi in prima persona. Glielo impone il suo ruolo, oltre che la sua coscienza.

È diffidente, prudente. Lo abbiamo detto: non è un ingenuo. Conosce fatti e misfatti della politica e delle istituzioni. Conosce il procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania Alfredo Greco. Lo chiama, gli vuole parlare.

Greco gli fa un nome, quello del comandante dei carabinieri di Agropoli Raffaele Annichiarico. È un uomo di cui può fidarsi e al quale può raccontare ciò che sa, anche se sono fatti scottanti.

Clamorosi.

Si accordano per vedersi la mattina di giovedì 26 agosto 2010 – lo stesso giorno in cui, a trecento chilometri di distanza, una giovane ragazzina dai capelli biondi spariva nel nulla: si chiamava Sara Scazzi – ma ad Agropoli, quella notte, si verifica una rapina in banca e l’appuntamento salta.

Verrà rinviato alla mattina di lunedì 6 settembre.

Angelo Vassallo viene ucciso la sera di domenica, 5 settembre.

Quell’incontro non ci sarà mai!

 

 

 

 

 

 

 

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