Ex Libris: la potenza di un evento tra libri, visioni, suoni, con Marco Russo, Maria Paola Cioffi, Alfonso Amendola
“Ho camminato sempre sui miei sogni, o meglio sulle ferite dei miei sogni” (Letizia Battaglia)
Partendo dal libro di Sabrina Pisu, Letizia Battaglia. Mi prendo il mondo ovunque sia (Einaudi), stamane negli studi di RCS75 la rubrica Ex Libris, diramazione radiofonica della rubrica esistente sul quotidiano salernonews24, ha ospitato l’avv Marco Russo ed il prof. Alfonso Amendola. Presidente dell’Associazione Culturale “Tempi Moderni” il primo, direttore scientifico il secondo, hanno raccontato tutto il mondo connesso alla mostra curata da Paolo Falcone,“Letizia battaglia. Una vita come un cazzotto, come una carezza”, tenutasi a Palazzo Fruscione, a Salerno, dal 9 marzo al 19 maggio, evento organizzato da Tempi Moderni
L’Associazione Tempi Moderni ha infatti dato vita ad un fitto mondo di Incontri, Suoni, Visioni, Eventi, una concatenazione di suggestioni che si sono dipanate dall’immediatezza espressiva di un sistema di comunicazione non verbale, qual è la fotografia. Un evento senza eguali, capace di coinvolgere il mondo dell’università, della scuola, della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Salerno, l’Archivio Storico…
“Il tema del lavoro di Letizia Battaglia- ha affermato Marco Russo– è stato un tema a forte impatto sociale emotivo che ha coinvolto tutte le comunità che animano la nostra città, da quella scolastica a quella universitaria, a quella dei singoli gruppi associativi di riferimento oltre che, naturalmente, all’individuo che si è confrontato, anche per il tipo di allestimento che metteva a diretto contatto con il visitatore il lavoro di Letizia Battaglia, con i temi che hanno fatto fatto parte del suo percorso…”
…”Per lungo tempo la Battaglia è stata definita la fotografa della mafia,– ha affermato Alfonso Amendola – in realtà, e la mostra lo racconta in maniera forte, dichiarata, appassionata e militante, sono tante le sfaccettature che caratterizzano l’ immaginario fotografico e memoriale della Battaglia: sicuramente la grande cronaca nera, sicuramente la mafia ma c’è tanta attenzione verso l’universo bambino, un universo ferito, lacerato, c’è anche un’attenzione verso il corpo libero e la dimensione erotica, la sua collaborazione con Le ore, c’è anche la sua collaborazione diretta, dichiarata, con Basaglia nel momento in cui si chiudono definitivamente i manicomi e lei racconta questi volti feriti. L’dea di questa grandissima fotografa palermitana è appunto quella di essere memoria ed estetica di un tempo tanto presente e forte quanto vivo e progettuale…
Letizia Battaglia inizia a fotografare a 36 anni, collabora con il giornale “L’ora”. Comprende di trovarsi nel mezzo di una guerra civile, racconta l’egemonia del clan dei Corleonesi. Sono suoi gli scatti all’hotel Zagarella che ritraggono Giulio Andreotti con gli esattori mafiosi. Il 6 gennaio 1980 è la prima fotoreporter a giungere sul luogo dell’omicidio di Piersanti Mattarella. Diviene la “fotografa” della mafia di Palermo, delle tradizioni, degli sguardi dei bambini, delle donne del quartiere, delle strade, dei lutti, delle feste , della vita quotidiana. Come risposta alle stragi del 1992, la Battaglia fonda una piccola casa editrice “Le edizioni della battaglia” per dare voce a quel profondo dolore.
