Caso Claps: a Potenza un presidio innanzi alla chiesa del mistero al grido “Vergogna!Assassini”. Che il Papa intervenga!

di Claudia Izzo-

Ieri a Potenza, mentre  Monsignore Salvatore Ligorio, arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, celebrava la Messa nella Chiesa della Santissima Trinità, definita su un cartello la “Chiesa della S.S. Omertà”, fuori si dimostrava al grido di “Vergogna! Vergogna!” “assassini”. Il presidio ha manifestato  contro il ritorno alla celebrazione della Santa Messa in questa chiesa, su mandato del Pontefice, dal momento che  la chiesa in questione è divenuta macabro scenario dell’omicidio della sedicenne Elisa Claps, episodio di cui mancano ancora vari tasselli.  Tra i presenti alla contestazione promossa da LIBERA, il fratello di Elisa, Giulio Claps, da sempre alla ricerca della verità.

Bloccata via Pretoria, la strada principale della cittadina, la folla ha accompagnato l’ingresso in Chiesa di Monsignor Ligoria con un lungo applauso scrosciante del tutto sarcastico. Poi varie sono state le persone che si sono alternate al microfono tra parole, canzoni e musica.

Disturbata la celebrazione religiosa, non si è fatta attendere la reazione della Curia che si è detta stupita per un presidio che da silenzioso è diventato rumoroso. Per Giulio Claps …”il problema è nella Curia potentina…Papa Francesco prenda in mano la situazione”

Elisa scomparve il 12 settembre 1993 dopo essere uscita per andare a Messa. Al fratello disse che sarebbe tornata per pranzo ma la ragazza non fece mai più ritorno a casa facendo sprofondare  la famiglia nella disperazione più cupa. L’ultima persona ad averla vista fu Danilo Restivo, solo in seguito arrestato per questo omicidio e per quello di Heather Barnett, una sarta inglese, uccisa il 12 novembre 2002 a Charminster. Il corpo di Elisa Claps fu ritrovato 17 anni dopo proprio nel sottotetto di questa chiesa, della Santissima Trinità.

Ci si chiede perchè la Chiesa, ultimo luogo in cui Elisa fu vista entrare non fu mai  perquisita nonostante la madre di Elisa che lavorava al catasto fornì persino le planimetrie della Chiesa. Una chiesa questa che sembra abbia alzato muri altissimi in tutti questi lunghi anni. Don Mimì, il sacerdote della Chiesa divenuta la tomba di una sedicenne davvero non sapeva che nella Case del Padre in cui celebrava messa c’era un cadavere ? Riaprire il culto nella Chiesa che dunque non ha collaborato alla risoluzione del caso, ha senso? Perchè i vestiti di Danilo Restivo non sono stati esaminati? Perchè dopo la scomparsa il prete partì portando con sè le chiavi della porta che portava ai piani superiori che dunque, non sono stati perquisiti? Un fitto e scuro mistero da sempre incombe sulla figura di Don Mimì, morto nel 2008…

Restivo, d’altro canto, secondo quanto trapelato,  precedentemente al caso di Elisa, aveva già portato ai piani superiori della chiesa una ragazza tentando approcci sessuali, non andati a buon fine perchè le urla della ragazza allertarono i soccorsi.

Una storia ancora torbida, piena di depistaggi e ancora oggi mancante di vari tasselli fondamentali.

 

 

Claudia Izzo Claudia Izzo

Claudia Izzo

Giornalista dal 2005, Direttore di salernonews24.it, fonda e dirige campanialife.it, cetaranotizie.com. Presidente dell'Associazione Culturale Contaminazioni è ideatrice e promotrice di iniziative culturali sul territorio nazionale. Membro della Commissione Cultura dell'Ordine dei Giornalisti della Regione Campania per il triennio 22/24, è docente di Giornalismo presso istituti scolastici. Ideatrice e conduttrice della rubrica Ex Libris sull'emittente RCS75, già ghost writer per tre campagne elettorali, è ideatrice e curatrice del libro "La Primavera Fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus. (Il Pendolo di Foucault). Si occupa di comunicazione, storia, design e territorio.