La pillola del Lunedì: A proposito di palloni gonfiati.
di Luigi D’Aniello
Oggi con l’abbassamento del livello culturale causato dallo sfaldamento dell’istituzione scolastica, le cosiddette lauree telematiche, come si evince dai dossier ministeriali e dalla denuncia fatta in forma anonima da un docente di una di queste università, tra esami iper-semplificati e test copiati, offrono lauree facili, dove gli iscritti non sono trattati da studenti, bensì da clienti che quindi, come tali, hanno sempre ragione, riuscendo così a raggiungere in poco tempo un titolo che ha il medesimo valore legale di quello conseguito da chi la laurea l’ha presa, sudando, in un’università statale.
Ma questo sarebbe il male minore anche perché il desiderio di migliorarsi è un elemento positivo della personalità. Il problema nasce quando per arcani disegni questi laureati si trovano a ricoprire ruoli istituzionali. Quasi sempre si ha la disgrazia di imbattersi in palloni gonfiati e non all’altezza del ruolo che svolgono.
Personaggi, questi, arroganti, che si danno arie di superiorità che si vantano di quello che sono e quello che fanno, sanno tutto, hanno sempre ragione e guardano tutti dall’alto in basso, umiliando quelli che, nella realtà, hanno più talento di loro. E la cosa brutta è che fanno breccia, almeno in un primo momento, perchè appaiono più smart e performanti agli occhi, soprattutto dei comunicatori. Ma nella realtà, non sono altro che palloni gonfiati il cui ego si propaga in modo direttamente proporzionale all’insicurezza che hanno. La superbia è figlia dell’insicurezza.
Anzi paradossalmente più la fiducia in se stessi è bassa e più si è incapaci di accettare i propri limiti e cresce il bisogno di sopravvalutarsi.
Sono talmente palloni gonfiati da illudersi di essere perfino invidiati.