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La storia (poco conosciuta) dei 40 crociati normanni in aiuto del Principe longobardo Guaimario III

Nel pieno del massimo sviluppo economico e politico del Principato longobardo di Salerno, sotto la reggenza del Principe Guaimario III, una particolare vicenda vede fianco a fianco i longobardi con i normanni (futuri conquistatori del territorio salernitano). Principe longobardo, al comando della città dal 989 d.C. al 1027 d.C., Guaimario III apparteneva alla dinastia spoletina insediatasi in Salerno dalla fine del X secolo fino alla caduta del principato longobardo, per mano dei Normanni capeggiati da Roberto il Guiscardo, avvenuta nel 1077.

Complesso archeologico di San Pietro a Corte Cappella Palatina di Arechi II vista dal basso
VIA CANALI ANGOLO LARGO SAN PIETRO A CORTE

Fu un periodo di grande magnificenza per la città di Salerno e i suoi territori che raggiunsero la massima espansione (in particolare col successore Guaimario IV), di grande diplomazia con buoni rapporti con il papato e gli imperatori germanici.

httpswww.lamoneta.ittopic48989-chi-%C3%A8-in-grado-di-parlare-di-monete-di-salerno
dal libro -Salerno Longobarda-

Anche la monetazione porta la testimonianza di tale splendore, come dimostra un importante follaro dell’ultimo Principe longobardo Gisulfo II, custodito all’interno della collezione numismatica del Museo Diocesano, in cui si legge incisa “Opulenta Salernu”.

Chiesa di Santa Maria de Lama Affresco di San Bartolomeo X XI secolo

Tale ricchezza, sotto Guaimario III sottopose, purtroppo, la città a ripetuti tentativi d’assedio da parte dei Saraceni, fin dall’inizio dell’anno 1000. Come testimoniano gli storici Amato di Montecassino e Guglielmo di Puglia, benché alcune date non coincidono perfettamente, sempre in quel periodo si riscontra la prima presenza normanna in città.

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Victor_III._-_Desiderius_of_Montecassino Pubblico dominio

In particolare, il salernitano Amato, monaco benedettino dell’Abbazia di Montecassino, è l’autore di un importante testimonianza delle vicissitudini normanne nel territorio meridionale d’Italia, ben 8 libri storici scritti in latino dal titolo “Historia Normannorum” (Storia dei Normanni), dedicati all’Abate Desiderio. In esso si descrive anche il primo contatto tra i longobardi e i normanni in territorio salernitano.  Intorno al 1016, i Saraceni (gli Agareni) sbarcarono ad Agropoli, a sud di Salerno, con l’intento di assediare poi il Capoluogo. La città fu, in parte, a loro sottomessa e quindi depredata ogni anno di ingenti somme di danaro. In caso di mancato pagamento, la cittadinanza subiva violenze, uccisioni, distruzioni delle campagne circostanti e delle navi. E’ a questo punto che subentrarono i Normanni (si dice fossero in numero di 40), di ritorno dalla Terra Santa, Gerusalemme (lo storico Tommaso Indelli afferma invece che fossero pellegrini-guerrieri di ritorno da un pellegrinaggio nel Santuario di San Michele, nel Gargano). Molto probabilmente chiamati in aiuto proprio da Guiamario III, essi contrastarono l’assedio degli islamici, non potendo sopportare che i salernitani di credo cristiano soccombessero a tutte le ingiustizie e i soprusi dei Saraceni.

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Con l’aiuto del Principe, ottennero armi e cavalli per combattere l’invasore. Lo storico Amato afferma nei suoi scritti che i 40 Normanni non vennero pagati dal Principe, trattandosi, per l’appunto, di una questione di onore, non tollerando per niente la superbia degli islamici. Con armi e cavalli i Normanni misero alle strette i Saraceni, uccidendone molti, mentre alcuni scapparono per i campi dandosi alla macchia. Salerno, grazie a tali valori guerrieri, fu libera godendosi, finalmente, la tanto sperata pace.

 

Daniele Magliano

Architetto- giornalista che ama approfondire tematiche di architettura, urbanistica, design, ma anche di storia, evoluzione e curiosità riguardanti oggetti di uso quotidiano. Mi piace, in generale, l'arte della costruzione: riflesso del nostro vivere in quanto unisce passato, presente e futuro prossimo di una comunità.

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