Gli ingredienti di una Wine Company di successo: il caso Vallepicciola.
di Sergio Del Vecchio-
A Napoli per presentare i vini e l’azienda, con gli esponenti di spicco del proprio staff, l’amministratore delegato e CEO Alberto Colombo, il direttore commerciale Italia Giammichele Grieco e la star della comunicazione enoica Luca Gardini, approfondiamo la conoscenza di una delle realtà più sorprendenti degli ultimi anni nel mondo del vino.
L’azienda toscana Vallepicciola ha sede a Pievasciata, un piccolo borgo nel comune di Castelnuovo Berardenga, immerso nel tipico paesaggio delle colline senesi, dove la macchia mediterranea è punteggiata di ulivi e filari di viti.
Qui alla fine degli anni Novanta, i fratelli Bruno e Giuseppina Bolfo, sognarono di far rivivere i vigneti della loro infanzia con un progetto imprenditoriale importante e ambizioso che prevedeva la trasformazione di un piccolo borgo rurale del XIII secolo abbandonato in uno splendido hotel 5 stelle, Hotel Le Fontanelle, ma soprattutto la progettazione, affidata all’arch. Margherita Gozzi e la realizzazione ex novo di uno spazio ampio e moderno in cui dovessero trovare la giusta collocazione sia i processi produttivi, compresa la cantina, che quelli direzionali e amministrativi, ma anche lo shop, le sale degustazione e finanche una Biblioteca del Vino.
Il risultato, una superficie di oltre 6.000 mq con tre livelli di cui due interrati, è una pregevole sintesi di bellezza, modernità e funzionalità a zero impatto ambientale, perché la struttura è perfettamente integrata nell’ambiente circostante.
Attorno alla struttura, si snodano gli uliveti, con oltre 4.000 piante di ulivo, circondati da boschi secolari e gli oltre 107 ettari di vigneti, suddivisi in 12 zone per 7 varietà d’uva, oltre al Sangiovese, 6 vitigni internazionali, Pinot Nero, Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Chardonnay e Petit Verdot.
Ne parliamo con Alberto Colombo amministratore delegato di Vallepicciola.
Vallepicciola è un’azienda relativamente giovane. Lei ha seguito si può dire dall’inizio lo sviluppo di questo interessante progetto imprenditoriale della famiglia Bolfo. Possiamo dire che il punto di svolta è avvenuto nel gennaio 2021 quando Alessandro Cellai, enologo esperto e toscano, conoscitore del territorio e dei suoi vini, cresciuto nella scuola di Giacomo Tachis, dopo 25 anni al servizio del gruppo Castellare, è entrato a far parte della vostra scuderia indossando la casacca di direttore generale? Ricordiamo che le prime fasi di start up del progetto erano state seguite da Riccardo Cotarella, un altro fuoriclasse.
Le prime fasi del progetto sono state guidate da Riccardo Cotarella, che ha posto solide basi per il futuro dell’azienda. L’arrivo di Alessandro Cellai ha portato nuove idee e una direzione strategica, aiutando Vallepicciola a emergere come una realtà rilevante nel panorama vinicolo. Questo passaggio ha aperto nuove opportunità di crescita e successo.
Il frutto del lavoro di questi ultimi anni si è visto sia in termini di fatturato, +58% già nel 2021, anno di ripresa dal lockdown della pandemia, sia in termini di riconoscimenti. Tanti quelli recenti, il “Miglior Vino Bianco” per la Guida Vini de l’Espresso al Vallepicciola 2021 Igt Toscana Bianco; il “Grande Esordio” al Vallepicciola 2020 Igt Toscana Rosso, le Tre Stelle Oro dalla Guida Veronelli al Migliorè 2019 Igt Toscana Rosso, solo per citarne alcuni.
Assolutamente sì, il 2021 ha segnato una ripresa robusta con un aumento del fatturato del 58%. I numerosi premi ricevuti recentemente attestano la qualità dei nostri vini. Questo successo è il risultato del lavoro appassionato e della competenza del nostro team, guidato da Alessandro Cellai.
Ultimo arrivato nella squadra Vallepicciola è Luca Gardini, uno che nel mondo del vino non ha bisogno di presentazioni, accreditato come uno dei migliori sommelier a livello internazionale, con collaborazioni come Enoteca Pinchiorri e Carlo Cracco, ma soprattutto un vero talento in fatto di comunicazione. Quanto è importante in un’azienda vinicola la ricerca di figure di spessore nel presidio di tutte le funzioni aziendali, anche quelle che potrebbero essere ritenute meno importanti perché non collegate direttamente alla produzione?
