Le elezioni viste da sinistra: cronaca di una vittoria non annunciata

di Pierre De Filippo-

Probabilmente i primi ad essere rimasti estremamente e piacevolmente sorpresi dai primi risultati che la notte regalava sono stati gli stessi inquilini del Nazareno.

Perché è vero che Elly Schlein aveva condotto una campagna elettorale all’attacco e con ottimi e popolari nomi tra i suoi candidati ma tutti, proprio tutti, eravamo pronti a scommettere di vivere un’altra serata da Pd: tanta attesa per una cocente delusione. Ed invece no, perché a Elly il risultato questa volta sorride e sorride in maniera chiara e confortante.

Quasi il 25% dei consensi: erano anni che il Partito democratico non otteneva percentuali simili. Certo, Bonaccini; certo, Nardella; certo, Decaro. Ma qui ha retto il partito, praticamente ovunque e facendo il primo al Sud.

Ha conquistato voti dal Movimento 5 Stelle che, di converso, subisce una sconfitta cocente ed inequivocabile.

C’è uno sconfitto, però. Colui che attendeva queste elezioni fregandosi le mani e sperando in una disfatta. L’inquilino di Palazzo Santa Lucia. Lo Sceriffo. L’ex (o forse no) sindaco di Salerno. Proprio lui, Vincenzo De Luca.

Tra i maggiorenti del partito, che a risultato acquisito hanno commentato euforici i risultati, mancava Piero, tenuto fuori dai giochi. Un’immagine chiara.

Ora Elly può festeggiare e stare certamente più tranquilla.

Festeggiano anche Fratoianni&Bonelli, il duo verde fuori e rosso dentro che con uno straordinario 7% a livello nazionale eleggono persone del calibro di Ignazio Marino e di Mimmo Lucano.

E persone del “calibro” di Ilaria Salis, il cui principale merito è stato quello di essere apparsa in manette in un tribunale ungherese. Una carriera politica sfolgorante che, ne siamo certi, non tarderà a mettere in evidenza tutte le sue peculiarità.

Il dato è comunque rilevante perché raddoppia i consensi ottenuti alle Politiche del 2022 e dà alla sinistra italiana una prospettiva che non aveva avuto negli ultimi dieci anni almeno.

Il vero sconfitto, nel campo della sinistra, è il Movimento 5 Stelle.

Conte non è riuscito a dare seguito al buon appeal che s’è costruito in questi anni e, come neve al sole, il suo partito si è sciolto senza una vera ragione. Ha tenuto al Sud, come sempre, ed è sparito al Nord, come sempre. Niente di nuovo. Semplicemente il “niente di nuovo” si è trasformato in qualcosa di totalmente nuovo: l’irrilevanza, una caratteristica che il Movimento non aveva mai avuto da quando è nato.

E ora? Cosa succederà? Conte scenderà a più miti consigli, iniziando a fare davvero opposizione a Giorgia Meloni anziché continuare a farla a Elly Schlein? O diventerà ancora più chiassoso e rissoso contro la sua più possibile alleata?

Il sasso è stato tirato nello stagno e ora l’acqua inizierà a muoversi.

 

 

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