Il destino del mondo per una striscia di terra

di Antonino Papa-

Da quando esiste il mondo politicamente definito, ovvero dopo la Seconda Guerra Mondiale, parafrasando un celebre romanzo… è “quel lembo di terra, che volge ad Oriente, tra due storie ininterrotte di popoli…” l’essenza del mondo, l’inizio e la fine di ogni cosa, il crocevia dei destini di tutti i popoli del pianeta.

Quel lembo di terra “promessa”  sarebbe dovuto essere la Palestina, in un primo momento  riconosciuta ed incoscientemente posta sotto il controllo di Israele  e successivamente diventata il pretesto, sia per Islamici che per gli Occidentali, per scatenare una spirale infinita di morte in nome di una religione in grado di fomentare odio.

Tutti i conflitti che hanno interessato l’area mediorientale, infatti, affondano le radici nell’odio atavico tra islamici ed ebrei, incluse le guerre sante e le “azioni militari per cacciare i tiranni” che non erano altro se non l’alibi per impossessarsi del petrolio.

Da un lato vi è Israele ed il blocco occidentale, il cui establishment si sente costantemente in debito verso gli ebrei, dall’altro i Paesi dell’Islam  tra cui la Palestina, non riconosciuta come Stato da Israele  e non solo.

In nome di tutto ciò, ma soprattutto strumentalizzando l’Olocausto, si è lasciato che Israele cancellasse lentamente lo Stato della Palestina fino al punto da tenere il popolo in “ostaggio”, rinchiuso in un angolo di terra organizzato esattamente come i campi di detenzione; recinzioni, filo spinato, controlli e repressione continua.

Quando ci si chiede il perché della degenerazione di parte dell’Islam in terrorismo, sarebbe opportuno conoscere la storia, quella raccontata dai Palestinesi ai quali è stato negato il diritto di esistere, in barba ai “sacri principi sull’autodeterminazione dei popoli” e quella raccontata dagli israeliani che hanno dovuto difendersi dall’aggressione di tutti i popoli limitrofi, dal giorno dopo la proclamazione dello Stato d’Israele.

Se Hamas oggi, l’OLP prima, e tutte le organizzazioni terroristiche continuano a proliferare, ed avere adepti in tutto l’Islam estremo, è proprio a causa della repressione continua che Israele ha esercitato nei confronti della Palestina, sottraendo al popolo di quest’ultima territori sul quale avevano il sacrosanto diritto di vivere. D’altra parte, proprio questa sottrazione è stata la risposta di Israele, la sua difesa contro i popoli vicini che miravano a distruggerla.

Il risvolto più grave di questa storia infinita, però, è il silenzio assenso dell’Occidente che ha sempre avallato la repressione israeliana, USA in primis, presente ovunque vi siano guerre e risorse, che si sono garantiti un piede nel cosiddetto Middle East ed un alibi di ferro per intraprendere azioni militari, vedi Iraq.

È altresì naturale, ed anche superfluo, sottolineare che nessuno giustifica il terrorismo ma, considerati i tempi che corrono e la facilità con cui si punta il dito contro qualcuno, meglio ribadirlo, togliendo così la terra sotto i piedi a guerrafondai ed odiatori seriali dell’ultima ora che non cercano altro se non pseudo-pretesti per scatenare la loro vacuità intellettuale.

Chiusa questa doverosa parentesi, la situazione attuale sta sfuggendo di mano, nonostante gli ammonimenti di Biden a Netanyahu che non arretra di un centimetro dal suo target dichiarato, ovvero quello di annientare definitivamente Hamas per “eliminare le minacce costanti nei confronti dello Stato d’Israele”.

Se in precedenti circostanze di crisi, in quell’area, si è riusciti ed evitare il peggio attraverso la diplomazia, ora lo scenario si complica per via degli attori che sono intervenuti sullo scacchiere come l’Iran, dietro cui vi sono Russia e Cina “alla finestra, Turchia, al cui interno il dissidio tra curdi e regime è fonte di recrudescenze terroristiche ed Egitto, direttamente interessato geograficamente, soprattutto per via del Canale di Suez.

L’Iran, infatti, ha colto al volo l’occasione per entrare nel conflitto, dopo il raid israeliano che ha colpito loro istallazioni governative con conseguenti vittime e, non è escluso, che possa fungere da testa di legno o apripista alle mire espansionistiche commerciali cinesi e russe in quell’area.

Una eventuale risposta di Israele all’Iran scatenerebbe un conflitto di dimensioni non controllabili e sarebbe il preludio ad una vera e propria apocalisse, considerando i toni degli Iraniani. Proprio per questa ragione gli USA si sono dovuti piegare  ad “approvare” dictat di Netanyahu che ha deciso per una ulteriore offensiva a Rafa: siamo di fronte ad un vero e proprio ricatto operato da Israele al fine di “terminare l’opera di eliminazione di Hamas”.In realtà stanno cancellando la Palestina ed i palestinesi dal mondo.

Per troppo tempo si è lasciato Israele a briglie sciolte autorizzando ogni sua azione militare, ogni sua avanzata mirata a sottrarre terra ai palestinesi, ogni sua operazione repressiva preventiva; tutto sotto la supervisione degli Stati Uniti che avrebbero dovuto fungere da garanti per il resto dell’Occidente. Si è andati troppo oltre, nonostante l’ONU che praticamente è diventata un’organizzazione al servizio dei potenti della terra.

Ciò che si sta concedendo da decenni ad Israele non redime l’Occidente dai crimini nazisti; in pratica si sta avallando la tesi scellerata di Netanyahu secondo cui in Palestina c’è Hamas, distruggiamo tutta la Palestina; come dire in Italia c’è la Mafia, distruggiamo tutta l’Italia. “L’esportazione della democrazia” non funziona così.

 

 

 

 

Antonino Papa Antonino Papa

Antonino Papa

Ultimi articoli di Antonino Papa