Il salernitano brucia, sull’incendio a Persano, Bonavitacola: “vicenda oscura segnata da azioni di stampo criminale”
Se ieri è divampato un vasto incendio a Persano, la situazioni incendi è oggi critica su tutto il territorio salernitano, dalla Costiera Amalfitana al Cilento.
Ieri notte un incendio ha interessato la località Fuenti di Cetara, lungo il costone di proprietà privata, il tratto di strada statale 163 Amalfitana tra Cetara e Vietri sul Mare, è temporaneamente chiuso al traffico in entrambe le direzioni. Ancora, emergenza roghi a Baronissi; a Salerno alle spalle del quartiere Nuova Irno; a Sala Abbagnano sul Colle Bellaria i Vigili del Fuoco sono stati impegnati a domare un incendio mentre stamane il rogo ha preso vita da alcune sterpaglie in via Camillo Sorgente e all’inizio di via Salvatore De Rienzi. Poi le fiamme si sono propagate raggiungendo il Monte Bonadies, nei pressi del Castello d’Arechi. Impegnati Vigili del Fuoco, Squadra Anas, Forze dell’Ordine.
Temporaneamente è stato chiuso il Viadotto Gatto da Via Benedetto Croce fino alla Galleria San Leo, la strada tra la galleria San leo ed i vecchi caselli dell’autostrada e via Salvatore De Renzi. Si registrano rallentamenti e i veicoli che transitano per Napoli, provenienti da Sud devono obbligatoriamente proseguire lungo la A30. i veicoli diretti a salerno e provenienti da Sud, posso uscire a Pontecagnano e Tangenziale di Salerno
Alle 17 è stato convocato il Centro Operativo Comunale e si è concluso un vertice in Prefettura a cui ha partecipato da remoto anche il vice presidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola.
Quest’ultimo ha dichiarato che “Alcune notizie di stampa sul rogo dei rifiuti a persano meritano doverose precisazioni. Non è vero che l’incendio riguarda 60.000 tonnellate di ecoballe da anni giacenti in sito, per la semplice ragione che quelle ecoballe rislenti alla triste emergenza rifiuti degli anni 2000 ( in verità erano 90.000) da tempo a Persano non ci sono più perchè sono state rimosse dalla Giunta De Luca. L’incendio ha riguardato un quantitativo di circa 6000 tonnellate rientrate dalla Tunisia, a seguito degli illeciti accertati dalle autorità tunisine e italiane a carico della società esportatrice. Trattandosi di traffico illecito di rifiuti, l’Autorità Giudiziaria ha sviluppato le indagini del caso, mettendo il carico sotto sequestro. Durante il sequestro non è stato possibile svolgere alcuna attività volta alla rimozione… a metà luglio è stato firmato il contratto d’appalto per la rimozione, e nella giornata odierna avrebbero dovuto avere inizio le operazioni, con ultimazione prevista in due mesi. Guarda caso, il giorno prima scoppia l’incendio. C’è un sincronismo che dimostra un chiaro contenuto doloso. La vicenda dei rifiuti tunisini si conferma, ancora una volta, oscura e segnata da azioni di stampo criminale …”
Fotografie a cura di Sergio Del Vecchio
