In chiusura “Imbavagliati”, il Festival Internazionale di Giornalismo Civile
Domani, mercoledì 24 aprile all’Istituto Italiano per Gli Studi Filosofici per “Imbavagliati”, chiude i battenti il Festival Internazionale di Giornalismo Civile ideato e con la direzione artistica di Désirée Klain, che dal 2015 ha portato a Napoli, da tutto il mondo, quei cronisti che hanno sperimentato il bavaglio della censura e la persecuzione di regimi dittatoriali, ma nonostante questo mettono in pericolo la loro vita per poter parlare, raccontare, denunciare.
Per l’edizione 2024 il tema scelto è stato “Io ho visto – Strumenti di pace”, per sottolineare il cambiamento che le nuove tecnologie hanno portato nella nostra capacità di essere testimoni diretti di eventi drammatici: grazie a internet, agli smartphonee ai social media, possiamo essere informati, quasi istantaneamente, su ciò che accade nel mondo e condividere le testimonianze dirette delle vittime e dei testimoni. Questo ha reso più difficile negare o ignorare i fatti, poiché le prove sono accessibili a tutti. “In questo senso– spiega Klain – siamo tutti “Strumenti di pace”, nella “Globalizzazione dell’indifferenza”, come lo sono anche i tanti artisti, operatori, manifestanti che subiscono censure, violenze, manganellate, semplicemente perché hanno chiesto un pacifico ‘Fermate il fuoco!’”.
La terza giornata dell’iniziativa aprirà con il focus “Bavagli e manganelli”. “Un appuntamento importante – dice la Klain– per chi ama la Costituzione, difende l’Articolo 21 e il diritto al pensiero critico” All’incontro parteciperanno, il giornalista Vincenzo Vita, garante dell’associazione Articolo21, il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Vittorio Di Trapani, il segretario generale aggiunto della Fnsi, Claudio Silvestri e l’avvocatessa, Elena Coccia. Si proseguirà con la presentazione del libro di Luciana Esposito “FRANCESCO PIO Per sempre diciotto anni” (Iod edizioni). Intervengono con l’autrice, il direttore del Corriere del Mezzogiorno, Enzo d’Errico.
RACCONTI DELLA RESISTENZA. Il festival si concluderà con “Racconti della Resistenza”, evento in collaborazione con l’Anpi, preludio della festa della Liberazione del 25 aprile, con le letture dai libri: “La guerra non torna di notte” (Solferino Libri) di Enza Alfano, “I Quindici Sciacalli” (Marlin Editore) di Massimo Zaninellie, per la prima volta, la scoperta di un inedito di Gaetano Arfè dal racconto “Lassù col vento dell’Alpe” (Guida editori). Intervengono: Ciro Raia (Presidente del Comitato Provinciale Anpi Napoli) e Désirée Klain (Portavoce di Articolo21 Campania).
“Abed Zagout per Imbavagliati”. L’immagine simbolo della IX edizione di “Imbavagliati” è del fotografo professionista e fotoreporter palestinese, Abed Zagout, vincitore dell’Impact Awards 2023 e del Red Cross Photography Award nel 2008. Il suo profilo Instagram, che racconta gli orrori della guerra attraverso i suoi preziosi scatti, conta 43.200 followers. Ma la sua vita non ha nulla a che vedere con quella di un influencer. Insieme con sua moglie e i 5 figli, durante gli ultimi giorni a Gaza, Abed ha vissuto in una tenda a Rafah lottando per sopravvivere; affrontando il trauma e lo stress di dover vedere ogni giorno i suoi colleghi giornalisti morire. Esiliato con la famiglia in Egitto, dopo mesi di bombardamenti continui, ormai non gli è rimasto nulla. Ha perso anche la sua attrezzatura fotografica durante la guerra, e senza di essa gli è impossibile lavorare e quindi guadagnare. Per questo motivo ha organizzato una raccolta fondi, alla quale si può aderire consultando la piattaforma al link: https://gofund.me/964899d5