Al via la 74esima edizione del Festival di Sanremo, ricordando “Giò Giò”
“E’ qui la festa”? Un Amadeus per il quinto anno consecutivo alla conduzione del Festival della Canzone Italiana, questa sera in smoking black and white, annuncia l’inizio della 74esima edizione, in diretta dall’Ariston di Sanremo. Appuntamento fisso, quest’anno dal 6 al 10 febbraio per ascoltare i brani che ci terranno compagnia in questo inizio di 2024.
Si inizia con un ritmo serrato. In questo incipit non ci sono co-conduttori, Amadeus dà il via ad una lista di cantanti. Non emoziona.
La prima cantante ad esibirsi è Clara Soccini, la Crazy J di “Mare fuori” arriva, bella ed elegante, nel fiore dei suoi anni dopo aver vinto Sanremo Giovani e ci presenta la sua “Diamanti grezzi” dalle sonorità contemporanee. Promette bene. “Ho visto in amore persone un pò troppo sfacciate…Te lo ricordi /cosa siamo noi/Solo diamanti grezzi/cadono in mille pezzi/Di una storia sola/Cosa c’è da capire / che forse tradire non è il modo giusto/”. Il ritmo piace.
“Finiscimi” è il testo proposto da Sangiovanni dedicato alla fine di una storia d’amore “Ho dato comunque tutto me stesso/ Tutto me stesso ancora adesso ancora adesso”.
Per la sesta volta a Sanremo, Fiorella Mannoia in bianco stile sposa e a piedi nudi canta “Mariposa” “Sono una madonna e il pianto/ Sono stupore e meraviglia/Sono negazione e orgasmo/Nascosta dietro un velo/Profonda come un mistero…” Una ballata che prende senza sorprendere.
Dopo il siparietto di Amadeus con un elegantissimo Ibrahimivic, arriva l’irriverenza del punk e del trap con i La Sad con “Autodistruttivo” dove l’amore è qualcosa che “spacca il cuore a metà”…”E vomito anche l’anima per sentirmi vivo dentro ‘sto casino/ Affogo in una lacrima perchè il mio destino è autodistruttivo/…Il tuo cuore è di plastica e starti vicino è autodistruttivo” sostenendo. Sostenendo “Telefono Amico” e accendendo i riflettori sui suicidi e sulla salute mentale si fanno perdonare il discutibile look.
Marco Mengoni ci porta in alto con la sua “Due vite”, canzone vincitrice della passata edizione con tutta la sua voce che arriva dritta all’anima…che si tira una standing ovation della platea di Sanremo.
Quinto cantante in gara è Irama con “Tu no” …” Tu sorridevi/ Cercavi un modo per proteggermi/però non c’eri/ quando volevo che tu fossi qui/Bastasse/ Solo una stupida canzone per riuscire a riportarti da me/ Soltanto un’ultima canzone per riuscire a ricordarmi di te”.
Ghali per la prima volta al festival di Sanremo in un abito polvere di stelle con “Casa Mia” racconta il dialogo con un extraterrestre presente tra il pubblico…
“Non mi chiedere come sto/Vorrei andare via però/La strada non porta a casa/…Sto già meglio se mi fai vedere /Il mondo come lo vedi tu”.
Poi i Negramaro, seconda partecipazione della band salentina, ci ricordano che si attende solo chi si ama per andare ancora una volta accanto al mare, con il brano “Ricominciamo tutto”…”Quanto tempo ti manca per esser pronta?/Io sono sotto che ti aspetto/ Così ti porto al mare…Dici che poi ti trovo in un cassetto/Intatto come quel sogno mai fatto? Scendi, che ti aspetto: Ricominciamo tutto!”
E’ il momento di Fiorello in collegamento esterno tra bianche stelle filanti prima di ascoltare Annalisa che con la sua forte tonalità ci propone “Sincerità”, un brano elettro-pop veloce che ci ricorda l’importanza di essere liberi e accettati per quel che siamo “”ma sono solo parole/ E dopo il vuoto/ sono bagliori/Non è oro/ Sinceramente quando quando quando/quando piango/Anche se a volte mi nascondo/non mi sogno di tagliarmi le vene…/
Il ricordo vola poi a Giovanni Battista Cutolo, per tutti “Giò Giò“, il 24 anni studente di musica al Conservatorio San Pietro a Majella freddato a Napoli il 31 agosto scorso per essersi trovato in mezzo ad una lite che ha cercato di sedare per il parcheggio di uno scooter, insignito poi della medaglia d’oro al valore civile. Giò Giò suonava il corno nell’orchestra sinfonica Scarlatti di Sanremo, città di cui amava dire “sembra Napoli con la scintilla francese”.
