La Pillola del Lunedì: dove stiamo andando? …

di Luigi D’Aniello-

Di fronte alla notizia pubblicata da la Repubblica riguardante un video che mostra professori universitari e medici, a Malta, che con alcuni cadaveri a un metro di distanza, ballano e cantano sulle note di “Gioca Jouer” di Claudio Cecchetto, mi chiedo: ma l’etica professionale e il rispetto della persona, concetti fondamentali che dovrebbero guidare l’agire di ogni professionista in qualsiasi ambito lavorativo e in modo particolare in quello medico, che fine hanno fatto?

Ogni professionista dovrebbe essere consapevole del proprio ruolo e delle proprie responsabilità nei confronti degli altri ed agire sempre con integrità e rispetto per la persona, perché quest’ultimo è un concetto fondamentale nei rapporti interpersonali.

Purtroppo nella società di oggi, il cinismo, la mancanza di umanità, di empatia nei confronti del prossimo, l’indifferenza verso il dolore e la sofferenza altrui sono diventati fenomeni sempre più diffusi che sempre più spesso si manifestano con atteggiamenti aberranti, come quelli tenuti da quel gruppo di medici in questione che, a Malta, durante una pausa dei lavori preparatori in vista di una sessione del convegno nazionale della Società italiana di medicina legale, ballano con cadaveri a poca distanza da loro.

Questa mancanza di umanità purtroppo si può osservare in molteplici contesti, come ad esempio nei rapporti interpersonali, nelle istituzioni, nei media e nella politica.

Sempre più spesso, le persone si concentrano solo sui propri interessi, si tende ad osservare ogni cosa senza coinvolgimento e attenzione, facendo finta di non vedere e di non sentire, senza preoccuparsi delle conseguenze che le loro azioni possono avere sugli altri, per cui è fondamentale combattere la mancanza di umanità attraverso la promozione dei valori della solidarietà, della giustizia sociale e del rispetto reciproco.

Solo così, attraverso un rinnovato senso di umanità possiamo creare una società più inclusiva, equa e rispettosa delle diversità. L’inseguimento del profitto a tutti i costi ha portato molte persone a sacrificare i propri princìpi e la propria moralità.

L’etica professionale, che dovrebbe essere il fondamento di ogni professione, è sempre più spesso messa da parte in nome del successo economico.

È fondamentale quindi che le persone tornino a valorizzare l’etica e la moralità come principi guida delle loro azioni. Solo in questo modo sarà possibile costruire una società più equa e giusta, dove si lavora in modo onesto, rispettoso e l’etica professionale non sarà più una chimera, un atteggiamento da perseguire, ma uno stile di vita.

Luigi D'Aniello Luigi D'Aniello

Luigi D'Aniello

"Non si è sconfitti quando si perde ma quando ci si arrende"

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *