La Pillola del Lunedì: Il destino e il libero arbitrio
di Luigi D’Aniello-
Il destino è un concetto molto dibattuto. Alcuni credono che tutto ciò che accade nella vita sia predestinato e non possa essere cambiato, altri sostengono che siamo responsabili delle nostre azioni e che il nostro futuro dipende dalle scelte che facciamo. Infatti il destino può essere inteso come un percorso già tracciato che ci guida verso un determinato risultato.
Secondo questa visione, ogni evento che accade nella nostra vita è il risultato di un piano divino o di una forza superiore; questa prospettiva ci può fornire un senso di sicurezza e pace interiore poiché ci fa credere che tutto succeda per una ragione e che le difficoltà incontrate siano parte di un processo di crescita personale.
Poi ci sono coloro, e tra questi ci sono anche io, che credono che il destino sia qualcosa che possiamo influenzare e che non sia totalmente fuori dal nostro controllo. Questa prospettiva mette l’accento sulle nostre responsabilità e sulle scelte che facciamo nella vita.
Io preferisco questa visione perché il nostro futuro non è scritto in anticipo e non c’è un inevitabile corso degli eventi prefissato, perché noi con le nostre azioni e scelte siamo protagonisti della nostra vita e possiamo avere un impatto sul nostro destino. Credere nel destino può offrire conforto quando le cose non vanno come dovrebbero andare, mentre la convinzione che siamo artefici del nostro destino può darci la motivazione per perseguire i nostri obiettivi e realizzare i nostri sogni.
Quale prospettiva si adatta meglio a ciascuno di noi dipende dal nostro carattere, dal nostro vissuto, dalle nostre convinzioni e dalla nostra visione del mondo.
Comunque, sia se crediamo nel destino come forza superiore o come risultato delle nostre azioni, è importante coltivare una mentalità aperta e flessibile, pronti ad adattarci alle situazioni e a fare ciò che è necessario per raggiungere la felicità e il successo che desideriamo.
Sono sempre più convinto che con le nostre scelte abbiamo sempre la possibilità di cambiare il nostro destino.
Il concetto di libero arbitrio, Michelangelo l’ha reso in modo magistrale nel dipinto della Creazione di Adamo sul soffitto della Cappella Sistina, dove, nella
scena raffigurante Dio ed Adamo che si guardano negli occhi tendendosi le mani, ha lasciato uno spazio che divide il dito di Dio da quello di Adamo.
Ma perché Michelangelo non ha fatto toccare le due dita?
Perché con questo ha voluto intendere che l’uomo è libero di scegliere.
Se l’uomo vuole toccare Dio deve allungare il dito, ma se non allunga il dito può vivere tutta la vita senza cercarlo.
Comunque se è vero che la libertà di scegliere in una società democratica è un diritto fondamentale che deve essere garantito a tutti gli individui, principio questo basato sul diritto che ogni individuo ha di prendere decisioni autonome sulla propria vita e sul proprio destino, senza dover subire coercizione o interferenze da parte di altri, è pur vero riconoscere che la libertà di scegliere non è assoluta e deve essere bilanciata con altri valori e diritti, come il rispetto per gli altri individui e per la comunità nel suo insieme.
In ogni caso , le nostre scelte non devono mai arrecare danno o ledere i diritti e le libertà altrui.
Perché la nostra libertà finisce sempre dove inizia la libertà dell’altro.