I Gilet Ripieni di Cileni di Zucchero: Quando il Marketing Incontra la Musica.

Nel mondo del marketing, la tempistica è tutto. E quando si tratta di sfruttare i momenti virali, Barilla ha dimostrato di essere un maestro dell’arte con il caso dei “Cileni Pieni di Zucchero” regalati a Mahmood. Un fraintendimento lirico ha trasformato i “gilet neri pieni di zucchero” in “Cileni pieni di zucchero”, dando vita a un fenomeno virale che ha catturato l’immaginazione del pubblico.

Barilla, con la sua astuta mossa di marketing, ha saputo cavalcare l’onda, trasformando un semplice equivoco in una opportunità d’oro. Il regalo di biscotti (inesistenti fino a quel momento) all’artista non è stato solo un gesto di genialità creativa ma ha anche evidenziato l’importanza dell’ascolto attivo del pubblico e della reattività delle aziende nell’era digitale ed ha  dolcificato un malinteso potenzialmente spinoso in pura genialità marketing.
Un caso di studio su come trasformare le parole ‘pericolose’ in un irresistibile richiamo al dolce.
Questa strategia si inserisce perfettamente nell’ambito dell’instant marketing e del product placement, dimostrando come un brand possa utilizzare eventi di attualità e momenti di cultura pop per aumentare la propria visibilità in modo organico e spontaneo. Associare il prodotto a una personalità famosa come Mahmood non solo ha amplificato la portata del messaggio ma ha anche aggiunto un layer di autenticità e divertimento alla campagna.

L’abilità di Barilla nel trasformare un momento virale in una strategia di marketing efficace evidenzia la crescente importanza della flessibilità e dell’innovazione nelle comunicazioni di marca. In un mondo dove i contenuti diventano virali in un battito di ciglia, la capacità di adattarsi e capitalizzare su questi momenti può fare la differenza tra rimanere rilevanti o essere dimenticati.

Nel fervore del marketing digitale, Barilla ha orchestrato una sinfonia di strategie neuromarketing nel caso dei “Cileni Pieni di Zucchero”, un’esibizione magistrale che ha fondato la familiarità di Mahmood con l’affettività evocata da un meme virale. Hanno giocato sull’ancoraggio emotivo e sulla scarsità per creare un senso di urgenza, con un tocco di bias di conferma per rafforzare la percezione positiva del marchio. Aspetti di cui discuto spesso anche con  Simone Elia.

Oltre all’aspetto promozionale, questa mossa ha anche rafforzato la percezione di Barilla come un marchio che sa divertirsi e interagire con il suo pubblico in modi inaspettati e creativi. Un esempio lampante di come il marketing, quando fatto bene, possa trasformare anche gli errori in opportunità d’oro.

Con questa strategia, Barilla non solo ha mostrato prontezza nell’abbracciare il momento ma ha anche abilmente tessuto le euristiche del neuromarketing nella narrazione del prodotto, rendendo un semplice pacchetto di biscotti, vero o immaginario, un’esperienza memorabile che risuona con il consumatore moderno.

Francesco Maria de Feo

Francesco Maria de Feo, noto anche come Frank, è un professionista nel campo del marketing e della comunicazione. Laureato in Economia presso l'Università di Salerno, si è specializzato in Marketing, Comunicazione e Relazioni Pubbliche presso il Centro Studi Cogno & Associati a Roma. Ha maturato esperienza sia nel settore privato dell'ICT (Information and Communication Technology) che nel settore pubblico, applicando il marketing alla ricerca. Frank è attivo nella formazione, condividendo le sue conoscenze nel marketing e nella comunicazione visiva. Ha collaborato con entità di prestigio come Confindustria Nazionale e varie università, tra cui la Luiss Guido Carli, il Politecnico di Milano e l'Università degli Studi di Salerno. La sua rete di collaborazioni si estende anche a organizzazioni come la Federazione Italiana Relazioni Pubbliche (FERPI), l'Associazione Italiana contro lo Stress e l'Invecchiamento Cellulare (AISIC), l'Istituto Dermopatico dell'Immacolata (IDI), oltre a diverse importanti aziende e istituzioni. Nel suo lavoro, Frank si occupa di creare e posizionare brand, incontrare clienti, degustare cibi, bere vino e visitare città, integrando la sua passione per l'enogastronomia con le sue competenze professionali. Utilizza i social media per condividere esperienze e conoscenze, ad esempio su piattaforme come Facebook, Instagram e LinkedIn.

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