A ricordare il giovane musicista napoletano sul palco di Sanremo la mamma Daniela, “l’anima gentile di Giò Giò e la sua voglia di bellezza sono qui, la sua assenza una dichiarazione d’amore verso la vita”. La mamma dedica poi i fiori ricevuti per il figlio, alla musica, alle istituzioni, alla Napoli bella, alla figlia, agli amici del figlio, alla giustizia, “perchè quando le istituzioni ti sono vicine vuol dire che lo Stato c’è “.
Arriva il co-conduttore Mengoni che crea un revival delle vecchie edizioni di Sanremo.
Nono artista in gara è Mahmood con “Tuta Gold”, un brano funk, da club, si rincorrono immagini della sua infanzia, dal rapporto col padre al bullismo subito, viaggio bidirezionale tra passato e presente… ” “dicevi di ritornare al tuo paese/Lo sai che non porto rancore/Anche se papà mi richiederà/di cambiare cognome”…
Decimo cantante in gara con la ballata “Ti muovi” ..è Diodato ” Tu ancora ti muovi /qui dentro ti muovi/cerchi l’ultima parte di me/ Che crede ancora che sia possibile/ davvero è questo quel che vuoi/Un sorso di veleno e poi/Un altro gioco di parole/un’altra dose di dolore…”quando si rincorrono i sentimenti su tempi andati e storie ormai chiuse.
In collegamento dall’esterno vi è poi Lazza che ripropone il suo successo “Cenere” con un arrangiamento più contemporaneo che mai per esprimere un desiderio di sparire come cenere o risorgere dalle cenere stessa come una grandiosa Fenice?
Sanremo non dimentica Toto Cutugno, scomparso il 22 agosto scorso e lo fa con la canzone “Gli amori” suonata dall’orchestra del Festival di Sanremo, poi è la volta di Federica Brignone, sciatrice alpina italiana, vincitrice di tre medaglie olimpiche ed altrettante iridate, una coppa del mondo generale e di tre specialità; è lei a presentare Loredana Bertè con “Pazza” , un vero inno rock all’amor proprio “Io sono pazza di me , di me /E voglio gridarlo ancora//non ho bisogno di chi mi perdona io, faccio da sola, da sola/ E sono pazza di me/si perchè mi sono odiata abbastanza”.
Geolier il rapper di Secondigliano canta in napoletano “I p’ me, tu p’ te”…A felicità quant cost si e sord na ponn accattà…Comm m può ama si nun t’am/ Comm può vulà senz’al, no…”perchè alla fine di una storia ognuno prende la sua strada.
Ricordato il maestro Roberto Rossi, musicista, discografico e direttore d’orchestra , tastierista di Ramazzotti che diresse l’orchestra dell’Ariston per la prima volta nel 1989, l’ultima nel 2020, la parola passa alla comicità di Fiorello (“sai perchè le tende piangono? sono da sole”) che inscena un Fiorello diretto dall’intelligenza artificiale.
Poi tocca ad una elegantissima Alessandra Amoroso in tubino e guanti lunghi total black, con la canzone “Fino a qui” …”basta solo un pò di vento e tutto vola via/Sarà che questa vita/ Non la prendo mai sul serio/ E che magari un giorno me ne pento/ Ma ora no”…La ballad cita Sally e L’odio del mitico Vasco. Consapevole e sicura Alessandra Amoroso piace per l’intensità struggente della sua voce.
Poi il collegamento con la nave Costa Smeralda della MSC con il rapper genovese Tedua e da Sanremo la musica tutta da ballare di The Kolors “Un ragazzo una ragazza” tra funk e disco per raccontare il nascere di un amore…”Un ragazzo/ incontra una ragazza/La notta poi non passa/La notte se ne va/…”
Rivelazione dell’anno, nata nel 2000 è Angelina Mango che in una magica interpretazione propone con un ritmo serrato sonorità partenopee con elementi in chiave elettronica dove spicca il contributo di Madame “E’ la cumbia della noia…Muoio senza morire/in questi giorni usati/Vivo senza soffrire/Non c’è croce più grande…”
E’ la musica di Mengoni che connota di personalità una edizione di Sanremo in cui Ama non ha brillato nè in originalità nè in simpatia. La sua musica, la sua interpretazione, la sua indiscutibile presenza scenica convince, piace e unisce generazioni diverse. D’obbligo la standing ovation del pubblico del Teatro Ariston.
