La pillola del Lunedì: l’amore di una madre
di Luigi D’Aniello-
Festeggiare la propria mamma significa riconoscere e apprezzare tutto il suo impegno e la sua dedizione nei nostri confronti.
Di tutti i tipi d’amore, quello più potente è sicuramente l’amore di una madre perché è incondizionato, è eterno, è un legame speciale e profondo che si sviluppa tra lei e il suo bambino. È un amore senza limiti, che spinge la madre a fare qualsiasi cosa per il bene di suo figlio. Esso nasce nel momento in cui scopre di essere incinta e continua per tutta la vita .
La stessa nascita di un figlio è un evento tutto suo, perché è lei che c’era, che soffriva. Il padre era lì ad aspettare, se c’era, e nient’altro.
Poi, una mattina lontana, una telefonata, mio fratello che mi dice ”Luigi, mamma non c’è più”
Non solo mi crollò il mondo addosso ma finì un mondo, perché quando muore una mamma, non finisce infatti solo una vita, con lei è tutto un mondo che se ne va.
Era lei che tirava le redini di tutti noi, era lei dietro ogni regalo e decisione di nostro padre, era sempre lei che decideva dove andare in vacanza, che ci chiamava e ci diceva “fai gli auguri a tuo fratello perché oggi è il suo compleanno” (oggi c’è Facebook , ma non è la stessa cosa)e poi ci raccoglieva tutti intorno a lei a festeggiare il fratello o la sorella di turno.
Senza di lei oggi i compleanni sono solo un anno in più.
Era lei che dalle scuole elementari fino all’università si sedeva accanto al figlio di turno e ci ascoltava ripetere l’esame, d’inglese, di psicologia, di anatomia, era sempre lei che ci consigliava o ci suggeriva come comportarci e quale amicizia frequentare. Era lei che mi stava dietro nel mio rapporto conflittuale con lo studio, quando all’epoca delle scuole medie, avevo già deciso che sarei stato altro e dedicavo il tempo in classe a progettare quello che sarei stato poi.
Comunque, lei con me, con la sua tenacia, ha reso possibile l’impossibile.
Comunque, se esisto è perché sono il Luigi di mamma, ma la mia storia, nel tumulto del mondo, prende le mosse da mio padre.