Tre poesie inedite di Federico Preziosi
Ho la voce di terra
Ho la voce di terra, impastata
di remoti pensieri. Domando
a me stesso da dove provenga.
C’è qualcosa di nonna e di mamma
nelle corde che legano al senso
primigenio del tempo. Sentirle
in tensione, vibrare, procura
uno strano sentore d’estate,
e non è solamente mio questo
divenire di vento e silenzio,
il procedere lento che compio
non da adesso, ma voglia di nubi
a sfumare l’azzurro e poi il verde
riposando su prati mai stesi.
E la voce che chiama è terra
che conosce l’inizio e la fine,
un fittone ingoiato dal suono
che raggela nel nome dell’uomo.
Le parole dei morti
L’alba ha i postumi di una notte
raccontava il mio Maestro
dietro mie precise trasfigurazioni
ma è stato un caso
ottenebrato dalla luce del verbo
i morti non dicono mai di no
credono in ciò di cui si crede
dicono ciò di cui si pensa
vivono per ciò di cui non sono
ma in fondo tacciono
sarà per questo che ha tanto
forse troppo credito il silenzio.
Dove stare
a Marco Melillo
Non ce lo toglierà
l’interregno dei passi
questo tempo sbagliato.
Che siano buoni o falsi
saranno solo nostri.
Sia dritti che obliqui
arriveranno al cuore
di ambienti freddi e stinti.
E nostre siano anche
le miserie stellate
che se le guardi scaldano
la bocca di parole
e di suole che marchiano
questo terreno fragile,
se tutto ama andare
dove dover restare.
Federico Preziosi (1984) vive in Ungheria. È fondatore del gruppo di poesia su Facebook Poienauti, moderatore di Poeti Italiani del ‘900 e contemporanei e portavoce della comunità poetica Versipelle. Scrive di poesia per exlibris20 e Readaction Magazine e si occupa della divulgazione di opere poetiche nella trasmissione web La parola da casa con Giuseppe Cerbino e Poesie di guerra e di pace. Autore di Variazione Madre, edito da Controluna – Lepisma floema, i suoi versi sono stati pubblicati su antologie, riviste online e quotidiani locali e nazionali. Messa a dimora è il suo nuovo libro di poesie.