11 settembre 2001: 23 anni fa l’America veniva aggredita al cuore da Al-Qaida
Claudia Izzo-
Ormai sono immagini indelebili. Fanno parte del nostro repertorio degli orrori. Sono le immagini dell’America che crolla, del mondo, dell’umanità che viene sconfitta. Siamo all’11 settembre 2001, 23 anni fa, quando terroristi di Al-Qaida colpiscono, con quattro attacchi suicidi, obiettivi civili e militari degli Stati Uniti d’America. La potente nazione americana è apparsa subito in tutta la sua fragilità, in tutta la sua vulnerabilità, accessibilità.
Ascoltatemi, mi devi ascoltare molto attentamente. Sono su un aereo. E’ stato dirottato. Ti amo tanto. Dì ai miei figli che li amo tanto…
Furono infatti ben diciannove i terroristi che riuscirono a penetrare nel territorio americano in modo indisturbato dirottando ben quattro aerei di linea delle maggiori compagnie aeree statunitensi, United Airlines e American Airlines. Due aerei furono fatti schiantare contro le Torri Nord e Sud del World Trade Center nel quartiere della Lower Manhattan a New York. Le torri si sbriciolarono e con loro vite tanti sogni. In un’ora e 42 minuti tutto è stato raso al suolo. Chi non ricorda le immagini immortalate dai tanti servizi tv mentre si cercava di trarre in salvo più vite possibili? E se i vigili del fuoco salivano nei grattacieli raggiungendo il loro inferno, tanti cercavano la salvezza lanciandosi dalle finestre. Fumo, esplosione, crolli, terrore, inconsapevolezza di quanto stava avvenendo.
Sono Melissa. Il pavimento è bollente. Non trovo l’uscita. Sto per morire. Voglio parlare con la mamma…
Il terzo volo fu fatto schiantare dai terroristi contro la sede del Dipartimento della Difesa, il Pentagono, nella contea di Arlington, in Virginia facendo crollare la facciata ovest dell’edificio. Il quarto aereo fu protagonista di una rivolta dei passeggeri che impedirono che l’aereo si schiantasse verso Washington , precipitando in un campo nei pressi di Shanksville, in Pennsylvania. Eroi indimenticabili che capendo di essere giunti all’epilogo delle loro esistenze, evitarono altre vittime innocenti.
2977 persone sono morte in questi attacchi della follia, morti i 19 dirottatori, ferite oltre 6000 persone senza contare tutte le malattie respiratorie o tumori sorti negli anni successivi a causa degli attentati che hanno causato un numero inimmaginabili di vittime.
Gli Stati Uniti d’America risposero con una guerra al terrorismo, attaccarono l’Afghanistan per deporre il regime dei Talebani, neutralizzando al-Qaida e uccidendo il suo leader Osama bin Laden. L’organizzazione terroristica islamica citò come moventi il supporto statunitense ad Israele, la presenza di truppe statunitensi in Arabia Saudita e le sanzioni contro l’Iraq.
Ora a New York, dove sorgeva il complesso del World Trade Center,sorge il National September 11 Memorial & Museum; nella Contea di Arlington è stato inaugurato il Pentagon Memorial; nei pressi di Shanksville, Pennsylvania, è invece sito il Flight 93 National Memorial. Luoghi per non dimenticare dove può arrivare la follia dell’uomo.
Inutile tentare di negare che dall’11 settembre di 23 anni fa, gli Stati Uniti d’America, con un’atroce ferita in petto, non sono stati più gli stessi; il mondo non è stato più lo stesso. Terrore, rabbia, dolore si sono impadroniti di questa nuova vita, dove gli attentati hanno aperto lunghe scie di sangue ad opera dei terroristi di Al-Qaida Il modo di pensare, di viaggiare, di vivere è diverso. Abbiamo più paura anche se non dobbiamo cedere al Terrore, proprio in nome di tutte le vittime di quel maledetto 11 settembre.
National Park Service. Public domain. Picture of the day