Alla Fondazione De Chiara De Maio vernissage della mostra di Damiano Errico a cura di Valerio Falcone

di Claudia Izzo-

Presso la Fondazione De Chiara De Maio di Solofra è stato presentato il primo appuntamento della rassegna di Arte Contemporanea “Colori”, curata da Valerio Falcone, dedicato all’artista fotografo Damiano Errico.  

La mostra consta di undici fotografie stampate su carta Fine Art, è accompagnata dalla
proiezione di un audiovisivo posto difronte all’opera di Luca Giordano, “La natività della Vergine”.

L’uno di fronte all’altra, le due opere, arte classica l’una, contemporanea l’altra, sono costrette a guardarsi e dialogare. L’audiovisivo pone domande ancestrali: dove sono? Dove sto andando? L’artista filtra con la propria sensibilità cosa accade nel mondo per inviarlo al fruitore, all’esterno. In tutto ciò c’è la consapevolezza che questo abisso c’è ed è presente, come dice  Nietzsche, “E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te” …

Silvia Marzoli, curatrice della mostra di Damiano Errico  afferma che “tutta la nostra cultura del senso crolla sotto l’eccesso di realtà” per dirla alla Baudrillard. -….Come in Blade Runner, infatti, la realtà ha raggiunto un livello di falsificazione tale che non sono solo i ricordi ad essere contraffatti, ma la natura e la nostra essenza di esseri umani appartenenti ad essa che sono destinati a scomparire, sostituiti da repliche che si credono originali e reali”, scrive la Marzoli nel catalogo della mostra.

Durante il vernissage poi afferma: “Riuscire a riconoscere la verità dalla falsità, il reale da ciò che non lo è, diventa sempre più complesso, quindi la parola consapevolezza, la riconnessione con noi stessi e con la natura, può essere un mezzo attraverso cui interpretare noi stessi e la società che ci circonda cercando di farla diventare un posto migliore. Damiano Errico parte dal corpo materiale e lo porta nel virtuale dove diviene immateriale, simulacro di se stesso, qualcosa da idolatrare. Damiano nasce come pittore, poi si dedica alla fotografia, riapproda all’arte nel senso più puro. Nelle opere di Damiano vi sono parti del corpo, della natura che ci riconducono a noi stessi, a riconciliarci con la parte più profonda, più ancestrale di noi stessi.”

Per Massimo Sgroi, critico d’arte contemporanea e scrittore “Molte delle immagini della mostra sono presenti nel libro “Éidola. Estetiche dei mondi immateriali”, esperimento che Damiano ed io abbiamo fatto insieme, sui mondi immateriali, su come l’arte legge il passaggio dai mondi materiali, fisici, ai mondi immateriali. Noi pensiamo che il concetto di realtà virtuale sia ipertecnologico, inventato negli ultimi 30 anni, ma non è così. Eidola è la parola in greco antico che significa “idolo, fantasma, simulacro” che usa Platone ne La Repubblica per il Mito della caverna, quando vengono  scambiate le ombre proiettate dal fuoco sulla parete, per la realtà. Abbiamo deciso di fare un libro che si può leggere sia da un punto di vista visivo che dei testi. L’ultimo capitolo è dedicato all’Intelligenza Artificiale che viene usata attualmente per scopi di guerra ed è uno dei più grandi errori che si possa fare perchè il tutto  può sfuggire facilmente di mano. Nel capitolo poniamo domande, questioni per ragionarci tutti insieme perchè l’arte è quel medium con cui tu sei obbligato a fare i conti.”

E’ infatti in questo testo, con l’introduzione di Silvia Marzoli e la Postfazione di Miltos Manetas, che il duo Sgroi-Errico “indaga la trasformazione del pensiero estetico filosofico e sociologico in seguito all’ibridazione fra la vita reale e i mondi elettronici, con particolare riferimento alle nuove frontiere della realtà virtuale, dell’intelligenza artificiale e del metaverso.”

Per la costruzione di questa mostra – ha affermato l’artista“, devo ringraziare tutti. Il titolo della mostra è partito da Silvia, Massimo mi ha dato la possibilità di fare il libro con lui ma mi ha fatto risorgere, mi ero allontanato dal mondo dell’arte pur facendo il fotografo. Ho capito che stavo abbandonando qualcosa che avevo costruito negli anni, facevo finta di non pensarci. Il mio lavoro, non ha niente dell’Intelligenza Artificiale, io lavoro su queste opere come se fossero delle tele, il mio mouse è il mio pennello, schisrisco e scurisco. Ho cambiato solo gli attrezzi, ho il mouse ed un computer.

Con la mostra, dal titolo “Abyss”, –Errico ha riportato su pellicola tutta la sua esperienza di pittore che, associata allo studio dei grandi maestri gli restituì una ricerca rivolta alla fusione tra pittura e fotografia.- ha commentato Falcone.

Per Diodato De Maio, Presidente della Fondazione, “l’opera di Damiano Errico […] ha apprezzato il rimando alle tecniche pittoriche più devote alla luce e ai suoi effetti.” De Maio ha inoltre enfatizzato la presenza della figura femminile nell’opera di Errico, aspetto che si inserisce spontaneamente nella ricerca pluriennale della Fondazione circa la
presenza della donna nell’arte.

 

 

La mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 10 dicembre 2024, secondo gli orari di
apertura della Fondazione oppure su appuntamento al +39 3756043530.
Dopo Errico, dal 14 dicembre 2024 esporrà Mattero Fraterno a cui
seguirà, dal 8 marzo 2025, Giulia Pagano. Chiuderà questa edizione Ventura
Giordano a partire dal 7 giugno 2025.

Claudia Izzo Claudia Izzo

Claudia Izzo

Giornalista dal 2005, Direttore di salernonews24.it, fonda e dirige campanialife.it, cetaranotizie.com. Presidente dell'Associazione Culturale Contaminazioni è ideatrice e promotrice di iniziative culturali sul territorio nazionale. Membro della Commissione Cultura dell'Ordine dei Giornalisti della Regione Campania per il triennio 22/24, è docente di Giornalismo presso istituti scolastici. Ideatrice e conduttrice della rubrica Ex Libris sull'emittente RCS75, già ghost writer per tre campagne elettorali, è ideatrice e curatrice del libro "La Primavera Fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus. (Il Pendolo di Foucault). Si occupa di comunicazione, storia, design e territorio.

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