Assafà festival – il trionfo della salernitanità

di Maria Beatrice Russo-

Dal 18 al 20 ottobre Salerno ha accolto un evento unico, dedicato alla cultura dell’immagine, l’ “Assafà Festival”, ideato da Simone Zirpoli e Mariella Marino. “Assafà — Immagini che fomento!” è un progetto di Scigliovintage in collaborazione con Blam.strategieadattive e il sostegno della Fondazione Comunità salernitana. È stato incubato nell’ambito del percorso “Lost in Transition” ideato da Blam e finanziato dall’Unione Europea #nextgenerationEU e dal mic_italia.

In una prima fase la città ha ospitato la residenza d’artista, tra il 18 e il 24 settembre, dell’illustratrice e pittrice Giulia Dell’Ara. L’artista ha esplorato il tema delle celebrazioni e dei riti legati al San Matteo, il Santo Patrono di Salerno.

La seconda fase, quella ottobrina, è stata composta da una variegata proposta di attività, dai workshop ai talk, con l’obbiettivo di promuovere il networking tra giovani e professionisti del settore. Gli eventi hanno spaziato attorno ai temi dell’illustrazione, della fotografia e delle tecniche di stampa. Dai Dj- set di Manuel Altieri, ai workshop sulla stampa fatta in casa a cura di Elena Campa a quelli sulla serigrafia per bambin* a cura di Babel e ancora il workshop di Cartotecnica e collage. È allestita anche una postazione stampa serigrafica per personalizzare gli indumenti. Protagonisti dei talk sono Ziczic, Elena Campa, Lanificio Leo e Gianluca Tesauro. Presso iMorticelli è stato allestito un market con prodotti di giovani artiste e artisti, artigiane e artigiani e designer.

Il venerdì sono state inaugurate le mostre, si intersecano infatti più percorsi artistici nel Complesso Monumentale di Santa Sofia. Le altezze sono dominate dalle monumentali (per l’appunto) opere di Giulia Dall’Ara. L’interrogativo che muove l’artista è «come può una festa patronale diventare espressione di arte contemporanea?».

Così, dal desiderio di portare i città nuovi sguardi sul territorio auspicato dagli organizzatori del festival, e dallo sguardo fresco e creativo dell’artista il centro storico ritrova nuova linfa e si trasmuta in coloratissime ed evocative immagini. Dall’Ara non si è però limitata a ritrarre gli spazi, ne ha conosciuto gli abitanti, i commercianti storici e i passanti curiosi. Ha fatto tesoro dei luoghi che ha potuto esplorare e ascoltare vivendo sulla sua pelle la festa che più caratterizza la città di Salerno e che più segna un potente legame con i salernitani. Il tutto ha preso vita nell’Open Studio in cui si sono trasformati iMorticelli per ospitare Giulia Dell’Ara.

Reinterpretando la storia di San Matteo in un’opera muraria per la prima volta trasposta in acrilico in cui si innestano le vicende dei normanni, dei longobardi, della scuola medica salernitana, e ancora il folclore legato ai festeggiamenti del santo patrono, la folla, la banda, la musica.

Non è l’unica mostra del festival, negli stessi spazi abitano anche fotografie dell’esibizione collettiva di SalernoAnalogica. Anche questi lavori nascono nello stesso arco temporale di quelli di Giulia Dell’Ara, infatti, durante la sua residenza una giornata di shooting interamente su pellicola ha dato vita a un reportage collettivo che documenti la festa di San Matteo.

E ancora, una serie di giovani artisti salernitani ha realizzato decine di illustrazioni, ognuno con il suo stile, che raccontano la festa patronale. Insomma, sguardi interni ed esterni che narrano una Salerno diversa, iconica, gioiosa, folcloristica, tutte le sfaccettature che raramente siamo in grado di vedere.

Maria Beatrice Russo