Cinema Sociale, alla Biblioteca Provinciale con La Rete dei Giovani per Salerno

di Sergio Del Vecchio-

Come prefazione alla XV Edizione Festival «Salerno in CORTOcircuito» che si svolgerà al Teatro Nuovo di Via Valerio Laspro dal 4 al 6 Ottobre, si è tenuta oggi presso la Biblioteca Provinciale di Salerno, il convegno «Voci del Passato, Memorie del Presente, Sfide del Futuro. Il cinema sociale dagli Anni ’60 a oggi». A moderare il dibattito la Claudia Izzo, direttrice di salernonews24, giornalista RCS75.

Il Cinema sociale nel corso degli anni, la sua importanza, la sua forza incisiva, mezzo attraverso cui riflettere sulle trasformazioni culturali e le nuove sfide del futuro, queste le tematiche focali dell’incontro svoltosi alla presenza della dr.ssa Wilma Leone, Funzionaria della Biblioteca Provinciale, Gianluca De Martino e Vincenzo Mele, rispettivamente Vicepresidente e socio storico dell’Associazione “Rete dei Giovani per Salerno, associazione che organizza il Festival «Salerno in CORTOcircuito», di cui sono i direttori artistici.

Felice di questo incontro la dott.ssa Leone, un modo per rilanciare la struttura della Biblioteca Provinciale come luogo di incontro e di confronto. Per Vincenzo Meleavvicinare le persone al Festival “Salerno in CORTOcircuito” è un ottimo modo per riflettere sulle tematiche sociali“, unendo, come ha sottolineato Gianluca De Martinopersone di età diversa, appartenente a generazioni diverse, su temi sociali diversi e scottanti . Il Festival è nato perchè siamo vicino ai giovani di Salerno; è un festival indipendente, autofinanziato, e nasce come Festival del cortometraggio dando spazio a tenti giovani professionisti emergenti salernitani e non solo, come è stato il casi di Sidney Sibilia. Poi mano mano è cresciuto nel tempo.  In questa edizione abbiamo lavori salernitani, campani, inviatici da Milano, Pavia, Trento. In più quest’anno, accanto agli altri Premi abbiamo quello della Fotografia dedicato a Pasquale Stanzione. Se le tematiche sociali riusciranno a toccare le corde di coloro che vi parteciperanno, il nostro lavoro avrà raggiunto i suoi obiettivi”.

Per l’attore, regista, scrittore e sceneggiatore  cilentano Andrea D’Ambrosio “il cinema sociale è lo strumento fondamentale, ancora libero, per raccontare la realtà,  per andare a fondo.” Lui che ha studiato regia e sceneggiatura con maestri di spicco da Carlo Lizzani a Ettore Scola, solo per citarne alcuni, ha sottolineato quanto questi grandi grandi maestri siano stati grandi uomini nel raccontare la realtà soffermandosi sul ruolo sociale del cinema,  sui grandi documentaristi come il siciliano Vittorio De Seta che si è soffermato sui contadini siciliani e calabresi, sui paesi della Sicilia; Pier Paolo Pasolini, bolognese, che ha raccontato la periferia romana. Il regista si è soffermato sul mercato e sulla distribuzione cinematografica

Pietro Ammaturo, Dottorando in Medium e Medialità dell’Università ECampus ha  focalizzato l’attenzione sul cinema sociale passando per registi come Luigi Zampa e Giuseppe Bertolucci.

Il critico cinematografico e firma del giornale online “Il Novelliere” Stefano Valva si è soffermato sul cinema come racconto del reale parlando  di “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi e “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini ma anche autori internazionali come “Moonlight” e “Se la strada potesse parlare” di Barry Jenkins, passando per Ken Loack  e Loris Lai….

Per l’Operatore ARCI Salerno Francesco Arcidiacono “il mezzo per arrivare a cogliere frammenti di realtà è il documentario; il film in genere  non si deve guardare, ma vedere, ricreando la capacità di giudizio. “ Diacono ha poi illustrato il  progetto del cinema per i bambini  presso il Piccolo Teatro di Porta Catena, “laboratori per comprendere com’è costruito il film, quali sono i suoi linguaggi per una fruizione culturale di base”

 

Sergio Del Vecchio Sergio Del Vecchio

Sergio Del Vecchio

Dottore commercialista, giornalista pubblicista, appassionato d’arte, di musica e di fumetto. Ama leggere, disegnare e dipingere. Nel suo percorso professionale si è occupato di formazione e terzo settore. Ha costituito l’Associazione Salerno Attiva – Activa Civitas con cui ha organizzato a Salerno 10 edizioni di VinArte, un format di successo che univa il mondo del wine all’arte nelle sue declinazioni. Nel 2017 è tra i fondatori dell’Associazione culturale Contaminazioni, con cui ha curato diversi eventi e l’edizione del libro “La primavera fuori, 31 scritti al tempo del coronavirus” di cui è anche coautore. Colleziona biciclette e tra i fornelli finge di essere un grande chef.

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