La piaga del caporalato e del lavoro nero

di Luigi D’Aniello-

È di questi giorni l’infortunio sul lavoro accaduto a Borgo Santa Maria, in provincia di Latina a un lavoratore indiano, Satnam Singh, 31 anni, per tutti “Navi”, morto oggi al San Camillo di Roma dove era ricoverato da  lunedì scorso in prognosi riservata. Questi aveva perso il braccio destro  mentre  lavorava in un’azienda agricola utilizzando  un macchinario avvolgiplastica a rullo, trainato da un trattore, che serviva per la copertura dei campi in vista della semina di angurie e meloni.

Il giovane uomo non solo ha subito l’amputazione di un arto a cuasa del mezzo con cui stava lavorando, ma non è stato neanche soccorso in modo tempestivo. Il datore di lavoro, il 38enne Antonello Lonato, indagato per lesioni colpose ed omissione di soccorso, invece di portarlo al Pronto Soccorso, infatti, lo lo ha scaricato a pochi metri dall’abitazione dell’uomo stesso, in una pozza di sangue, con il braccio amputato poggiato dentro una cassetta utilizzata per la raccolta degli ortaggi.

Un infortunio gravissimo, che sarebbe di per sé potuto essere sicuramente evitato se fossero state rispettate tutte le misure a tutela di salute e sicurezza sul lavoro che molto spesso vengono ignorate o aggirate, per abbassare costi e tempi delle lavorazioni.

Questo episodio ha messo in evidenza due piaghe presenti nella nostra società: lo sfruttamento lavorativo con il lavoro in nero e il caporalato presenti principalmente nel settore agricolo, dove intermediari reclutano i lavoratori in modo illegale e li sfruttano per ottenere un guadagno personale costringendoli a lavorare in condizioni precarie e senza alcuna tutela.

Fenomeno questo diffuso in molte parti d’Italia che rappresenta una violazione dei diritti umani e del lavoro. Questa pratica ovviamente danneggia l’intera società: danneggia i lavoratori che non hanno nessuna forma di tutela, impoverisce lo Stato che perde entrate fiscali, crea condizioni di concorrenza sleale sul mercato del lavoro.

È importante, quindi, sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità di questa situazione e promuovere politiche e azioni concrete per contrastale, solo così sarà possibile evitare che si ripetano episodi disumani e aberranti come quello accaduto a Latina, superare la vergogna del lavoro nero e del caporalato e costruire una società più equa e solidale.

 

 

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Luigi D'Aniello Luigi D'Aniello

Luigi D'Aniello

"Non si è sconfitti quando si perde ma quando ci si arrende"

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