Civita di Bagnoregio: un borgo incantato sospeso nel tempo
Da tempo desideravo visitare Civita di Bagnoregio, un borgo sospeso tra cielo e terra, accessibile solo attraverso una passerella che sembra perdersi tra le nuvole. Questo luogo, scelto come set per diversi film come “I due colonnelli,” “Pinocchio,” e “Puoi baciare lo sposo,” nonché in numerosi spot pubblicitari, aveva un fascino irresistibile per me.
Durante un breve soggiorno nella verde provincia di Viterbo, approfittando del clima mite, ho finalmente realizzato il mio desiderio.
Civita è una frazione di Bagnoregio, un piccolo comune a circa 30 chilometri da Viterbo. Conosciuta come “la città che muore” per via del fenomeno erosivo che ne minaccia l’esistenza. Sorge su una fragile base di tufo, una roccia vulcanica porosa che si sgretola facilmente a causa degli agenti atmosferici e dei processi naturali. L’erosione, alimentata da frane e smottamenti, continua nonostante i numerosi interventi di mitigazione, causando il progressivo distacco del terreno circostante.
Questo fenomeno, ben documentato presso il Museo Geologico e delle Frane di Civita, ha portato, nel corso dei secoli, al crollo di edifici e strade, isolando il borgo dal resto del territorio comunale. Oggi è raggiungibile solo tramite un ponte pedonale, costruito nel 1965 per sostituire il precedente percorso distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Dopo aver parcheggiato l’auto a Piazza Cavour, all’inizio di Bagnoregio, mi sono incamminata lungo Corso Mazzini. In circa quindici minuti di facile camminata pianeggiante, ho raggiunto l’inizio della passerella, notando che è disponibile anche un servizio navetta. Alla fine del Corso si apre una vista mozzafiato su Civita, che si staglia tra i calanchi, profonde fenditure create dall’erosione. Questo panorama ha ispirato Hayao Miyazaki per il film d’animazione “Laputa, il castello nel cielo”.
Il ponte che conduce a Civita è uno degli elementi iconici della visita. La passerella, lunga circa 300 metri, richiede circa quindici minuti per essere attraversata, ma l’ultimo tratto è una rampa piuttosto ripida.
È consigliabile affrontarla con un passo regolare, magari fermandosi per ammirare il paesaggio. In estate, è meglio evitare le ore più calde poiché lungo il ponte non c’è ombra. L’accesso al borgo costa 5 euro e il biglietto si può acquistare al botteghino prima del ponte o online per evitare code. Per persone con difficoltà motorie, è disponibile un servizio di navetta elettrica che parte da Bagnoregio.
Una volta attraversato il ponte e varcato l’arco d’ingresso, ci si ritrova immersi in un’atmosfera d’altri tempi. Le stradine acciottolate si snodano tra edifici in pietra tufacea dai colori caldi, dal giallo ocra al rosso scuro, e le case, avvolte da edera e decorate da fiori in vasi di terracotta, raccontano storie di antiche tradizioni.
Qua e là, ciuffi di lavanda, basilico e rosmarino emanano un profumo delicato, mentre piccoli archetti in pietra uniscono gli edifici, creando suggestivi passaggi ombreggiati. Vecchi pozzi e fontane testimoniano la vita che un tempo scorreva tra queste mura.
Il cuore del borgo è la Piazza San Donato, dominata dalla chiesa omonima e circondata da edifici medievali. L’atmosfera è resa ancora più suggestiva dalle panchine e dai tavolini dei numerosi bar, dove è possibile rilassarsi gustando le specialità locali. Una visita completa al borgo richiede circa due o tre ore, tempo sufficiente per esplorare le stradine, visitare la Chiesa di San Donato e godere dei panorami spettacolari.
Questo piccolo borgo nel 1217 dette i natali a San Bonaventura, uno dei più illustri teologi e filosofi del Medioevo. Il suo vero nome era Giovanni di Fidanza, ma divenne noto come Bonaventura dopo aver ricevuto una miracolosa guarigione da San Francesco d’Assisi in tenera età.
A Civita di Bagnoregio, la memoria di San Bonaventura è ancora molto viva. Una piccola cappella a lui dedicata sorge dove un tempo si trovava la casa natale del santo, e ogni anno, gli abitanti lo ricordano con celebrazioni e processioni.
Civita di Bagnoregio non è solo un borgo da ammirare, ma un luogo da vivere e respirare, dove ogni dettaglio rievoca un tempo in cui la vita era più semplice e autentica. Qui, sembra che il tempo si sia fermato, e camminando tra le antiche strade, ci si sente parte di un’epoca lontana, fatta di gesti lenti, chiacchiere tra vicini e storie raccontate sulle soglie delle case. Un’esperienza unica, che lascia il segno e trasporta in un quadro d’altri tempi, dove passato e presente si mescolano in un’atmosfera indimenticabile.
