La Pillola del Lunedì: A proposito di “omofobia “
di Luigi D’Aniello-
Il 17 maggio di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Transfobia e la Bifobia.
L’omofobia è una forma di intolleranza e discriminazione nei confronti delle persone omosessuali, lesbiche, bisessuali e transgender che si è sempre manifestata e si continua a manifestare anche se oggi in forma minore, attraverso comportamenti violenti, offensivi, e atteggiamenti di disprezzo e rifiuto nei confronti di queste persone, solo a causa della loro diversità sessuale.
Questo tipo di comportamento è non solo disumano, ma anche illegale in molti Paesi, non ultima la presa di posizione di questi giorni della Comunità Europea. Questi comportamenti discriminatori possono avere conseguenze devastanti su coloro che ne sono vittime, portandoli a problemi di salute mentale, depressione, ansia e addirittura suicidio.
È fondamentale, quindi, combatterla educando le persone sulla diversità sessuale, promuovendo il rispetto e l’accettazione di ogni individuo indipendentemente dal suo orientamento in merito.
E’ importante ricordare che omofobi non lo si nasce, lo si diventa. Infatti, fin da bambini, attraverso l’educazione e i messaggi che ci venivano presentati dalla famiglia, dalla chiesa, dalle istituzioni ancor prima di comprendere cosa significasse la parola omosessualità ereditavamo la convinzione che essere gay fosse sbagliato, innaturale e contrario alle norme del vivere comune. Senza sapere che l’amore omosessuale è stato sempre presente e praticato attraverso i secoli in molte culture e società diverse.
Nell’antica Grecia, ad esempio, l’amore tra uomini era considerato normale e accettato come parte della vita quotidiana. Il concetto dell'”amore greco” si riferiva alla relazione romantica e sessuale tra un uomo più anziano (erastes) e un ragazzo più giovane (eromenos). Questo tipo di relazione era spesso visto come educativo e formativo per il ragazzo. Per non parlare degli amori della poetessa Saffo.
Anche nell’antica Roma c’era una certa tolleranza per l’omosessualità, sebbene fosse più accettato nei casi in cui un uomo più anziano prendeva un ruolo attivo nei confronti di un ragazzo più giovane. Famoso è stato l’amore di Adriano per Antinoo e l’ossessione che questi ebbe per la sua immagine, facendo produrre molte statue a lui dedicate, rendendo così il viso del giovane uno dei volti meglio conservati dell’antichità.
Da Omero a Platone, l’amore, omo ed eterosessuale, è stato cantato e descritto in tutte le sue forme, un esempio per tutti l’amore di Achille per Patroclo; ma fu solo durante il Medioevo e in particolare per la Chiesa medievale che tutto ciò che era connesso alla sensualità venne considerato pericoloso, demoniaco e l’omosessualità venne considerata non solo un peccato, una colpa, ma anche un reato. Vi furono ancora casi di amore omosessuale, come quello tra Michelangelo Buonarroti e il nobile Tommaso de Cavalieri.
Comunque nel corso dei secoli successivi, l’omosessualità è stata per lo più repressa e perseguita in molte società occidentali, fino a quando non sono emerse le prime rivendicazioni dei diritti LGBT. Oggi, l’amore omosessuale è sempre più accettato e riconosciuto in molte parti del mondo. Tuttavia, c’è ancora molto da lavorare.
Quindi ritengo che l’unico e fondamentale modo per fare passi in avanti in questo campo sia abituare i nostri figli sin dall’infanzia a vedere tutti i tipi di amore.