Assostampa Campania e Valle del Sarno: con il Presidente Campitiello la XII edizione del Premio Mimmo Castellano

di Sergio Del Vecchio-

Dodicesima edizione del premio Mimmo Castellano, nel 60° anno dall’istituzione dell’Ordine dei Giornalisti. Ritorna l’evento organizzato dall’Assostampa Campania della Valle del Sarno dedicato a Mimmo Castellano, Segretario generale aggiunto della Fnsi e Vicepresidente dell’Odg Campania.

Figura carismatica, quella del giornalista di Castellammare, che ha saputo lasciare un segno forte nella professione del giornalista ed un ricordo indelebile nei cuori di quanti lo hanno conosciuto.

L’evento si è svolto ieri a Pagani presso il Teatro S. Alfonso M. dei Liguori ed ha avuto come tema dominante “Il valore della stampa locale, attraverso l’etica e la deontologia del giornalismo in un mondo rivoluzionato dalla comunicazione-informazione. Due universi in contrasto”.

A fare gli onori di casa, il Presidente di Assostampa Campania della Valle del Sarno, Salvatore Campitiello, tra i relatori, il presidente dell’Ordine della Campania, Ottavio Lucarelli; il presidente del Movimento Unitario dei Giornalisti, Mimmo Falco, il consigliere dell’Ordine Alessandro Sansoni, il Procuratore Generale della Repubblica, dott. Gianfranco Izzo.

Ha presentato l’incontro Viridiana Myriam Salerno, segretario Assostampa Campania Valle dell’Irno; hanno collaborato alle premiazioni tra  socie Assostampa e membri del direttivo: Claudia Izzo, Brigitte Esposito, Daniela Apuzza, Susy Pepe,  Annamaria Nitto.

I saluti istituzionali sono giunti dal Sindaco di Pagani, Raffaele Maria De Prisco, l’ing. Gerardo Palladino, in rappresentanza della Provincia di Salerno, l’on. Luca Cascone, in rappresentanza della Regione Campania.

Si parte ricordando colleghi giornalisti che non ci sono più e  che nel corso della loro carriera si sono particolarmente distinti:

  • Armando De Rosa, detto Armandino, nato a Villaricca, scomparso nel marzo scorso, è stato componente dell’Ufficio Stampa della Regione Campania, Consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, componente del Consiglio di Disciplina della Regione Campania;
  • Gennaro Guida, ha collaborato con il Mattino, il Roma, il Giornale di Napoli e Cronache di Napoli;
  • Pietro Sessa, giornalista di levatura internazionale, nato a Pagani nel 1866, alla sua morte, nel 1963, l’anno dell’istituzione dell’Ordine dei Giornalisti, nella sua città natale fu lutto cittadino. Fu corrispondente da Mosca per La Tribuna, La Stampa e l’Agenzia Stefani al tempo dello zar Nicola II. Fu professore all’Imperiale Istituto Superiore di Scienza Economica di Mosca e direttore della Dante Alighieri, sempre nella capitale russa. Fondò e diresse la rivista L’economista italiano russo. Autore di diverse pubblicazioni sul sistema politico ed economico russo, fu direttore dell’Agenzia Orbis e del quotidiano Il Secolo;
  • La premiazione continua con Giuseppe De Girolamo (Sezione Fotoreporter), napoletano, giornalista pubblicista tenuto a battesimo dal direttore del quotidiano Roma, Alberto Giovannini, grazie alla sua passione per la fotografia divenne un conosciuto e apprezzato fotoreporter. Collaborò con Mimmo Castellano nella sua testata, La Strada del Sole;
  • Enrico Passaro, giornalista pubblicista di Cava de’ Tirreni, capo del Cerimoniale della Presidenza del Consiglio da Silvio Berlusconi a Giuseppe Conte. Nel 1990 fonda a Cava il giornale cartaceo Panorama Tirreno di cui è ancora direttore responsabile. L’anno scorso ha raccolto in un libro dal titolo “Non facciamo cerimonie” la sua lunga esperienza di cerimoniere.
  • Antonio D’Errico (Sezione Uffici Stampa), giornalista professionista dal 2008, negli anni ’70 è un pioniere delle radio libere con l’emittente Radio Boscotrecase Reale, dal 1980 per la TV libera Telecooper in prima linea a seguire la faida di camorra che insanguina il napoletano e l’area vesuviana. Negli ultimi anni è stato a capo dell’Ufficio Stampa del Comune di Boscoreale e direttore responsabile della testata giornalistica L’Informacomune.