La collaborazione con Luca Gardini dimostra l’importanza di avere figure di spessore in tutte le funzioni aziendali. Luca porta un valore aggiunto con la sua esperienza e capacità di comunicazione, promuovendo una cultura aziendale dinamica e aiutandoci a raccontare la nostra storia in modo efficace.
Parliamo di vini. Vallepicciola si trova nel cuore del Chianti Classico eppure, volendo semplificare con uno slogan abusato degli anni ottanta, è un’azienda “NonsoloChianti”, laddove a fianco del Sangiovese che indiscutibilmente esprime bene l’identità del territorio (come nella Docg Chianti Classico Vallepicciola), si è scelto di valorizzare altri vitigni, di cui alcuni si esaltano in purezza (come il Quercegrosse Merlot Igt o il Pievasciata Pinot Nero Igt) altri che funzionano meglio in blend (come il Migliorè, il fortunato taglio bordolese di Cellai, con Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc in parti uguali). Tutti comunque rendono al meglio le caratteristiche del terreno calcareo e argilloso delle vigne restituendo i profumi del territorio, e quelle note – come la bevibilità, l’eleganza, la longevità, l’equilibrio acido – tipiche dei vini toscani.
Sebbene il Sangiovese incarni l’essenza del territorio, abbiamo scelto di valorizzare anche altri vitigni per esprimere la ricchezza del nostro terroir. Ogni vino rende omaggio al nostro terreno calcareo e argilloso, offrendo una gamma che soddisfa diversi palati e preferenze, mantenendo la qualità e l’identità del territorio.
Come si prospetta l’annata 2024, dopo quella quantomeno difficile del 2023? A proposito, come avete vissuto la raccolta dello scorso anno, caratterizzato da piogge primaverili abbondanti che hanno scatenato malattie come la peronospora e l’oidio, riducendo drasticamente la produzione vinicola un po’ ovunque?
L’annata 2024 si prospetta con grandi aspettative. Nonostante le difficoltà del 2023, abbiamo implementato misure preventive per migliorare la resilienza dei nostri vigneti. Siamo fiduciosi che queste misure ci permetteranno di recuperare la produzione e continuare a offrire vini di eccellenza. Le prime indicazioni sono promettenti e affrontiamo il 2024 con ottimismo.
Una delle parole chiave dell’azienda Vallepicciola è sicuramente Wine Hospitality. La strategia commerciale che avete seguito nella realizzazione della struttura di Pievasciata si basa sulle visite in cantina, con un buon riscontro della quota estera, sull’offerta di percorsi esperienziali e di ospitalità ricettiva di confort e qualità, in modo da favorire l’immersione totale del visitatore nel territorio toscano. Quali sono le sue considerazioni a riguardo e cosa pensa della “caccia ai wine lovers” condotta oggi con qualsiasi mezzo mediatico?
La Wine Hospitality è una componente fondamentale della nostra strategia. Abbiamo investito nella struttura di Pievasciata per offrire un’esperienza immersiva e autentica ai nostri visitatori. Crediamo che l’autenticità sia la chiave per attrarre i wine lovers, offrendo loro un viaggio emozionante e informativo nel mondo del vino.
L’accoglienza dei visitatori, soprattutto quelli internazionali, è stata estremamente positiva. Tamara Marini, la nostra Hospitality Manager, insieme al suo team, è riuscita a creare un ambiente che non solo mostra la nostra passione per il vino, ma che anche valorizza la bellezza e la ricchezza culturale della Toscana.
Per quanto riguarda la “caccia ai wine lovers” tramite mezzi mediatici, credo che la chiave sia l’autenticità. In un mondo sempre più digitale e connesso, è facile cadere nella trappola di usare qualsiasi mezzo per attirare l’attenzione. Tuttavia, a Vallepicciola, ci impegniamo a mantenere un approccio genuino e rispettoso. Utilizziamo i media per raccontare la nostra storia, condividere la nostra passione e educare i nostri followers, piuttosto che semplicemente cercare di vendere un prodotto.
In definitiva, dott. Colombo, quali sono secondo lei oggi gli ingredienti per fare una Wine Company di successo?
In sintesi, per costruire una Wine Company di successo oggi, è necessario un approccio integrato che combini qualità, innovazione, esperienza cliente, comunicazione autentica, sostenibilità, una rete di distribuzione efficace e un team di talento. Ogni elemento deve lavorare in sinergia per creare un marchio forte e duraturo, capace di risuonare con i consumatori e distinguersi nel mercato globale del vino. A Vallepicciola sono certo di avere un team competente e appassionato, con un ambiente di lavoro positivo che spinge tutti a lavorare con un obiettivo comune.