“Capolavoro” è la struggente canzone de Il Volo “…Prima di te non c’era niente di buono/Come se/ Tu fossi l’unica luce a dare un senso/ e questa vita con te/ E’ un capolavoro”…a ricordarci che l’amore esiste, compare all’improvviso e come una luce irradia le vite di chi si ama…
BigMama propone un aggressivo “La rabbia non ti basta”, brano dal ritmo veloce che ricorda molto Madame “Crollavi sempre anche con base stabili, ma ora detesto/Pensare a te come una di quelli lì, che ci hanno perso/Pezzi di loro per darne agli altri/ Pezzi di cuore come gli scarti/…
Dopo 32 anni tornano a Sanremo con grande energia i Ricchi e Poveri con il brano dance e super pop tutto da ballare “Ma non tutta la vita”, monito a non perdere tempo quando inizia un amore… “Lo sanno tutti che, il tempo vola via/Neanche te ne accorgi, che giorno siamo oggi7Soffriamo tutti un pò di mal di mare e nostalgia/ E’ tutto un fuggi e mordi, un metti e dopo togli/ Vedo nei tuoi occhi quello sguardo che conosco/ E sul collo hai l’impronta del mio rossetto rosso…”
Emma propone piena di grinta la sua canzone “Apnea” dove si sente il bisogno di chiedere scusa ma l’amore è ancora capace di togliere il respiro “Io non so dove sto andando/Dimmi tu dove vai/ Ti lascio un altro messaggio/Ma che te ne farai/Dimmelo quanto ti manco/Tu già lo sai…E’ colpa mia se adesso siamo in bilico/ Ma è colpa tua/…Non mi piace niente ma tu mi togli il respiro/Apnea…
“Pazzo di te” ce la propongono Renga e Nek, rispecchiando i loro stili musicali. Considerazioni dunque in musica sull’amore da parte di due uomini “E lo sa solo Dio/ Chi è più pazzo di me/ Sotto questo mantello di cielo/..Io e te cambiamo la realtà/…
Mr Rain riporta la dolcezza della sua musica sul palco di Sanremo con un brano pop che racconta di un amore che tutto può…”Io e te fermiamo il mondo quando siamo insieme/anche se dura un secondo come le comete/Griderò, Griderò il tuo nome fino a perdere la voce/ Mi hai curato quelle cicatrici che non può guarire nemmeno l’inchiostro”…
I BnK 44 con “Governo punk” raccontano la realtà della provincia “dammi una città, un governo punk/ Sono un Dio che ha una regina da salvare (Sotto il temporale”) mentre Gazelle con “Tutti qui” ambientato a Roma Nord, luogo da cui si vuole scappare per vivere un minuto insieme, propone un brano dolcissimo…”Scappare per un pò da Roma Nord…Vorrei guardare il passato con te/addosso al muro col proiettore/Vverlo insieme un minuto anche tre/Ma domani domani domani potremmo anche ridere/O almeno sorridere…
Dargen D’Amico, rapper e produttore, con “Onda alta” canta dei migranti fa riferimento alle rotte con un ritmo velocissimo… “Sta arrivando sta arrivando l’onda alta/Stiamo fermi, non si parla, non si salta/ Senti il brivido/Ti ho deluso lo so/Siamo più dei salvagenti sulla barca…”
“Click boom ” la canzone di Rose Villain propone il rumore di un colpo di pistola perchè l’amore è come un proiettile “Ti ho fatto entrare nel mio disordine/senza di te non ho niente da perdere/E non ho mai avuto paura del buio/…”
Il pop italiano con accenni heavy ritorna con “L’amore in bocca” dei Santi Francesi “ma l’amaro torna /Ed è la prima volta/La vita che mi togli/passa dalle mani/Ma tu già lo sai/…mentre “Il cielo non ci vuole” è la il pezzo dal ritmo velocissimo di Fred De Palma che parla di una storia finita ” Questo amore è una sparatoria/Ti ho solo fatto solo piangere , piangere”
“Spettacolare” è la romantica canzone di Maninni “Tutto il mondo è una gabbia di specchi, una partita a scacchi con la verità..ma abbracciami, abbracciami che è normale/Stringerti forte è spettacolare…”
Con un costante batto cardiaco, tra country e dance, Alfa ci propone “Vai””Non guardare indietro mai e vai uh uh/ Mi han detto punta al sole ma non come Icaro/ che il mondo è troppo grande per pensare in piccolo…”
“Fragili” la canzone di Il Tre perchè si è fragili ma bisogna imparare a convivere con i propri errori e demoni …”
Si continua domani…
Il Festival della Canzone Italiana resta un momento che unisce più o meno tutti nella ricerca della canzone preferita. Si cercano testi in cui ritrovare qualcosa di noi, parole che ci suggeriscano sogni ed emozioni.
Sanremo è uno spaccato della società, dei nostri tempi, un caleidoscopio di gusti, culture, tendenze. Una lente d’ingrandimento su musica e non solo.
Guardare il Festival o parteciparvi è un modo come tanti per sentirsi vivi, un modo per dimostrare a noi stessi che la musica può ancora tanto nella nostra vita, come quando eravamo ragazzi e si correva sul morino canticchiando le parole di quella canzone che ci aveva colpito. Il cuore.