Si prosegue con le premiazioni delle testate giornalistiche:

  • ANGRI 80

Mensile cartaceo diretto da Antonio Lombardi, riconosciuto in ambito locale come testata giornalistica di grande pregio, tratta argomenti di cronaca, cultura, politica, eventi, scuola e sport. Il direttore responsabile ha parlato dell’importanza della stampa locale nell’attuale quadro politico e sociale: “Si sta sgretolando la democrazia. Il 50% degli elettori non va a votare consegnando ai governanti il proprio destino. Si realizza così una democrazia senza popolo. Stiamo andando verso l’uomo solo al comando e questo è pericolosissimo. La nostra forza sta proprio in questo, lottiamo contro la mancanza di partecipazione dei cittadini alla vita sociale”.

  • SANNIO SPORT

Giornale di Benevento, nato nel 1980 dalla passione di Nicola Filippo Russo, classe 1943, per la squadra cittadina. Sannio Sport, distribuito gratuitamente allo stadio, non tratta soltanto di calcio, ma anche di altri argomenti. E’ un modo per informare un pubblico che legge sempre meno.

  • RADIO BUSSOLA 24

Emittente radiofonica che trasmette dal 1979. Antonio Longobardi, Teodoro Maffia Fabrizio Maffia. “Siamo gli ultimi baluardi che cercano di informare la cittadinanza”, ha detto Antonio Longobardi, ricordando l’importanza delle radio e le difficoltà nella loro gestione.

  • TELENUOVA

Emittente televisiva che nasce alla fine degli anni ’70 grazie Franco e Giovanni Pepe. Inizialmente si chiamava Tele Pagani Nuova, oggi offre contenuti autoprodotti, con una chiara impronta giornalistica. “Essere l’unica testata locale impone una responsabilità enorme e richiede un’etica e una deontologia che sono fondamentali” – ha dichiarato Mina Pepe – “Man mano che vai avanti diventi sempre di più un punto di riferimento per i cittadini e per le istituzioni. La gente ti chiede non solo di parlare dei problemi, ma anche di risolverli. Abbiamo un ruolo sociale che va anche al di là dell’informazione”. Attualmente, i programmi di Telenuova sono anche in streaming via web e possono essere ricevuti anche nelle restanti province della Campania.

  • REALTA’ SANNITA

Quindicinale di discussione politica e culturale nato a Benevento nel 1978 grazie a Giovanni Fuccio, figura di rilievo nella provincia sannita, ma anche consigliere dell’Ordine nazionale, scomparso due anni fa. La figlia, Maria Gabriella Fuccio, nuovo direttore responsabile, ha sottolineato l’importanza della stampa locale, “è una grandissima ricchezza” – ha detto – “che contribuisce alla crescita del territorio. Noi crediamo ancora nel cartaceo”.

  • IL GAZZETTINO VESUVIANO

Fondato 52 anni fa da Pasquale Cirillo, si occupa di tematiche legate al territorio vesuviano. Politica, cultura, attualità, cronaca, sport, sono alcune delle tematiche trattate. Il giornale, inizialmente un quindicinale, ora è online, il suo direttore, Pasquale Cirillo ed il suo caporedattore Francesco Ferrigno hanno raccontato le difficoltà di fare informazione libera in un territorio difficile, dove, nel corso della lunga attività, non sono mancate anche minacce e attentati.

