Al Delle Arti “Gambrinus 1900”, lo spettacolo di Ciro Villano e Gaetano Stella con coreografie di Pina Testa e Fortuna Capasso
Torna al Teatro delle Arti di Salerno, venerdì 12 aprile, alle ore 21, “Gambrinus
1900”, lo spettacolo di Ciro Villano e Gaetano Stella che vede Stella anche
protagonista e regista. Al centro la figura di Salvatore Di Giacomo che del
Gambrinus, lo storico caffè napoletano, ne aveva fatto la seconda casa. Ed è
proprio dinanzi al mitico luogo che s’incontrano personaggi di rilievo:
Ferdinando Russo, Gabriele D’Annunzio, Giosuè Carducci, Libero Bovio,
Salvatore Gambardella, Giovanni Capurro, Mario Costa, Lina Cavalieri,
personalità che hanno fatto la storia della canzone e della cultura napoletana.
Un tempo a Napoli si componevano belle melodie, poeti e musicisti
s’ispiravano facili, come lo fu per D’annunzio che scrisse ’A vucchella, versi di
incomparabile bellezza, proprio dinanzi al Gambrinus, su di una salviettina
bianca di carta, per una scommessa fatta con il poeta Ferdinando Russo. Un
teatro esso stesso il Caffè, dove, tutto il giorno, si alternano famosi avventori,
per assistere, alle loro vicende umane, come la lite, per la bellezza di una
fanciulla, tra Ferdinando Russo, poeta fuori le regole, ed il sommo Giosuè
Carducci, cui la ragazza si accompagnava. Intanto, Salvatore Di Giacomo che
staziona, tutto il giorno, senza mai prendere un caffè, perché, come lui stesso
dice, il liquido nero gli procura il bruciore di stomaco, consuma la sua
depressione, l’amore infelice per Elisa ed il suo desiderio di essere riconosciuto
per ciò che andava producendo, con un applauso.
Di tanto in tanto si avvicendano per fargli compagnia, il dottore Antonio Cardarelli, il sommo clinico e benefattore, il poeta Giovanni Capurro, l’impareggiabile autore di ‘O
sole mio, brano il più conosciuto nel mondo, suonato alle Olimpiadi di Anversa
del 1920, al posto dell’inno di Mameli.
Uno spettacolo, il Gambrinus 1900, che oltre alla composizione scenica,
restituisce informazioni, ai più sconosciute, sulla genesi di tante belle canzoni
che sono andate di bocca in bocca, senza altro sapere.
Le coreografie di Pina Testa e Fortuna Capasso, accompagnano le canzoni, tra le altre “La luna nova”, “Totonno ‘e Quagliarella”, “‘A vucchella”, “Uocchie c’arragiunate”,
“Frutte e granate”, “Oilì Oilà”, “Era de maggio”, “Marechiaro”, “Marzo” e la
compagnia di professionisti e giovani professionisti: Elena Parmense nei panni
di Elisa, la donna di Salvatore di Giacomo, interpretato da Gaetano Stella,
Chiara De Vita, Antonello Cianciulli, Tommaso Fichele, Raffaele Milite, Daniele
Nocerino, Annarita Vitolo, Marco Bartiromo, Gioia Consiglio, Gaia Vicinanza,
Antonio Izzo e con la partecipazione di Matteo Salsano.
“Un cast d’eccezione per raccontare la vita culturale di un’intera città. –
racconta il regista Gaetano Stella – Scoprirete che Di Giacomo, l’uomo che ha
scritto le più belle canzoni d’amore, era assolutamente incapace di amare.
Impossibile non partecipare!”.
