L’Autunno si veste di ciclamini
Appartiene alla famiglia delle Primulaceae ed è originaria dei paesi Mediterranei e del Medio Oriente, durante la stagione invernale si veste dei colori più belli ed accesi, dal bianco al rosa, porpora, alle sfumature del fucsia…: parliamo della pianta dei Ciclamini!
Caratterizzata da foglie cuoriformi di colore verde intenso con variegature argento, la pianta presenta, all’apice di uno stelo eretto e lungo, i fiori con corolla a cinque petali.
Il periodo di fioritura va da fine agosto a ottobre/novembre, cresce meglio sotto parziale ombra tra rocce e i boschi. La pianta nelle abitazioni va tenuta all’esterno, stando attenti alle correnti ed al gelo che le farebbe morire, ai ai ristagni d’acqua ed ai parassiti, annaffiata in modo regolare.
E’ Plinio il Vecchio che ricorda che, secondo un’antica leggenda, i luoghi in cui vengono piantati i ciclamini, sarebbero immuni da malefici e filtri nefasti. Sacro ad Ecate, divinità dell’oltretomba che presiedeva ad incantesimi e magie è per la leggenda un fiore magico.
In epoca cristiana le macchioline rosse che spesso ritroviamo nel fiore, simboleggiano il dolore della Madonna per la morte del Figlio sulla croce.
La bellezza del fiore ed i suoi colori intensi hanno da sempre catturato l’attenzione degli antichi che elaborarono tante leggende vive ancora oggi. Ciclamino, dal greco kyklos, che vuol dire cerchio, richiama la forma tondeggiante del tubero e gli antichi vi attribuivano una valenza magica per la tendenza del gambo di attorcigliarsi a spirale, quando il fiore è fecondato. Gli antichi leggevano in queste forme circolari una affinità con il cerchio che rappresenta l‘universo, il suo eterno ciclo di mutamento.
Secondo Teofrasto, naturalista greco del III secolo a.C., il ciclamino propiziava l’amore e la sensualità, riconducendo probabilmente la forma rotondeggiante e compressa ai poli del tubero all’utero femminile. La pianta, associata al concepimento adornava così la camera dei giovani sposi, augurio di prosperità.
Il ciclamino contiene anche, nel suo tubero, un glicoside chiamato ciclamina che è velenoso per l’uomo ma non per gli animali, anche per questo considerato magico. Un fiore bello ma velenoso dunque, che veniva piantato intorno alle abitazioni perché si riteneva che proteggesse dai malefici, usando il suo estratto contro il morso dei serpenti velenosi. Questa sua doppia valenza, ha fatto si che nel linguaggio dei fiori, simboleggiasse la diffidenza