  • FIORISCE UN CENACOLO

Rivista trimestrale di Lettere ed Arti fondata nel 1940 da Carmine Manzi, organo ufficiale dell’Accademia di Paestum, punto di riferimento di poeti, scrittori, editori. Attualmente la rivista è distribuita anche all’Estero e vanta collaboratori in tutta Italia, ha spiegato la direttrice Anna Manzi.

  • RISORGIMENTO NOCERINO

Fondato a Nocera Inferiore da Giovanni Zoppi nel 1908, ora è online. Luigi Di Mauro, direttore editoriale, e Valerio D’Amico, direttore responsabile, hanno parlato dei trascorsi del giornale, palestra per molti giovani redattori.

Riconoscimenti speciali:

  • Amedeo Colella (Sezione Cultura Napoletana)

Per buona parte della sua vita è stato ricercatore senior in ingegneria nel settore delle telecomunicazioni, ora è uno degli ambasciatori della napoletanità più conosciuti ed apprezzati. Capace sempre di incuriosire divertendo, le sue “lezioni” di cultura partenopea, frutto di studi rigorosi, sono uno spaccato di storia in grado di svelare aspetti poco conosciuti del costume e della “lingua” napoletana.

  • Oreste Lo Pomo

Giornalista lucano, attivo dagli anni 70, ha lavorato per l’ANSA di Potenza, Italia Oggi, Il Tempo. Negli anni 80 ha lavorato in RAI, è stato al fianco di Sergio Zavoli. E’ il nuovo Caporedattore del TGR Campania. “L’informazione non è locale, né territoriale, io la chiamo informazione di prossimità che è nella vita di ciascuno” – ha detto Lo Pomo – “L’identità è legata in modo indissolubile all’informazione di prossimità. Dobbiamo passare dal web alla televisione, non viceversa, perché nel web ci sono le comunità”.

  • Maurizio De Giovanni (Premio Speciale Mimmo Castellano)

La motivazione: per la dedizione e l’impegno profuso nel mondo del giornalismo.

“Lo smartphone è il vero cambiamento del secolo al pari dell’invenzione della ruota, ” ha affermato lo scrittore napoletano, “è un cambiamento definitivo: informazione totale, indiscriminata, fuori da ogni controllo. Non può essere regolamentata, il proibizionismo non ha senso. Le generazioni cambiano ogni 5 anni, prima cambiavano ogni 20 anni. La parola scritta è quella da diffondere perché implica l’uso dell’immaginazione. Così come la Radio. I ragazzi di oggi non leggono, quindi non immaginano, non inventano, non migliorano il mondo. L’informazione ha bisogno di diventare approfondimento, altrimenti diventa fast food, si mangia e si consuma. La sopravvivenza di tutti noi dipende dall’approfondimento. Stiamo rinunciando alla nostra identità, che è peggio che perderla, perché perderla significa che ce l’hanno tolta, se ci rinunciamo siamo noi che la buttiamo via”.

 

Sergio Del Vecchio Sergio Del Vecchio

Sergio Del Vecchio

Dottore commercialista, giornalista pubblicista, appassionato d’arte, di musica e di fumetto. Ama leggere, disegnare e dipingere. Nel suo percorso professionale si è occupato di formazione e terzo settore. Ha costituito l’Associazione Salerno Attiva – Activa Civitas con cui ha organizzato a Salerno 10 edizioni di VinArte, un format di successo che univa il mondo del wine all’arte nelle sue declinazioni. Nel 2017 è tra i fondatori dell’Associazione culturale Contaminazioni, con cui ha curato diversi eventi e l’edizione del libro “La primavera fuori, 31 scritti al tempo del coronavirus” di cui è anche coautore. Colleziona biciclette e tra i fornelli finge di essere un grande chef.

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