6 Aprile è Carbonara Day, la ricetta nata nel dopoguerra

Il Carbonara day è il giorno dedicato ad uno dei piatti più famosi della Cucina Italiana che si celebra  grazie all’Unione Italiana Food e International Pasta Organization. La querelle resta sempre se deve essere guanciale o pancetta alla base della ricetta  e l’origine è sempre contesa tra Lazio, Abbruzzo e Campania.

La ricetta non è citata nel classico manuale di cucina romana del 1930 di Ada Boni perchè nata dopo la liberazione di Roma nel 1944. E’ una ricetta che racconta la venuta degli americani a salvare una Italia messa ginocchio dal Fascismo, nasce dunque durante la Seconda Guerra Mondiale quando i soldati americani in Italia crearono un piatto creato con gli ingredienti che avevano nelle loro razioni militari portate dagli Stati Uniti: il bacon, la pancetta affumicata, le uova in polvere, la crema di latte (panna). Qualcuno unì il tutto e nacque un capolavoro di arte culinaria.

Secondo altri, la ricetta in questione sarebbe stata inventata dai carbonari del territorio dell’Aquila.

Eppure la ricetta risulterebbe figlia del genio e della creatività napoletana, dal momento che è presente nel trattato di Cucina teorico-pratica del 1837 ad opera di Ippolito Cavalcanti, duca di Buonvicino, Afragola, cuoco e letterato.

Qui la ricetta tradizionale, passo per passo, della chef Marianna Sessa

Ingredienti
Per 4 persone
Spaghetti 360 gr
Un uovo intero e 4 rossi medi
Guanciale 200gr
Pecorino grattugiato 160 gr
Pepe qb
Sale qb

 

Procedimento
Prepariamo l’ acqua sul fuoco in una pentola per gli spaghetti.
Tagliamo il guanciale, o a listarelle, o a cubetti, e lo mettiamo in un padella antiaderente che  deve essere  stata messa precedentemente sul fuoco. Deve essere infatti ben calda, cosicché quando mettiamo il guanciale questo sfrigoli,. Così facendo si scioglierà tutto il suo grasso e la carne rimarrà croccante
Separiamo il grasso sciolto dalla carne e quest’ultima va messa a riposare su di un foglio di carta assorbente, così rimarrà croccante.

Prepariamo le uova
Con una frusta le lavoriamo con una parte del formaggio il pepe, un pizzico di sale, il grasso sciolto del guanciale.
Tutto ciò deve essere fatto lavorando in una ciotola di acciaio o in un pentolino che verrà appoggiato sulla pentola dell’acqua in modo tale da lavorare le uova a bagnomaria. Questo serve per pastorizzare le uova.
Facciamo attenzione perché, a contatto con il calore, le uova  potrebbero coagulare, aggiungiamo, se è necessario, acqua di cottura.
A questo punto saranno pronti anche gli spaghetti precedentemente calati nell’acqua.
Versiamo quanto lavorato negli spaghetti e mantechiamo a freddo aggiungendo il resto del formaggio e il resto del guanciale e, se si preferisce,  ancora un po’ di pepe.

 

Immagine di copertina a cura di salernonews24

Claudia Izzo Claudia Izzo

Claudia Izzo

Giornalista dal 2005, Direttore di salernonews24.it, fonda e dirige campanialife.it, cetaranotizie.com. Presidente dell’Associazione Culturale Contaminazioni è ideatrice e organizzatrice del Premio Nazionale Aristeia e di iniziative culturali sul territorio nazionale. Già membro della Commissione Cultura dell’Ordine dei Giornalisti della Regione Campania per il triennio 22/24, è attualmente membro della Commissione Vigilanza. Docente di Giornalismo presso istituti scolastici. Ideatrice e conduttrice della rubrica Ex Libris sull’emittente RCS75. Già ghost writer per tre campagne elettorali, è ideatrice e curatrice del libro “La Primavera Fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus. (Il Pendolo di Foucault). Si occupa di comunicazione, storia, design e territorio.

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