La storia di Giulia, vent’anni per sempre

di Claudia Izzo

“E’ per te questo bacio nel vento, te lo manderò lì, con almeno altri 100…la tua storia lo so, meritava più ascolto e magari chissà se io avessi saputo t’avrei dato un aiuto, ma che importa oramai, ora che …puoi prendere per la coda una cometa e girando per l’universo te ne vai, puoi raggiungere forse adesso la tua meta quel mondo diverso che non trovavi mai…solo che, non doveva andar cosi…solo che tutti siamo un pò più soli qui… Mentre guardo lassù, sta passando novembre e tu, hai vent’anni per sempre…” canta Eros Ramazzotti nella sua canzone che sembra dedicata alla “nostra” Giulia.

“Nostra” perchè Giulia con quel viso acqua e sapone, con la sua bontà d’animo che sgorga in tutte le espressioni che girano vorticose sui media,  poteva essere nostra figlia, sorella, amica…

I dati

Secondo il report Servizio Analisi Criminale  della Direzione Centrale della Polizia Criminale, Giulia è la 103esima donna uccisa nel 2023. Una lista lunghissima fatta di persone, di sogni, di vita, di amori o di relazioni che si ritenevano tali…

Giulia 

Giulia Cecchettin avrebbe dovuto discutere la tesi presso la Facoltà di Ingegneria Biomedica dell’Università di Padova, luogo in cui ha conosciuto il suo carnefice, Filippo. La relazione dura quasi due anni. In questo periodo Giulia affronta anche il dolore per la perdita della mamma,  venuta a mancare a 51 anni per un male incurabile… Poi arriva la pausa di riflessione e lo scorso agosto Giulia lascia Filippo. Una storia come tante che non trova il finale del “e vissero felici e contenti”, perchè il più delle volte è meglio che le strade si dividano. L’amore diventa amicizia, ma questa dinamica porta al fatto che i due continuino a frequentarsi. Uscite da soli o di gruppo. Giulia sta raggiungendo il suo primo obiettivo, è appassionata di fumetto, disegna, crea, è intenzionata a studiare grafica dopo la laurea, realizza disegni bellissimi. Giulia ha un sorriso pulito, è altruista, aiuta chiunque.

L’ultimo incontro.

Filippo e Giulia escono insieme, sarà l’ultima volta. E’ sabato 11 novembre, sono le 18,30. Per la festa di laurea che si sarebbe discussa il giovedì successivo è tutto pronto, a Giulia mancano soltanto le scarpe per l’abito comprato per l’occasione. i due sono diretti al centro commerciale dove vengono ripresi anche dalle telecamere. Qualcosa al ritorno va storto. Filippo inizia a litigare con Giulia già vicino casa e le urla vengono sentite da un vicino affacciato alla finestra. Per il momento le botte alla ragazza vengono sferrate da Filippo a mani nude. Poi sono le telecamere dello stabilimento Dior di Fossò a meno di dieci minuti dalla casa di Giulia, a riprendere la continuazione.  Filippo la colpisce, questa volta non a mani nude, ma con un coltello,  lei tenta di scappare, cade, il ragazzo che si professava innamorato, la colpisce anche a terra. Lei lo prega di fermarsi. Una ventina le coltellate alla testa e alla gola. Sul corpo di Giulia sono state rinvenute ferite da difesa. Giulia stramazza a terra sanguinante. Lei voleva vivere. Aveva lasciato il fidanzato ma lo credeva amico. La mattanza termina qui. Lui la prende e la butta nel bagagliaio della sua auto, inizia così la fuga.

Il cadavere abbandonato in un luogo frequentato dai lupi

Filippo, caricato il corpo in auto se ne libererà gettandolo in un dirupo a mille metri d’altezza, in un tratto di strada che sarebbe stato chiuso per l’intero inverno, in un canalone tra Piancavallo e il lago di Barcis, in Friuli. A ritrovarlo l’olfatto di un cane dell’unità cinofila della Protezione civile che perlustrava la zona. Sul posto la procura di Venezia, di Pordenone, il RIS di Parma, i medici legali per il primo esame effettuato sul corpo.

La fine delle speranze.

Il corpo è della dolce Giulia, barbaramente trucidato da chi diceva di amarla. Parte il mandato d’arresto internazionale. Intanto Filippo avrebbe guidato fino alla totale fine dei soldi per il rifornimento. Arriva in Austria e la sua fuga termina in Germania. Verrà ritrovato nei pressi della cittadina di Bud Durremberg, sull’autostrada A9, nella sua  Fiat Punto. Ora si attende l’estradizione.

La sedia vuota.

Il 16 novembre presso il dipartimento d’Ingegneria dell’Informazione di via Gradenigo, zona universitaria di Padova, la sedia della candidata Giulia Cecchettin, che avrebbe dovuto discutere la tesi sui trapianti di tessuti tracheali, resta vuota. La candidata risulta assente.E proprio questa laurea potrebbe essere una delle motivazioni che avrebbe scatenato nella mente di Filippo la follia omicida. Era per lui una minaccia, una volta conseguita, lasciando l’università, Giulia sarebbe uscita dal suo campo d’azione.

La marcia e la fiaccolata, il dolore ed il silenzio

Non una di meno, “il  movimento femminista e transfemminista  che si batte contro ogni forma di violenza di genere, contro tutte le facce che assume il patriarcato nella società in cui viviamo”,  ha organizzato una marcia a Padova a cui ha fatto seguito quella di Vigonovo che insieme rappresentano le due facce del dolore. La prima a Padova, con studenti in bicicletta che suonavano i campanelli, con applausi dalle finestre e dai balconi, una marcia  piena di rabbia per dar voce a chi voce non ne ha più; la seconda a Vigonovo dove abita la famiglia della giovane vittima, qui la rabbia è diventata pianto e  silenzio. Innanzi al dolore della famiglia, innanzi all’abitazione costeggiata da fiori, biglietti, pelouche, palloncini,  le uniche voci sono state quelle di Gino,  padre di Giulia e della sorella Elena, piene di dignità, di compostezza.

Poi per le strade sono state diffuse le note di “Comptine d’un autre èté”, la musica scelta per non dimenticare, colonna sonora de “Il meraviglioso mondo di Amelie”.

 

Claudia Izzo Claudia Izzo

Claudia Izzo

Giornalista dal 2005, Direttore di salernonews24.it, fonda e dirige campanialife.it, cetaranotizie.com. Presidente dell’Associazione Culturale Contaminazioni è ideatrice e organizzatrice del Premio Nazionale Aristeia e di iniziative culturali sul territorio nazionale. Già membro della Commissione Cultura dell’Ordine dei Giornalisti della Regione Campania per il triennio 22/24, è attualmente membro della Commissione Vigilanza. Docente di Giornalismo presso istituti scolastici. Ideatrice e conduttrice della rubrica Ex Libris sull’emittente RCS75. Già ghost writer per tre campagne elettorali, è ideatrice e curatrice del libro “La Primavera Fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus. (Il Pendolo di Foucault). Si occupa di comunicazione, storia, design e territorio.

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