La pillola del Lunedi: Dono o regalo ?

di Luigi D’Aniello-

And so this is Christmas for weak and for strong, the rich and the poor ones…
Così cantava John Lennon in una sua bellissima canzone di diversi anni fa.

Si, è arrivato il Natale per i deboli e i forti, per i ricchi e i poveri…”
Si, è arrivato il momento in cui si va freneticamente alla ricerca del regalo giusto, o di quello che ci si sente in obbligo di fare.
Si, è arrivato il momento del rituale scambio dei doni sotto l’albero di Natale, momento per manifestare il proprio affetto alle persone a cui si vuole bene.

Ma cosa c’è dietro la scelta di un regalo?

Un regalo dice sempre molto di colui che lo sceglie e anche di come, colui che regala, vede la persona a cui il regalo è destinato, perché, sempre o quasi sempre, nel regalo vogliamo lasciare una traccia di noi stessi.

Ma, con il tempo e con l’esperienza, ho colto la differenza profonda che c’è tra il donare e il regalare.

Il regalare, infatti, è quasi sempre un gesto che raramente ha un valore affettivo ed ha in sé l’idea di contraccambiare e, molto spesso, è anche strumentalizzato al fine di ottenere qualcosa.

Il donare, al contrario, è un atto di vero altruismo, fatto non per disobbligarsi con qualcuno, per qualcosa, ma è un atto che nasce dal profondo del cuore, pensato, cullato, coltivato e realizzato.

Pensiamo all’idea di donare il sangue o donare gli organi.

Però al dono, qualsiasi cosa sia, tempo, denaro, spazio o altro, bisogna dare il giusto spessore e significato, altrimenti perde di significato e diventa un semplice atto formale.

Il dono  è qualcosa di bello da dare senza volere nulla in cambio, molto spesso si tratta di cose che si posseggono e non si acquistano ed ha un forte valore simbolico e affettivo ma non economico e, a differenza del regalo, non genera l’ansia di dover contraccambiare.

In poche parole è l’aspetto più nobile del regalare.
In ogni caso, è sempre l’intenzione che fa il dono, non il donatore.

Luigi D'Aniello Luigi D'Aniello

Luigi D'Aniello

"Non si è sconfitti quando si perde ma quando ci si arrende"

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