Pulcinella, dalla Commedia dell’Arte alla commedia di Piazza Municipio

di Luigi D’Aniello-

Sì, “Il Pulcinella senza testa” del compianto artista Gaetano Pesce sicuramente è da considerarsi un’opera d’arte! Si tratta di una scultura dal titolo “Tu sì ‘na cosa grande” che rappresenta una delle icone del folklore napoletano: la figura di Pulcinella, il famoso personaggio della Commedia dell’Arte, che è il simbolo della cultura e della tradizione partenopea. L’assenza della testa nella scultura è stata voluta dall’artista affinché si potesse prestare alle più svariate interpretazioni.

Immagine a cura di Luigi D'Aniello
Immagine a cura di Luigi D’Aniello

Comunque, la rivisitazione esposta in questi giorni in Piazza Municipio a Napoli ne è, a mio giudizio, una rivisitazione molto aleatoria che però un pregio lo sta avendo: ha scatenato la fantasia, la genialità, l’inventiva e l’arguzia del popolo napoletano, ovviamente, la corsa al gioco del Lotto!

L’opera, così come è stata rivisitata, stimola la riflessione e invita i passanti a considerazioni a dir poco fantasiose!
Ecco, leggendo i post su Facebook, tra il goliardico ed il provocatorio, il commento fatto da un utente,  Maurizio Merluzzo, che così si è espresso: “Quando all’artista Gaetano pesce hanno commissionato quest’opera gli hanno detto mi raccomando” fallo” bene e lui si ci è messo di impegno, deve aver sicuramente sofferto le “pene” dell’inferno per realizzare quest’opera di fronte alla quale io mi inchino perché questa è veramente l’erezione che Napoli si merita.”

Ed ecco la risposta data alla domanda: –che cosa le sembra?- fatta da un cronista ad una passante :”Hanno detto un Pulcinella stilizzato, e io lo vedo un Pulcinella stilizzato, do valore all’arte. Comunque io penso che tutti i napoletani ce l’hanno il Pulcinella.

Due esempi di commenti che ben evidenziano come l’arguzia partenopea si manifesti anche nel linguaggio: il napoletano è una lingua ricca di espressioni vivaci e di modi di dire che riflettono una grande capacità di osservazione e una spiccata ironia. Questa abilità di “girare le parole” e di utilizzare il sarcasmo è un modo dei napoletani per affrontare le difficoltà della vita quotidiana, trasformando le situazioni avverse in momenti di comicità e riflessione. Niente di nuovo sotto il sole, queste  sono caratteristiche riconosciute e celebrate non solo in Italia, ma anche all’estero! Questi tratti distintivi sono il risultato di una combinazione di fattori storici, culturali e sociali che hanno influenzato e influenzano la vita quotidiana della città di Napoli.

La storia di Napoli è segnata, infatti,  da una varietà di influenze culturali, che spaziano dagli antichi greci e romani ai normanni, agli spagnoli e ai Borboni. Questa mescolanza di dna ha dato origine ad una cultura ricca e complessa, in cui l’innovazione e la creatività emergono come risposte a un contesto spesso difficile e sfidante.

Luigi D'Aniello Luigi D'Aniello

Luigi D'Aniello

"Non si è sconfitti quando si perde ma quando ci si arrende"

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