L’arte del vetro: Venini
Il fascino e la magia suscitati dai vetri di Murano hanno da sempre trovato la loro massima espressione nell’azienda Venini, la cui storia ha inizio nel 1921, quando l’avvocato milanese Paolo Venini insieme a l’antiquario veneziano Giacomo Cappellin fondarono Vetri Soffiati Muranesi Cappellin Venini & C.
Ma come la maggior parte delle società, anche questa, nel 1925 si sciolse e Paolo Venini fondò la Vetri Soffiati Muranesi Venini & C. con l’imprenditore-artista Napoleone Martinuzzi, amato anche da Gabriele D’Annunzio.
Nel 1932 la direzione artistica della Fornace muranese fu assegnata agli architetti Tomaso Buzzi e Carlo Alberto Scarpa.
Nel 1959, con la scomparsa di Paolo Venini, la direzione dell’Azienda passò al genero, l’architetto Ludovico Diaz de Santillana e resterà attiva fino all’85, quando la VENINI venne rilevata ufficialmente nel 1986 dalle famiglie Gardini e Ferruzzi.
Dopo la tragica morte di Raul Gardini, avvenuta nel ’93, la Fornace muranese viene acquistata da Italian Luxury Industries ma solo nel II° decennio del 2000 diventa una holding ed entra a far parte di Damiani Group, dove Silvia Damiani è Presidente di VENINI S.p.A.
Non è facile destreggiarsi tra i diversi vetri di Murano, qui si possono trovare vasi e oggetti davvero di ogni tipo, per questo è fondamentale saper riconoscere un’autentica opera Venini.
La caratteristica principale di tutti i vasi Venini è sicuramente l’incisione del marchio sul bordo o sul fondo del vaso, effettuata con punta di diamante, tutti i vasi Venini sono firmati con il marchio Venini e l’anno di produzione dell’opera.
Ciascun oggetto è diverso dall’altro per la sua lavorazione totalmente artigianale, e il suo valore è dato dal complesso processo produttivo, dallo studio e dalla ricerca del designer che l’ha ideato.
Tra i moltissimi artisti che hanno firmato le opere Venini spiccano nomi come Gio Ponti,Fulvio Bianconi, Gae Aulenti e Carlo Scarpa, annoverati tra i più famosi designer contemporanei. Non a caso, i vetri d’arte Venini sono stati presenti per anni anche alla Biennale di Venezia!
Nel mio peregrinare la prima volta che vidi un oggetto di vetro prodotta da Venini , fu una bottiglia e rimasi affascinato dai suoi colori rosso, blu, verde.
Fu amore a prima vista e ne acquistai tre, nacque così la mia passione per i vetri di Venini , nel corso degli anni ne ho acquistato diversi pezzi meravigliosi, disegnati per la Venini da designers come Carlo Scarpa, Fulvio Bianconi e Giò Ponzi. Pezzi che ora sono in bella mostra nella casa in cui vivo. Pezzi che mi affascinano per la loro semplicità, per come riflettono la luce ed esaltano tutto quello che c’è intorno.
Amo in modo particolare il piatto del serpente disegnato per la Venini dal geniale architetto veneziano Carlo Scarpa e le bottiglie morandiane disegnate da Gio Ponti che furono le prime ad emozionarmi per la loro grazia e fragilità.
Ancora oggi, nonostante la maggiore esperienza acquisita con il passare degli anni, quando acquisto qualche oggetto lo scelgo allo stesso modo: seguendo l’istinto.
