Manù Squillante e la sua cattiva strada

di Maria Beatrice Russo-

 

E l’innocente lo seguì

Senza le armi lo seguì

Sulla sua cattiva strada

Il 19 luglio, nell’ambito del Festival delle Colline Mediterranee, Manù Squillante ha raccontato la sua cattiva strada accompagnato dall’ensemble d’eccezione dei Martucci’s Friends. La seconda serata del Festival nell’arena della Tenuta dei Normanni è stata un omaggio al poeta degli ultimi, degli straccioni: Fabrizio De Andrè. L’evento è stato dedicato a Ernesto Assante, recentemente scomparso.

La serata è stata aperta dall’incontro con la giovane autrice salernitana Annacaterina Scarpetta che ha presentato il suo libro “Si vede dagli occhi. La storia di tre anni da nomade nel mondo”. Scarpetta, a suo modo, compie un gesto anticonformista, rivoluzionario, lasciando la sua vita per girare zaino in spalla il mondo, anche lei sulla sua “cattiva strada”.

Quando si parla di De Andrè nel territorio campano l’associazione immediata è con il vincitore del XXII edizione del Premio De Andrè, il giovane cantautore Manù Squillante. Squillante racconta così il concerto Fabrizio De Andrè … o “de la cattiva strada” : « La serata del 19 luglio è stata davvero magica, un sogno che prende vita in una notte d’estate. Ci trovavamo in una location incantevole, circondati dalla bellezza delle colline e dal calore di un pubblico straordinario. Ogni nota, ogni parola, sembrava risuonare con una profondità speciale ».

Non era però da solo sul palco, con lui: Luca Masi (basso e contrabbasso), Cristian Rago (batteria e percussioni), Claudio Turner (voce e chitarra), Francesco Venneri (fisarmonica), Luce Scognamiglio (voce e chitarra) e Monica Rispoli (voce e chitarra). Una collaborazione figlia del Conservatorio Giuseppe Martucci di Salerno. Lo stesso conservatorio che ha formato, e che tutt’ora continua a formare, lo Squillante.

I maestri non si limitano a rendere omaggio a De Andrè ma realizzano un evento collettivo, la partecipazione attiva e commossa del pubblico non può far a meno che stupire « abbiamo iniziato il nostro viaggio musicale con alcuni brani di Fabrizio De André, un tributo a uno dei più grandi poeti della nostra musica. Sentire il pubblico cantare con noi quelle canzoni immortali è stato commovente ».

Il tributo al grande musicista genovese è solo una parte della serata « poi, con i nostri inediti, abbiamo condiviso pezzi di noi stessi, le nostre storie e le nostre emozioni, ricevendo in cambio un’energia incredibile ». I brani dei due cantautori si mescolano con naturalezza, semplicità, dolcezza creando un’atmosfera magica che si consacra sul finale  « il culmine della serata è arrivato con i bis, richiesti a gran voce dal pubblico. È stato un momento di pura connessione, e abbiamo deciso di onorarlo con i miei cantautori del cuore: Pino Daniele, Lucio Dalla ed Eduardo De Crescenzo. Cantarli è stato come ritornare a casa, un omaggio alla mia radici e alla poesia della nostra musica ».

Ma tra i suoi maestri non c’è solo Faber, che anzi sta approfondendo più di recente, le sue influenze più forti le ha subite da quelli che ha definito i cantautori del suo cuore ma è soprattutto uno di loro ad aver segnato la sua arte. « Eduardo De Crescenzo è un faro nella mia vita artistica. La sua capacità di intrecciare parole e musica in una danza perfetta è qualcosa di unico. La sua voce trasmette una gamma di emozioni che pochi riescono a eguagliare. Cantarlo quella sera è stato un omaggio alla sua arte e alla sua influenza su di me. Sogno un giorno di poter collaborare con lui. Sarebbe un onore poter unire le nostre voci e creare qualcosa di nuovo insieme. Eduardo rappresenta per me la quintessenza della canzone napoletana, una poesia che vive e respira attraverso le sue melodie ».

E in conclusione Manù Squillante commenta così la serata « il Festival delle Colline Mediterranee è un appuntamento che porto nel cuore. L’atmosfera, il pubblico, tutto contribuisce a creare un evento unico. Torneremo sicuramente, magari con uno spettacolo nuovo ».

Tanti sono i nuovi progetti « stiamo lavorando intensamente al nostro nuovo disco, che sarà pronto alla fine di quest’anno. Non vedo l’ora di presentarlo al pubblico del festival e di vivere ancora una volta quella magia. Il nuovo disco è un viaggio attraverso le nostre esperienze e le nostre passioni. Stiamo esplorando nuove sonorità, mantenendo però sempre un piede nelle nostre radici musicali. Ci saranno sicuramente delle sorprese e alcune collaborazioni che non vedo l’ora di svelare. Ogni canzone è un pezzo di noi, e non vediamo l’ora di condividerlo con tutti » .

Il cammino sulla sua cattiva strada è solo all’inizio, è tutto da costruire e potrà crescere fino a disegnare davvero la sua libertà.

Maria Beatrice Russo