Milano come un Far West: due violente aggressioni in poche ore
di Antonietta Doria-
A poco più di 24 ore dal ferimento con tre fendenti alla schiena del Vice Ispettore Christian Di Martino allo stazione ferroviaria di Lambrate, da parte di un un 37enne marocchino irregolare con precedenti per reati contro le persone e il patrimonio e resistenza a pubblico ufficiale, registriamo un’altra brutale aggressione avvenuta alla stazione centrale di Milano.
Ore 2.30 circa, in Piazza Luigi d’Aosta, innanzi al terminal dei bus che vanno all’aeroporto, un 36enne di nazionalità egiziana era appena uscito dagli uffici Polfer, denunciato per rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, infatti, aveva rapinato un cittadino marocchino. Appena un mese fa era stato foto segnalato a Belluno, richiedente protezione internazionale con pratica approvata.
Sotto gli effetti degli stupefacenti l’uomo, andato in escandescenza per la denuncia ha iniziato a distruggere arredi urbani, ad agitare una rudimentale fionda con un pezzo di marmo divelto, a scagliarsi contro gli agenti che hanno reagito usando un taser, per fermare l’azione e poi esplodendo un colpo di pistola che ha colpito la spalla sinistra dell’aggressore.. Il 36enne, soccorso è stato trasportato all’ospedale Niguarda.
La storia sembra ripetersi: anche a Lambrate l’uomo in forte stato di agitazione lanciava pietre contro treni e persone, finendo poi per colpire una donna di 55 anni, alla testa, trasportata poi d’urgenza in ospedale. In questo caso l’utilizzo del taser non ha dato gli effetti desiderati, l’uomo a causa del giubbino indossato è rimasto illeso dando vita ad una colluttazione nella quale ha ferito con un coltello da cucina il Vice Ispettore della Polizia. Questi, riportate lesioni al rene e all’intestino, è stato sottoposto ad un intervento di quattro ore.
Ci si chiede stanchi, come sia possibile tutto ciò, come e perchè tante città italiane siano allo sbando nelle mani di baby gang, italiane e non, di adulti italiani e non, di persone illegalmente presenti sul territorio, pregiudicando l’incolumità e la serenità dei cittadini, costretti a temere il peggio?
